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«Le parole dei capigruppo confermano:
Parcaroli è in una posizione precaria
e non si fida più della sua maggioranza»

MACERATA - La replica dell'ex dirigente del Comune Gianluca Puliti a FdI, Lega, Forza Italia e Udc: «Si concentrano sulla denigrazione e sul depistaggio, in modo da confondere le acque e allontanare l’attenzione dal focus vero del problema. Il sindaco è il primo a dubitare della sua ricandidatura e i partiti non l'hanno rassicurato»

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Gianluca Puliti

di Gianluca Puliti*

Devo confessare che la replica dei capigruppo di maggioranza è, mio malgrado, motivo di compiacimento, in primis per l’attenzione e la considerazione che mi sono guadagnato da parte loro e, in secondo luogo, perché essa mi conferma che ho toccato un nervo scoperto, che ho colto nel segno. Solo così spiego gli eccessi verbali e le risposte astiose e ansiose che il mio intervento hanno provocano. Rimane da capire perché ogni volta che pongo una questione i miei interlocutori, anziché darmi una risposte nel merito, si concentrano sulla denigrazione e sul depistaggio, in modo da confondere le acque e allontanare l’attenzione dal focus vero del problema. Che, in questo caso, non è il sottoscritto, ma la posizione precaria e incerta in cui versa il sindaco, proprio a motivo della sua maggioranza.

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Il sindaco Sandro Parcaroli

Consiglio ai capigruppo di leggere attentamente la recente intervista rilasciata dal sindaco a Cronache Maceratesi. Si potranno accorgere che Parcaroli è il primo a dubitare sulla sua ricandidatura, e non già perché non ne abbia la voglia o non si senta fisicamente idoneo, ma perché ha colto il distacco che c’è tra lui e i partiti che più di quattro anni fa lo hanno scelto, ma che oggi lo stanno progressivamente isolando. E, infatti, le sue parole testuali sono «Chi dice che i partiti mi vogliano? Forse i cittadini sì, ma gli altri? Deciderò dopo l’estate prossima, tocca vedere se la politica mi vuole o no, forse stanno già facendo il dopo Parcaroli». Quindi, ai capigruppo di maggioranza dico: non dovete confutare me, ma dovete rassicurare il “vostro” sindaco che di voi non si fida più. Sarebbe stato sufficiente che la loro replica fosse cominciata con una breve ma lapidaria frase: “Parcaroli è l’unico sindaco che vogliamo, ora e per un altro mandato ancora”. E, invece, hanno confezionato un intervento ambiguo e confuso, che non smentisce, non chiarisce e che, in definitiva, conferma il pensiero di Parcaroli e, di conseguenza, la mia analisi.

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I banchi della maggioranza in Consiglio

Invece di farsi ossessionare da una mia supposta candidatura, i capigruppo di maggioranza farebbero meglio a concentrare le loro energie per risolvere i loro problemi politici, che non mi sembrano trascurabili. La debolezza politica del sindaco e l’insipienza degli strateghi del centrodestra maceratese hanno portato al depauperamento della cospicua dote di cui godeva la maggioranza consiliare, che invece ora, ogni volta che in consiglio comunale c’è un appello o una votazione, vacilla e barcolla. Qualcuno dei capigruppo di maggioranza magari vorrà domandarsi se, con il senno di poi, sia stato utile favorire e perpetrare il disfacimento della lista civica che portava il nome del sindaco, massacrando politicamente la consigliera Sabrina De Padova o mortificando pubblicamente Gianluca Micucci Cecchi e il gruppo consiliare di cui egli è il riconosciuto referente politico.

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Parcaroli a colloquio con gli assessori Andrea Marchiori, Katiuscia Cassetta e Oriana Piccioni

Lor signori magari potrebbero interrogarsi, anziché sul mio presunto futuro politico (cosa che pare stia loro molto a cuore), su come sia stato possibile perdere Giordano Ripa, che, da attivo collaboratore del sindaco, è diventato un vigoroso antagonista della coalizione di centrodestra e un loro diretto e temuto competitore. Troppo comodo dare la responsabilità ai diretti interessati, come vorrebbe la stanca partitura della politica politicante. Alla base di tutte queste vicende, a mio parere, sono evidenti gli errori, le sottovalutazioni, la presunzione di chi aveva la responsabilità di tenere insieme e valorizzare, nel reciproco rispetto, le diverse anime della maggioranza scelta e votata dai cittadini maceratesi per governare la città. Chiarisca il centrodestra, non a me ma al suo elettorato, se ha la capacità e le energie per dare valore, nello scorcio di consiliatura che rimane, alle risorse personali e intellettuali che pure sono cresciute e maturate al suo interno, o se intende galleggiare stancamente fino alla fine del percorso, limitandosi a schivare i problemi, a procrastinare le decisioni, secondo un copione prevedibile, ma per niente confortante. Per quanto mi riguarda, forse è meglio che mi astenga dal fare altri interventi su Cronache Maceratesi. Troppo alto è il rischio di essere responsabile dello stato ansioso e dei problemi dispeptici di qualcuno.

*Ex dirigente del Comune di Macerata

 

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