di Mauro Giustozzi
(foto di Caterina Zattarin e Fabrizio Zani)
Fattore campo ancora decisivo nella finale scudetto. Trento fa sua gara 3 con merito al termine di una partita che ha avuto sempre in controllo, con servizio, muro e attacco che hanno fatto la differenza rispetto ad una Lube che ha sofferto tantissimo in difesa e contrattacco. Pochi i lampi della squadra di Medei, con Balaso e Lagumdzija gli ultimi ad alzare bandiera bianca. Partita speculare a quella disputata pochi giorni fa a Civitanova: allora era stata la Lube ad esaltarsi in casa e stavolta lo ha fatto l’Itas come accaduto in gara 1. La squadra di Soli si guadagna così il primo di due match ball scudetto, il primo già mercoledì sera nelle Marche ed il secondo eventualmente in casa tra una settimana. Per Civitanova c’è la possibilità di allungare la finale scudetto vincendo gara 4 come accadde nella finale del 2022/23 per poi giocarsi tutto alla quinta di nuovo sotto le Dolomiti.
Attacco stellare quello dell’Itas con un Rychilicki al rientro, decisivo e top scorer della sfida: ma su altissimi livelli hanno girato anche Michieletto e Lavia e nel complesso è stata tutta Trento a girare su altissimi livelli mentre la Lube non è stata stavolta all’altezza della situazione. Pagando anche la notte con influenza di Bottolo molto al di sotto delle sue ultime prove, e la difficoltà in ricezione e difesa, fondamentali che invece avevano consentito il successo in gara 2. Inutile i tentativi del tecnico civitanovese di ruotare tutto il suo roster per modificare l’inerzia di una sfida sempre saldamente in mano agli avversari.
La partita – Gara 3 è destinata a spezzare l’equilibrio delle prime due partite in cui a prevalere è stato finora il fattore campo: chi vince oggi si procurerà il primo match-ball scudetto, quindi sfida molto delicata e tesa per l’importanza della posta in palio con le squadre che devono limitare al minimo gli errori. Che l’equilibrio sia stato finora totale nei due confronti disputati lo testimonia il fatto che sono state giocate esattamente 139 azioni sia in gara 1 sia in gara 2, concludendo la partita sempre sul 75-64 per quel che riguarda il conteggio totale dei punti messi a segno. Il tecnico marchigiano in partenza si affida allo stesso sestetto visto all’opera nelle ultime uscite con Boninfante-Lagumdzija, Gargiulo-Chinenyeze centrali, Bottolo, che ha vissuto una notte agitata per via di attacco influenzale,-Nikolov schiacciatori e Balaso libero. Itas che risponde con Sbertoli- Rychlicki al rientro e preferito a Garcia, Michieletto-Lavia schiacciatori, Kozamernik-Flavio al centro e Laurenzano libero. A sostenere i cucinieri al palas oltre 200 tifosi.
Proprio l’ex opposto Lube apre le danze lanciano Trento, con Civitanova che risponde con Bottolo e Nikolov ma è costretta ad inseguire perché l’attacco di casa si mostra più preciso di quello marchigiano. È un super Michieletto (8 punti) il punto di riferimento della squadra di soli che trova buone risposte anche a muro (4 vincenti) soprattutto con Rychlicki. Biancorossi però combattivi e punto a punto sino 21-18, break decisivo firmato da tre punti di fila del solito Michieletto. Lagumdzija prova a dare la scossa ad una Civitanova meno efficace al servizio, ma è ancora lo schiacciatore dell’Itas e della Nazionale azzurra a chiudere i giochi con gli ultimi due punti. Vittoria del parziale che scioglie completamente l’Itas e blocca invece una Lube che torna in campo con tanta confusione. Tanti errori che favoriscono il 9-3 di Trento con Flavio a muro e Michieletto e Lavia in attacco.
Non basta il time out di coach Medei per risvegliare una Civitanova in grande affanno che prova ad affidarsi a Leoppky. La mossa, grazie agli ace del canadese e di Boninfante, riavvicina i marchigiani (10-8) ma è un fuoco di paglia in quanto appena i dolomitici alzano il livello del loro gioco allungano nel punteggio. Grazie a servizio e attacco (71% di positività), con un Lavia (8 punti) in gran spolvero, l’Itas prende il largo e ad affossare le residue chance Lube di riaprire il parziale arriva il turno dai nove metro dell’ex Garcia che manda in tilt la traballante ricezione ospite e consegna sette palle set alla sua squadra, con Kozamernik che chiude alla seconda portando la sfida sul 2-0. Montagna altissima da scalare per una Lube che ora è spalle al muro, se non vince il terzo parziale e soprattutto non accende l’attacco è durissima. Ma l’Itas non vuol dar respiro agli avversari ed inizia a tutto gas anche il terzo set con tanta pressione che si scarica nella metà campo della formazione di Medei. Ancora un Rychilicki stellare indica la via Trento che allunga sul 12-18: Medei si gioca le carte Orduna e Khanzadeh per rovesciare l’andamento di una partita nelle mani degli avversari. Sono i muri di Sbertoli e Kozamernik a far calare i titoli di coda in anticipo (18-12) su gara tre, con il pubblico di casa che si esalta per un’Itas padrona della partita che si porta avanti così nella serie di finale scudetto.
Le voci – «Trento ha disputato un’ottima partita – commenta coach Giampaolo Medei – mentre oggi la Lube è decisamente mancata, inutile nascondersi. Non capitava da tanto, questa prestazione ci lascia tanto rammarico perché non capita tutti i giorni di giocare una partita così importante. Adesso dovremo metterci alle spalle questa sfida, rimboccarci le maniche e rialzarci subito per portare la finale alla quinta. Sarà fondamentale ritrovare lo spirito che non abbiamo avuto in questa Gara 3».
«Non è stata sicuramente la nostra migliore partita – rimarca Fabio Balaso – Merito di Trento, che ci ha messo tanta pressione con il servizio e ha sbagliato davvero pochissimo, ma certo noi avremmo dovuto fare meglio, soprattutto nella gestione delle situazioni di ricostruzione, quindi di contrattacco. Dobbiamo pensare subito alla prossima, a Civitanova dovremo vincere per pareggiare i conti e portare la Finale a Gara 5. Il fattore campo è molto importante, lo sappiamo, per questo noi siamo chiamati a fare uno step in più per riuscire a vincere questo Scudetto. Non molliamo». «Bisogna ammettere – conclude Giovanni Gargiulio – che oggi Trento ha giocato meglio di noi, i nostri avversari ci sono stati superiori in tutto e quindi complimenti a loro. Adesso la serie si è messa sicuramente in salita per noi, ma in Gara 4 di mercoledì prossimo a Civitanova sapremo sicuramente giocarci tutte le nostre carte per portare i dolomitici alla quinta partita».
Il tabellino:
TRENTO – CIVITANOVA 3-0 (25-22, 25-18, 25-18)
ITAS TRENTINO: Lavia 12, Kozamernik 5, Sbertoli 2, Michieletto 12, Flavio 3, Rychlicki 16; Laurenzano (L), Garcia 1, Acquarone, Bartha 2. NE.: Bristot (L), Pesaresi, Pellacani, Magalini. All. Soli.
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Bottolo 6, Chinenyeze 5, Lagumdzija 11, Nikolov 7, Gargiulo 3, Boninfante 2; Balaso (L), Bisotto, Dirlic 2, Khanzadeh 1, Leoppky 4, Orduna. NE.: Podrascanin, Tenorio (L). All. Medei.
ARBITRI: Zanussi e Pozzato.
NOTE: spettatori 4000, incasso 65.866 euro. Durata set: 32’, 26’, 29’ totale 87’. Trento: battute sbagliate 16, vincenti 3, muri 8, errori 17. Civitanova: bs. 13, v. 4, m. 4, e. 22.
Prestazione maiuscola della Lube:
Trento superata per 3 a 0
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