Civitanovese, retrocessione e beffa:
Massimo Silva nel destino,
Mauro Profili sulla graticola

CALCIO - Una data l’11 maggio che rimarrà nel libro nero: nello stesso giorno i rossoblu scendono in Eccellenza e i rivali storici della Maceratese salgono in Serie D. La sconfitta ai play out arrivata per mano dell'allenatore che con i biancorossi vinse due campionati di fila. Contestazione dei tifosi nei confronti del presidente

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Uno striscione all’indirizzo di Profili comparso ieri nella zona del Polisportivo, oggi è stato tolto

di Andrea Cesca 

La domenica bestiale del popolo rossoblù si conclude nel peggiore dei modi: mentre la Civitanovese perde lo scontro salvezza con il Notaresco e retrocede in Eccellenza, la Maceratese batte ai calci di rigore il K Sport Montecchio Gallo nello spareggio promozione e vola in Serie D. Tutto nello stesso giorno, a distanza di un centinaio di chilometri, Mauro Profili fa appena in tempo a salire sul banco degli imputati che Alberto Crocioni viene portato in trionfo.

Un destino amaro, crudele, quasi beffardo, una data l’11 maggio che rimarrà nel libro nero della Civitanovese. La delusione è tanta, la rabbia pure e non sarà facile da sbollire, la rivalità con i cugini biancorossi è troppo forte; i più giovani probabilmente ignorano le origini da allenatore di Massimo Silva, ora sulla panchina del Notaresco, nei primi anni ’90 su quella della Maceratese dove vinse due campionati di fila (Eccellenza e Serie D). Era stato suggerito il nome di Massimo Silva a Mauro Profili per il dopo Alfonsi (sotto contratto con la Civitanovese anche per la prossima stagione) sappiamo tutti come è andata a finire.

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Massimo Silva ieri in festa col suo Notaresco

La contestazione dei tifosi di fede rossoblù nei confronti del presidente Profili è iniziata subito dopo il triplice fischio di chiusura allo stadio Vincenzo Savini ed è continuata in città, a Civitanova, dove sono comparsi striscioni che invitano il numero uno della società ad andarsene.

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Mauro Profili, presidente della Civitanovese

Mauro Profili più di una volta, specie nella seconda parte della stagione, si è preso la responsabilità degli errori commessi, pubblicamente. Il valzer degli allenatori (Alfonsi, Mercanti, Senigagliesi, Bugiardini), il continuo andare e vieni di giocatori alcuni dei quali sono finiti nel dimenticatoio fino al mercato di riparazione invernale, insufficiente, dove alla qualità è stata preferita la quantità.

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I tifosi della Civitanovese ieri in Abruzzo

Niente e nessuno hanno risolto il problema principale della Civitanovese che si è palesato nelle partite casalinghe, al Polisportivo è arrivata solo una vittoria, nel girone di andata, il 1 dicembre con il Sora. Bisognerà aspettare il prossimo campionato per brindare alla primo successo casalingo del 2025. Non bisogna andare troppo lontano per cercare le cause della retrocessione. Il tallone d’Achille è stato il reparto offensivo, Bevilacqua giovane attaccante di belle speranze aveva iniziato bene la stagione, ma non è stato mai supportato adeguatamente e con il trascorrere delle giornate si è spento. Padovani tra un infortunio e l’altro ha fallito palle gol clamorose, l’ultima proprio a Notaresco, Rasic e Vila non sono mai stati all’altezza della situazione, Brunet che meriterebbe un premio per la generosità non vede la porta. Quello rossoblù numeri alla mano si è rivelato il secondo peggior attacco del girone (31 gol in 34 partite) peggio ha fatto solo la Fermana. Decisioni sbagliate da parte della società ma anche scelte tecniche difficili da comprendere, almeno da fuori. Giocare a fare l’allenatore è lo sport preferito degli italiani ma perché rinnovare la fiducia a Macarof a scapito di Capece a Notaresco?

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La tribuna del Notaresco

La fatalità ha voluto che un minuto dopo la squadra di Massimo Silva ha messo a segno la rete del pareggio e la Civitanovese che in precedenza aveva sostituito Visciano è andata alla deriva. Il gol del 2 a 1 è un pò la fotografia del campionato dove errori e sfortuna si sommano: Passalacqua nel tentativo di rinviare la sfera alza un campanile in area ma non va a saltare, il portiere Petrucci prova a respingere con i pugni ma non prende il pallone probabilmente “accecato” dal sole e Ferri con un innocuo colpo di testa fa esplodere lo stadio.

La Civitanovese deve ripartire dai propri tifosi, lo ha detto anche Luigi Bugiardini a fine gara, scusandosi per non essere riuscito nell’impresa di salvare la squadra dalla retrocessione. Erano in quattrocento a Notaresco, il massimo consentito, ed hanno incitato la squadra fino all’ultimo: «sono stati commoventi» ha scritto qualcuno dall’Abruzzo. Bisognerà provare a preservare questa risorsa, indispensabile per raggiungere qualsiasi traguardo. Adesso la delusione è tanta, ma bisogna provarci. La Civitanovese va a fare compagnia in Eccellenza a Fermana, Isernia e Roma City, quest’ultima ha perso l’altro playout contro il Sora. Forse è presto per parlare di futuro ma bisogna iniziare a gettare le basi e definire i ruoli.

La parola “ripescaggio” ha iniziato a serpeggiare, è l’ultimo appiglio per sperare di trovare un rimedio. La Lega Nazionale Dilettanti ha emanato un documento riguardante i criteri per i ripescaggi in Serie D, la grande novità riguarda il numero complessivo di squadre partecipanti: a partire dalla stagione 2025/2026 si tornerà al format con 162 squadre, sei in meno rispetto alle 168 attuali. Questo taglio comporterà una riduzione dei posti disponibili, incidendo inevitabilmente sulla possibilità di ripescaggio.

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