Contrada Vallebona, residenti esasperati:
«Il Comune ci ascolterà quando
succederà qualcosa di grave?»

MACERATA - Otto mesi dopo le ultime segnalazioni, i problemi lungo la strada che collega il cimitero con Piediripa non sono cambiati, anzi: «Strada distrutta dal transito dei mezzi pesanti, rifiuti abbandonati, persino un'infestazione di insetti segnalata e mai debellata: non sappiamo più a chi appellarci»

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di Marco Pagliariccio

Avevano inviato una pec la scorsa estate e sollecitato più volte l’amministrazione in diversi modi. Ma in contrada Vallebona non è cambiato praticamente nulla, anzi, un ulteriore inverno di piogge e maltempo ha ulteriormente acuito la situazione disastrata della strada che collega il cimitero con Piediripa. E così il comitato dei cittadini della zona torna alla carica affinché il Comune prenda di petto la situazione.

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La strada invasa dal fango dei camion

«La cosa che ci fa più arrabbiare è questo disinteresse totale da parte dell’amministrazione – rimarcano i residenti – una situazione che c’è da molto tempo ma che è peggiorata drasticamente negli ultimi 7-8 anni. Il problema maggiore sono i tanti mezzi pesanti che ci passano a causa delle aziende che operano nella zona. Ne transitano a decine, anche centinaia nei giorni di punta e lo fanno a velocità molto sostenute per una strada così stretta ma al contempo così importante e transitata, visto che collega con il fondovalle. Vista l’assenza delle amministrazioni competenti abbiamo avvisato autisti e titolari delle aziende che circolano con i mezzi pesanti per portare i rifiuti nella discarica edile presente ma abbiamo ricevuto solo male parole e nessun risultato. Ci sono abitazioni, c’è gente che passeggia approfittando della pace delle campagne: i mezzi pesanti sono pericolosi e distruggono il fondo stradale. Siamo stufi, si rischia l’incidente o peggio ad ogni passaggio. E non vorremmo che si intervenga solo dopo che sarà successo qualcosa di grave».

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La strada danneggiata

I problemi sono quelli ormai noti e denunciati più volte. A partire da quelli legati alla viabilità. «Le buche sono ormai diventate crateri e il fondo stradale in alcuni punti è scomparso per dare spazio alla terra che, in caso di umidità e pioggia, diventa fango scivoloso – proseguono i residenti – ora, per di più, la strada nella zona a ridosso della ferrovia è stata anche massacrata con i lavori di elettrificazione della linea, giusto per aggravare ulteriormente le cose. Non ci sono piazzole di sosta da usare all’incrocio di due mezzi e, se ci sono, sono impraticabili perché l’asfalto è rotto e tra questo e il bordo si è creato uno scalino. I cartelli stradali non ci sono più o sono danneggiati o ancora coperti alla visibilità da piante non potate. Avevamo chiesto che si potessero mettere degli specchi in alcuni punti più sensibili, ma nessun riscontro. Avevamo chiesto anche che si potessero mettere alcuni tratti di guardrail in alcuni punti in cui delle auto erano finite fuori strada. Anche in questo caso, niente di niente. Discorso analogo per l’illuminazione: non è mai stato sistemato il lampione vicino al ponte della ferrovia, che è stato abbattuto dai mezzi che lavorano al cimitero, né quello con la lampada fulminata. La zona del ponte è una delle più pericolose per la scarsa visibilità, insieme alla curva Tombesi, e la mancanza di luce notturna aumenta la pericolosità e la rende impercorribile anche a piedi. Lungo la via abitano anche persone invalide e in carrozzina, alle quale viene così tolta anche la semplice possibilità di fare una passeggiata all’aria aperta».

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E i problemi non si limitano alla strada. «Addirittura non è mai stata effettuata la disinfestazione della galerucella nelle piante nelle immediate vicinanze al ponte della ferrovia, nonostante fosse stato comunicato all’assessore Paolo Renna che gli insetti avevano raggiunto le case più vicine – rincara la dose il comitato Vallebona – come se non bastasse tutto il resto, lungo la strada ci incontrano spesso un paio di cani di grossa taglia, lasciati liberi di circolare e di creare ulteriore pericolo a tutti quelli già esistenti. E ultimo ma non per importanza, siamo stati lasciati inconsiderati anche dall’Enel, dopo che per ben quattro volte dall’impianto di Lattanzi sono stati tranciati i fili della corrente elettrica lasciando gli abitanti interessati per ore e ore senza energia elettrica e con sbalzi che causano danni agli elettrodomestici e nessuno impone di interrare tali fili della tensione o trovare diversa soluzione».

Insomma, i problemi non mancano, anche perché si sommano uno sull’altro col passare del tempo. «Ci sono dei sanitari che sono stati scaricati da qualcuno ad aprile 2024 e sono ancora lì – finiscono i cittadini di contrada Vallebona – e abbiamo chiesto più volte alla proprietà dell’impianto Lattanzi delle migliorie per quanto riguarda il problema delle polveri che si sollevano. Ma nessuno provvede ad innaffiare l’impianto e tutto il relativo percorso, per cui continuiamo a respirare polveri nocive. La situazione continua ad essere sempre meno accettabile e sopportabile, per troppi anni i residenti hanno avuto pazienza per cui, persistendo la situazione e continuando a rimaner inascoltati, provvederemo a cercare altre soluzioni».

A tale scopo, il comitato fa appello ai residenti della zona ancora non iscritti a farlo, se di loro interesse, per «unirsi tutti insieme in questa lotta per i propri diritti» scrivendo all’indirizzo comitatovallebona@libero.it e lasciando nome e recapito per essere ricontattati.

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Contrada Vallebona, cittadini in rivolta: «Strada disastrata e rifiuti abbandonati, ma il Comune se ne frega»



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