Fila infinita per il cambio di medico,
il sindaco: «La collaborazione c’è stata».
Ubaldi: «La colpa è sempre di altri»

PORTO RECANATI - Il primo cittadino dice che non era in città per una serie di impegni ma che «l’amministrazione vista la situazione di disagio dei suoi concittadini e spinta da spirito collaborativo ha inviato volontari della Protezione civile». La consigliera di opposizione critica il primo cittadino: «Bastava una telefonata all'Ast per segnalare quanto stava accadendo». Il dg Marco Ricci conferma la ricostruzione fornita

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Andrea Michelini

di Luca Patrassi

Le centinaia di persone in fila a Porto Recanati nei giorni scorsi per cambiare il medico di fiducia continuano ad animare il dibattito cittadino. Ieri era intervenuto il dg della Ast Marco Ricci per spiegare l’accaduto, oggi torna ad intervenire il sindaco Andrea Michelini ed esprime il proprio pensiero anche la consigliera comunale ed ex sindaco Rosalba Ubaldi.

Osserva il sindaco Michelini: «In quella giornata non mi trovavo in città in quanto impegnato in mattinata al plesso scolastico Enrico Medi di Porto Recanati, all’Aato a Macerata e nel pomeriggio a Potenza Picena. È chiaro che non potevo scendere negli uffici Ast di Porto Recanati e devo quindi purtroppo smentire le dichiarazioni del direttore Ricci, male informato. In qualità di sindaco, avvisato dei disservizi che si sono verificati, anche a livello informatico regionale, negli uffici dell’Ast, ho ritenuto doveroso chiarire ai miei concittadini che tutta l’organizzazione del servizio in questione, come dichiarato anche dal direttore, era a carico dell’Ast competente e non del Comune di Porto Recanati.

L’amministrazione di propria iniziativa, vista la situazione di disagio dei suoi concittadini e spinta da uno spirito collaborativo, come avvenuto anche in precedenti ed analoghe situazioni, tramite il delegato comunale competente ha inviato negli uffici dell’Ast, volontari della nostra Protezione civile per poter assistere in ogni modo i numerosi cittadini in fila. In molti, vista la giornata lavorativa, si sono organizzati, come da normativa Ast, con le deleghe incrementando i tempi di attesa. Non mi risulta che l’Ast abbia previsto un numero minimo di deleghe presentabili. Lo spirito collaborativo con la locale Ast non è mai mancato. In qualità di sindaco, come istituzione, informato della situazione ho provveduto a contribuire per quanto di competenza come sempre fatto nell’esercizio della mia funzione. Mi auguro che in seguito situazioni del genere non si vengano più a creare per i nostri concittadini».

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Marco Ricci, direttore generale dell’Ast Macerata

Dal canto suo il dg dell’Ast ribadisce quanto già detto ieri sul lavoro svolto e aggiunge: «Il mio lavoro non è fare polemica ma organizzare i servizi al meglio delle possibilità per garantire la assistenza sanitaria ai cittadini. Certamente tutto è migliorabile e noi ci impegnamo per questo».

La consigliera Rosalba Ubaldi: «Colpa di qualcun altro, questa è la risposta abituale del sindaco ogni volta che si presenta un problema, come mi risulta che al mattino sia stato a scuola e certamente non ho difficoltà a credere che nel pomeriggio abbia avuto altri impegni. Io ho verificato di persona, giovedì scorso, che al mattino a mezzogiorno c’erano ancora in fila persone, che conosco e con le quali ho parlato, fin dalle 7. E’ altrettanto vero che c’erano volontari della Protezione civile, anche se – da quanto ho visto, verso le 11,30 quando sono passata per recarmi negli uffici comunali dei piani superiori – la gente era pazientemente in fila e non mi sembra che, salvo qualche ovvio mugugno, ci fosse stato alcun disordine. Poichè la situazione si è manifestata fin dal mattino presto, magari, il sindaco avrebbe potuto e dovuto chiamare subito l’Ast ed il direttore Ricci che avrebbe potuto – in emergenza – inviare ulteriore personale agli sportelli e penso che lo avrebbe fatto con la dovuta solerzia proprio per quello spirito di collaborazione che tra enti – e mi riferisco ad esperienza personale – non è mai mancato ed è sempre stato assolutamente proficuo. Era altrettanto prevedibile che, non organizzandosi per tempo, gli utenti si siano presentati per la scelta del nuovo medico tutti insieme. Evidentemente, tutti hanno atteso l’ultimo giorno utile e tutti con il timore di non trovare la disponibilità».

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