L’assemblea a Camerino
di Monia Orazi
A fine aprile alunni e insegnanti potranno traslocare nella nuova scuola Betti di Camerino, che sarà arredata dalla fondazione Bocelli che porterà anche un modello didattico innovativo, ad ottobre pronto il palazzo arcivescovile con il museo, al via il bando per far rinascere dai danni del terremoto palazzo ducale, sono già il 60 percento i cantieri aperti o che stanno per aprire dei 73 edifici che fanno parte della prima fascia del centro storico di Camerino.
Il sindaco Roberto Lucarelli con il commissario Guido Castelli
Lo si è appreso durante il punto sulla ricostruzione voluto dall’amministrazione comunale, che si è tenuto al polo di informatica Lodovici di Camerino alla presenza del commissario Guido Castelli, del sub commissario Gianluca Loffredo, del capo Usr Marco Trovarelli, del sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, del rettore Unicam Graziano Leoni e del vescovo Francesco Massara. Confermato che è intenzione di Castelli prorogare la zona franca urbana, per cui in parlamento sono stati presentati diversi emendamenti al decreto Milleproroghe, che dovrebbe essere limitata ai territori più colpiti. Rispetto al 2023 aperto il 146% in più di cantieri nel centro storico.
IL PALAZZO ARCIVESCOVILE – «Inaugureremo il palazzo arcivescovile il 26 ottobre con l’apertura del museo – ha annunciato il vescovo Massara – Ad aprile consegneremo la chiesa di San Venanzio piccolo e la chiesa delle Caselle. Per San Filippo Neri è iniziata la progettazione definitiva. Sul territorio di Camerino abbiamo dato una chiesa per ogni comunità. La difficoltà maggiore è la burocrazia: non si può attendere un parere tre anni dalla soprintendenza, non si può aspettare 9 anni per un progetto con modifiche continue».
UNICAM – Il rettore Leoni ha illustrato l’avanzamento dei lavori universitari: «Il rettorato è tornato in centro un anno fa, testimoniando la volontà dell’università di vivere il centro. Non riesco a immaginare un centro storico senza l’università. Palazzo Ribechi è quasi terminato, rientreremo in pochi mesi. A San Domenico le opere strutturali sono ormai terminate. Abbiamo aperto il cantiere dei Granelli, aggiudicato i lavori del collegio Fazzini e stiamo per emanare il bando per Palazzo Ducale. Santa Caterina è in ottimo stato di avanzamento, ospiterà il dottorato, la biblioteca scientifica e la farmacia ospedaliera. L’ex dipartimento di chimica è stato completamente ristrutturato, lo stiamo arredando sarà fruibile a breve. Non nego che ci sono stati sovracosti, ma l’attenzione della struttura commissariale è puntuale».
IL CENTRO – Il sindaco Lucarelli ha fornito i numeri dettagliati: «Ad oggi sono state presentate 924 pratiche per 497 milioni di euro, di cui liquidati circa 250 milioni dall’Usr. Nel centro storico con un totale di 168 edifici, sulla prima fascia il 73% dei progetti (53 su 73) è stato decretato, di questi il 60% sono cantieri avviati o in procinto di partire. Per la ricostruzione del centro storico l’ordinanza 55 è stata un’ottima cura ci sono stati notevoli incrementi rispetto ai dati del giugno 2023. Per l’ufficio cantierizzazione abbiamo avuto 8 persone in più, ma quattro tecnici sono andati via e sarà necessario sostituirne tre».
Sul fronte delle opere pubbliche, il sindaco ha aggiunto: «Ho chiesto ai progettisti di rivedere la progettazione per anticipare il ritorno del teatro Filippo Marchetti, segno di comunità. Il comune deve tornare in centro storico. Per Banca Marche la progettazione preliminare è stata fatta, ci sarà un aumento del costo, inizialmente preventivato in 2,5 milioni di euro. I progetti di Banca Marche dove sarà trasferita la Valentiniana per cui abbiamo avuto di recente incontri con la Soprintendenza, e della Rocca Borgesca saranno consegnati a giugno di quest’anno. A Pasqua saranno affidati i lavori del parcheggio meccanizzato, appaltato il cimitero del capoluogo. Per Vallicelle è in corso l’interlocuzione con Terna per interrare l’elettrodotto, gli edifici non avranno l’agibilità fino a quando non saranno stati effettuati i lavori. Per Nibbiano invece non c’è possibilità di ricostruire e sarà necessario delocalizzare». Castelli ha annunciato la prossima ordinanza di delocalizzazione della frazione Nibbiano, dove due edifici sono già stati ricostruiti.
SUPERBONUS – Il commissario Castelli ha affrontato il nodo del superbonus: «Per le pratiche presentate entro il 30 marzo 2024 dovranno essere documentate le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025. Abbiamo proposto di estendere al 2026 la proroga per portare a termine le lavorazioni con il superbonus, ma deve essere ancora approvata. L’ordinanza sul costo parametrico, che deve essere validata dalla Corte dei Conti, riguarda chi non ha avuto accesso al 110% e chi non ha ancora ottenuto il decreto. La ricostruzione del 2016 è stata generosa nel dare indennizzi a tutte le case, siamo arrivati a ricostruire a 3.500 euro al metro quadro». L’ingegner Trovarelli ha spiegato nel dettaglio la nuova ordinanza, che dovrebbe essere pubblicata entro febbraio: «Vogliamo evitare 50mila euro di accollo a chi sta ricostruendo la propria casa. Abbiamo iniziato a ragionare per categoria sull’aumento del contributo: il committente non deve avere accolli. L’aumento medio del contributo è del 17-20% fino al 30-35%. Il secondo passo è fissare prezzi unici per tutte le regioni, per evitare quattro diversi prezziari regionali».
ALTRE OPERE – Sul fronte delle opere pubbliche, il sub commissario Loffredo ha precisato: «Il teatro è in una fase di sviluppo ormai esecutivo. Per l’ex Banca Marche si stanno facendo approfondimenti perché la destinazione dell’edificio cambierà. Per Vallicelle, l’interramento dell’elettrodotto da parte di Terna permetterà la ricostruzione a norma degli edifici». «La nuova scuola Betti sarà pronta a fine aprile, i bambini entreranno dopo Pasqua» ha confermato il sindaco. «La Fondazione Bocelli ha investito nell’arredamento e nel nuovo modello didattico che è in fase di co-progettazione con gli insegnanti e lo porteranno come modello da imitare».
Dal pubblico sono intervenuti diversi cittadini. Il presidente del comitato centro storico Luciano Antonini ha chiesto informazioni sul piano strategico di ricostruzione presentato a luglio 2024. Il proprietario di un’abitazione nel centro storico ha detto con amarezza: «Non voglio fare il terremotato a vita, questo mi offende. Noi terremotati siamo il panino su cui mangiano tutti. Ho visto 16 cantieri a Camerino mezzi vuoti».
Sul tema dell’università privata, sollecitato da una voce in platea, Castelli ha evidenziato: «Nel 2023-2024, 600 marchigiani si sono iscritti fuori dalle Marche. Auspico un accordo con questa università privata Link University perché saranno formati 160 medici in più. Ciò non toglie nulla a nessuno, ricordo che la qualità è decisa dall’Anvur».
Il sindaco Lucarelli sul piano strategico ha precisato: «È in fase di esame delle osservazioni, sarà poi portato all’approvazione del consiglio comunale». Ha poi aggiunto una considerazione: «Camerino non avrà mai una fabbrica di auto, ma potrebbe avere 50 persone dell’Usr che lavorano dal lunedì al venerdì».
L’arcivescovo Massara ha concluso con un forte appello: «L’anello debole della ricostruzione sono i proprietari delle strutture. Rischiamo la desertificazione del territorio. In 9 anni 70mila persone sono andate via, è come se fossero sparite l’intera diocesi di Camerino ed in parte quella di Fabriano, la maggior parte giovani che non trovano opportunità. Lancio un appello ad accelerare ai tecnici e alle imprese».
Lucarelli ha chiuso l’incontro con un appello: «A imprese e tecnici chiediamo di svolgere il proprio ruolo con serietà. Quando non ci sono scadenze, c’è il rischio di rallentare. Non vogliamo incompiute o che la gente resti in mezzo alla strada, bisogna partecipare alle iniziative che riguardano la città per il bene di Camerino».
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