Mattia Orioli
di Luca Patrassi
La questione della mancanza del numero legale ieri in Consiglio comunale per la seduta dedicata al bilancio è al centro di un intervento di Mattia Orioli, già candidato nel 2020 con una lista civica a sostegno del sindaco Sandro Parcaroli ed ora all’attacco dello stesso primo cittadino nella veste di vicecoordinatore provinciale di Base Popolare, il movimento dell’ex governatore Gian Mario Spacca (leggi l’articolo).
«“Tutti i nodi tornano al pettine”: questo vecchio detto esprime ciò che penso di fronte a quanto accaduto in Consiglio comunale rispetto al documento più importante per la città, il bilancio. Oggi si cristallizza ciò che da tempo ho cercato di trasmettere e dire con umiltà ma anche con forza, fermezza e determinazione al sindaco ed alla sua maggioranza fin dai suoi primi passi, per il bene della città, evidenziando che non si va lontano senza un metodo che sappia tener conto di tutti, che rispetti il progetto e disegno iniziale di città proposto in campagna elettorale, con i relativi impegni presi, e si tenga sempre al centro il dialogo tra tutte le forze politiche promotrici di un progetto quale fattore indispensabile per un costante confronto e incontro che possa senza dubbio prevedere una sana autocritica laddove necessario; niente di tutto questo, di fronte ai miei avvertimenti il sindaco ha scelto la strada di “Pontida” quella dell’arroganza e della propaganda, vuota sterile di facciata, tirando dritto con la logica che conta solo il peso politico a scapito del progetto politico, escludendo qualsiasi forma di dissenso o critica e che la realtà è solo una bella narrativa da saper ben infiocchettare, fatto questo che ha umiliato non solo chi lo ha fatto vincere compresa la sua stessa maggioranza e lista civica ma anche e su tutto la stessa città, che sognava un vero, sano e concreto cambiamento. Pochi giorni fa – rileva infine Orioli – il solito schema propaganda e sogni parlava di una città ed una Provincia fantasmagorica come in un film ad effetti speciali, invece con la mancanza del numero legale in consiglio comunale ci si sveglia improvvisamente e si fa i conti anziché del bilancio comunale con quelli della realtà. Il segnale è chiaro la realtà da una parte e il sindaco dall’altra».
«La maggioranza ha solo 15 consiglieri Non sono sufficienti per governare»
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