Sanità, Carancini: «Tolta voce ai sindaci
sulle linee di indirizzo, inimmaginabile»

SAN SEVERINO - Il consigliere regionale sarà ospite della Festa dell'Unità. I dem esultano invece per l'approvazione della mozione che inserisce fibromialgia, sensibilità chimica multipla, vulvodinia e neuropatia del pudendo nei Livelli essenziali di assistenza. Manuela Bora: «L’invisibilità è la peggiore delle cose. Perché quando un malato si sente invisibile, e quindi non sostenuto, finisce inevitabilmente per arrendersi»

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Romano Carancini

“Sanità regionale e territoriale: quale futuro?” è il titolo dell’incontro, nell’ambito della Festa dell’Unità itinerante della Provincia di Macerata, che il circolo Pdi di San Severino organizza per domenica alle 18 al Circolo ricreativo settempedano Acli di via XX Settembre. A discuterne ci saranno Romano Carancini, vicepresidente della Commissione sanità della Regione, Benedetta Ferretti, specialista in oncologia e già dirigente medico dell’ospedale di San Severino, e Sergio Giorgetti, dirigente medico dell’Hospice di San Severino.

Proprio Carancini stamattina è tornato all’attacco della giunta regionale in quanto avrebbe negato ai sindaci la possibilità di esprimere un parere obbligatorio non vincolante rispetto alle linee di indirizzo per la redazione dell’atto aziendale degli enti del sistema sanitario regionale. «Qualcosa che va oltre l’immaginabile e testimonia la scarsa considerazione che la giunta Acquaroli prova per il ruolo dei primi cittadini – tuona l’ex sindaco di Macerata – e pensare che la Commissione sanità aveva approvato un emendamento del Partito Democratico a mia prima firma con il quale si chiedeva che gli atti aziendali predisposti e proposti dai direttori generali delle Ast pervenissero anche ai presidenti delle Conferenze dei sindaci di ogni azienda territoriale, i quali, nell’ambito collegiale della Conferenza, avrebbero potuto esprimere parere obbligatorio non vincolante sulla proposta di atto stesso. Invece la giunta regionale ha bocciato questa proposta lo scorso 9 agosto, dichiarando senza vergogna che questo passaggio volto alla partecipazione e alla trasparenza rappresenterebbe “un aggravamento del procedimento e non rientra nelle materie che la legge riforma del Sistema sanitario approvata nel 2022 attribuisce alla Conferenza dei Sindaci”. Insomma, secondo la giunta Acquaroli i sindaci aggravano la programmazione sanitaria anziché migliorarla, sebbene la stessa legge 19/22 dica il contrario. Un’altra brutta pagina per la democrazia marchigiana, aggravata dall’ennesima fandonia dell’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, che proprio questa mattina, rispondendo in aula a una mia interrogazione, ha affermato che oggi i sindaci, a differenza del passato, partecipano alla programmazione della sanità del territorio. Parole spudorate, prive di ogni senso di vergogna e pudore che, non c’è alcun dubbio, i cittadini sapranno valutare e sanzionare al momento opportuno».

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Da sinistra: Manuela Bora, Anna Casini e Micaela Vitri, consigliere regionali Pd

Il Pd però esulta per una vittoria centrata questa mattina in consiglio regionale. Da oggi, infatti, le cosiddette “malattie invisibili”, ovvero quelle patologie croniche e invalidanti che colpiscono ogni anno moltissime donne, non sono più tali. Il gruppo dem, con una mozione a prima firma della consigliera Manuela Bora, trasformata in risoluzione e approvata all’unanimità da tutta l’assise, ha infatti impegnato la giunta regionale a riconoscere e includere la fibromialgia, la sensibilità chimica multipla, la vulvodinia e la neuropatia del pudendo nei Livelli essenziali di assistenza da parte del servizio sanitario pubblico. «Il documento corona un lungo lavoro portato avanti in questa legislatura dal Partito Democratico e, in particolare, dalle consigliere Manuela Bora, Anna Casini e Micaela Vitri a favore della salute delle donne – fa sapere il Pd Marche – da ricordare, in questo senso, gli atti e gli interventi pubblici, anche in ambito nazionale, della capogruppo Casini sul tema dell’endometriosi e della consigliera Vitri sulla fibromialgia. La risoluzione approvata oggi, muove da una mozione presentata dalla consigliera Bora addirittura il 1° aprile 2022. Tra gli impegni previsti figurano anche l’accrescimento delle competenze delle figure sanitarie idonee a garantire un’adeguata assistenza, l’individuazione di presidi sanitari pubblici dedicati alla diagnosi e alla cura attraverso la definizione di apposite linee guida volte a predisporre specifici protocolli terapeutici e riabilitativi, la promozione di periodiche campagne di informazione e sensibilizzazione al fine di diffondere una maggiore conoscenza dei sintomi, specie nelle scuole, a partire dagli istituti secondari di primo grado. Le priorità sono agire sulla prevenzione e intervenire in ambito sanitario per consentire l’accesso gratuito alle cure. In Italia le donne che soffrono di queste malattie sono ancora troppe, senza alcuna tutela da parte del Sistema sanitario, sempre più carente se non addirittura assente».

«In sanità – afferma la consigliera Bora – l’invisibilità è la peggiore delle cose. Perché quando un malato si sente invisibile, e quindi non sostenuto, finisce inevitabilmente per arrendersi. E se è proprio chi versa in condizioni di maggiore vulnerabilità economica a vedersi preclusa ogni possibilità di cura, significa che lo Stato, che dovrebbe proteggere proprio i più fragili, ha già perso».

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