«Il mattatoio non può morire,
è ora che la politica faccia la sua parte.
Siamo pronti a scendere in piazza»

MACERATA - L'allarme lanciato da Coldiretti e Bovinmarche sulla struttura commissariata di Villa Potenza: «Chiediamo subito di aprire un tavolo di crisi ma se non ci saranno atti concreti a stretto giro saremo costretti a manifestare»

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Il mattatoio di Villa Potenza

«Il mattatoio di Villa Potenza non deve morire». L’allarme è lanciato da Coldiretti e Bovinmarche, l’associazione che rappresenta oltre 650 allevatori di bovini, ovini e suini sulla struttura di Macerata, unica in regione ad avere i requisiti per lavorare le carni da conferire a Coop.

frau-gardoni-fucili-romanini-1-325x197«La politica deve prendere una posizione chiara su questo tema. Abbiamo già interrogato la Regione Marche, il sindaco e la stessa Provincia di Macerata ma ancora non abbiamo ricevuto risposte concrete e progetti tangibili. Il territorio non può restare senza un mattatoio per la lavorazione delle carni: è una necessità essenziale per il settore zootecnico locale. Non possiamo più attendere. Se non arriverà una presa di posizione chiara e risolutiva, siamo pronti a mobilitarci», annuncia la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni. 

«Sono circa 600 le aziende zootecniche che si rivolgono al mattatoio di Villa Potenza per la macellazione dei propri capi – dicono le due associazini – Senza, per chi conferisce a Coop, l’alternativa è andare a Teramo o Faenza, con il relativo aumento dei costi, senza considerare la perdita di qualità dovuta allo stress del bestiame durante il trasporto. Nata negli anni ‘90, la struttura ha avuto, nel tempo, difficoltà gestionali ed economiche che sono peggiorate con la crisi Covid. Tanto che oggi è in mano a un commissario liquidatore che ha affidato la gestione al Consorzio Cozoma».

«Il quale, però, non riesce più ad andare avanti – spiega Domenico Romanini, presidente di Bovinmarche – e minaccia la chiusura. Gli allevatori rischiano di dover spostare la macellazione fuori regione, aumentando i costi e noi stiamo valutando soluzioni per ridurre l’impatto sugli allevatori». Coldiretti, regionale e maceratese, fin dall’inizio della crisi avevano subito fatto appello alle istituzioni per intervenire. «La provincia di Macerata è una delle più importanti per la zootecnia regionale e non può rimanere senza una struttura che è vitale per tutto il settore – conclude il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Frau – in questi 5 anni siamo riusciti a far stanziare tra le varie misure quasi 24 milioni di euro per il settore zootecnico bovino, ma sul mattatoio abbiamo sentito solo tante dichiarazioni di intenti; è giunto il momento di mantenere le promesse. Chiediamo subito alla politica di aprire un tavolo di crisi ma se non ci saranno atti concreti a stretto giro saremo costretti a manifestare in piazza in modo corposo come è nostra prassi. Non c’è più tempo da perdere».

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