Scogliere a Scossicci, i balneari al sindaco:
«La stagione 2025 si può salvare
ma si deve agire rapidamente»

PORTO RECANATI - Oggi l'incontro tra il primo cittadino e sei titolari di chalet. Andrea Marcelli (Barracuda): «Non capiamo come il Provveditorato non abbia considerato i punti che soffrono di più». Il primo cittadino: «La zona va preservata e riattivata e la politica deve essere il primo attore per recuperare fondi dopo i tanti interventi spot degli anni passati»

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Andrea Michelini, sindaco di Porto Recanati

di Marco Ribechi

Nove milioni per le scogliere di Scossicci, a Porto Recanati, ma nulla per la parte più danneggiata. Oggi l’incontro tra il sindaco e alcuni titolari di chalet, increduli per essere stati esclusi dalle operazioni di difesa della costa.

Sembra non ci sia appello per gli stabilimenti balneari del cuore del lungomare Scarfiotti, quelli più danneggiati dall’erosione della costa dove si trova la zona residenziale.

Proprio loro non vedranno alcuna opera di miglioramento, nonostante i nove milioni di euro con cui il Provveditorato ai lavori pubblici, incaricato dal Comune tramite convenzione, darà il via al progetto di difesa della costa chiamato “Mancinelli”.

Dopo l’assemblea dei giorni scorsi per la presentazione del progetto, a cui era stato invitato anche il presidente del comitato di quartiere Enzo Ascani senza diritto di parola (leggi l’articolo), oggi i titolari degli stabilimenti Barracuda, La Baita, Lisetta, Vti – Villaggio turistico internazionale – Palm Beach, Chalet Massi e Acropoli hanno incontrato il primo cittadino Andrea Michelini.

«Il parere tecnico ha ritenuto che gli interventi vadano fatti nelle aree dove non ci sono scogliere preesistenti – spiega il sindaco – è quello che possiamo fare con il finanziamente al momento attuale. Siamo consapevoli della problematica, la zona va preservata e riattivata e la politica deve essere il primo attore per recuperare fondi, dopo i tanti interventi spot degli anni passati. Tutto il litorale ha bisogni urgenti, la valutazione spetta ai tecnici che hanno sviluppato il progetto».

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Un cartello della scorsa estate

Secondo i balneari però alcuni luoghi sono più urgenti di altri: «Si vede ad occhio qual è la zona più erosa – spiega Andrea Marcelli, del Barracuda – dicono che ci sono già le scogliere ma si riferiscono alle Ferream (stelle) realizzate 30 o 40 anni fa. Anche dove vogliono avviare il nuovo progetto ci sono già delle barriere, e infatti quest’anno lì la spiaggia non è stata toccata. Non si può prendere per oro colato quello che dice il Provveditorato. Alcuni, allo stato attuale, non hanno problemi di litorale – spiega Marcelli – ma sono venuti per solidarietà perché è interesse di tutti difendere il cuore di Scossicci, dove tra l’altro si trovano tutte le abitazioni. Non è chiaro come il Provveditorato abbia potuto fare una valutazione senza prendere in considerazione i punti che soffrono di più e inoltre sembra assurdo che il Comune, che ha assegnato i lavori, non abbia voce in capitolo».

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L’area del Barracuda che non sarà interessata da interventi (foto 2024)

I balneari hanno anche suggerito al Comune degli interventi di sicurezza: tre o quattro pennelli dopo lo stabilimento Palm Beach dal costo totale di circa 400mila euro, da mettere in atto il prima possibile. Il sindaco ha risposto che lo farà presente alle autorità incaricate di prendere decisioni tra cui, sorprendentemente, sembra non esserci proprio il Comune interessato.

«Se agiscono rapidamente c’è tutto il tempo per salvaguardare la stagione 2025 – conclude Andrea Marcelli – bisogna chiedere dei permessi e attivare una burocrazia che, lo sappiamo, è molto lenta. Se invece non verrà fatto nulla allora sarà chiaro che non c’è interesse né competenza e allora sarà importante capire il perché di un’eventuale negligenza. Resta il fatto che non siamo assolutamente soddisfatti del progetto e delle risposte ottenute».

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