Giuseppe Giampaoli, per tanti al comando del Cosmari
di Luca Patrassi
Al Cosmari va in archivio l’era di Giuseppe Giampaoli, simbolo dell’azienda per decenni sia come direttore generale che fino a “ieri” nei vari ruoli ricoperti. Oggi l’assemblea dei soci ha votato il nuovo Consiglio di amministrazione indicando come presidente l’avvocato di Potenza Picena Paolo Gattafoni (in passato già nel Cda del consorzio, ora indicato da Fratelli d’Italia) e come membri la camerte ex assessora comunale Sandra Gentili e il recanatese Alfredo Mancinelli. Il centrosinistra ha rifiutato la proposta di indicare due consiglieri e il nuovo Cda è così formato ora da tre consiglieri.
Non mancano ovviamente le fibrillazioni, sia nel centrodestra che sul fronte opposto. Balza all’occhio la totale assenza nel nuovo organismo di esponenti del Comune capoluogo di provincia (Macerata) e di quello più popoloso (Civitanova) che però aveva avuto il presidente (Rogante) nella scorsa tornata. Tra le motivazioni adottate c’è stata quella che a un tecnico dovesse subentrare un politico. La Lega sembra affrontare una situazione complicata tra cambi di vertici provinciali e nuovi assetti che però non sembrano riuscire a centrare gli obiettivi definiti: a meno che veramente i salviniani non abbiano detto mezza parola sul Cosmari per poi rivendicare una vicepresidenza in Provincia.
Paolo Gattafoni
A fare il regista dell’operazione Cosmari il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica che osserva: «Non è stata una soluzione partitica, affatto. Bisogna avere rispetto del voto democratico e questo deve essere rappresentato anche al Cosmari. C’è stata una larga maggioranza di sindaci che hanno condiviso la strategia, una strategia basata sul rispetto del voto e sulla rappresentanza territoriale visto che i tre consiglieri provengono uno dalla costa, uno dalla collina ed uno dalla montagna. Poi al centrosinistra che dice che abbiamo voluto prendere tutto, rispondo che non è vero ed avevamo loro proposto di indicare du nomi. Chi ci accusa di aver monopolizzato tutto ha espresso il 18% dei voti, ma noi comunque abbiamo chiesto loro di essere presenti con due indicazioni, li avremmo voluti al governo comunqiue. Oggi comunque c’è una larga maggioranza con sindaci di centrodestra e di centrosinistra».
Diversa l’opinione del segretario provinciale dei Democrat Angelo Sciapichetti: «Nei decenni è sempre stato garantito il bilanciamento dei ruoli tra centrodestra e centrosinistra a prescindere dal colore politico delle maggioranze: alla nostra proposta di condivisione e di professionalità hanno risposto con Gattafoni presidente e con l’assenza di una programmazione. Faremo opposizione, non si può gestire il Cosmari con questi presupposti. Non è stato preso in considerazione nulla di quanto abbiano proposto».
Il Cosmari
La votazione con il terzetto indicato ha visto esprimersi favorevolmente il 70% dei detentori delle quote sociali del Cosmari, contro il 18% e si è asitenuto l’11%. Contrari i rappresentanti di Monte San Giusto, Pollenza, Apiro, Caldarola, Colmurano, Loro Piceno, Montecassiano, Montecosaro, Montefano, Montelupone, Porto Recanati e Treia. Astenuti Appignano, Tolentino, Cessapalombo, Mogliano, Monte San Martino, Ripe San Ginesio e Urbisaglia . Nominato anche il nuovo collegio dei revisori dei conti che è formato dal presidente Franco Errico di Civitanova, da Sabrina Ponziani e Elisa Antonelli. I componenti supplenti sono Stefano Belardinelli e Giuseppe Eleuteri. Non si è discussa la questione del progetto del biodigestore rinviata all’esame del prossimo consiglio di amministrazione. Assente oggi la direttrice Brigitte Pellei che è in ferie.
Presidenza Cosmari, salta Patassini: c’è intesa sul nome di Paolo Gattafoni
Fate presto che tra poco la monnezza sarà il nostro biglietto da visita!
La solita spartizione partitica
Cingoli non pervenuto.......
Aaa capito, monnezza è uguale alla politica
Salviamo il Cosmari, il centro destra sta facendo fallire il tutto. Il futuro col privato no grazie!
Oscar Piccinini molto probabilmente sei uno statale ,se questo è il futuro,allora tu hai capito proprio tutto, vai ad indagare là dentro,e vedi quello che succede, e come viene amministrato, poi ci risentiamo. Una volta fatto questo, adotta anche tu la stessa amministrazione a casa tua, e vedi quanto resisti.poi dimenticavo:, quando devi cambiare una lampada dei fari sulla tua macchina,e se magari abiti a sforzacosta,vai a cambiarla a Civitanova, perché li dentro al cosmari, gli autisti , per questo fatto, sono mandati a cambiare le lampade a Civitanova,fuori orario di lavoro, e senza essere retribuiti, ora ,questa è una delle tante, e che alla fine trattasi di sciocchezze, difronte ad altro, allora mi domando,ma quanto viene a costare una lampada?, ma qui nei paraggi,possibile che non ci sia una officina. Mo fai tu. Prova ad immaginare quello che potrebbe essere, sulle cose serie , un carrozzone allo sbando .
Alberto Ripari così com'e' e' da chiudere senza se e senza ma.
Vediamo quando deliberanno il prossimo aumento delle tariffe.
Valentino Lampa è un rifugio peccatorum.
Quindi i soci non sono i Comuni della provincia ma i partiti? Almeno prima si vergognavano a palesarsi così
È possibile conoscere numero dei componenti ed emolumenti del CDA?
Mi spiegate che c'entra la politica con la monnezza?
Alberto Moro certa politica c'entra tutta con la monnezza
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Speriamo non faccia schifo come la monnezza.
Auguri al nuovo direttore se lui fa’ bene noi risparmiamo.!!!
Fuori i partiti dalla gestione della cosa pubblica.
È giusto che sia stata la sindaca di PPP a scegliere l’avvocato visto la facilità con cui ha vinto le ultime elezioni. C’è da dire che una vera forza di opposizione non c’era perché evidentemente non ci credevano neanche loro ed hanno messo il primo che passava o come dicevano le cronache dell’epoca scelto dai rivali della Noemi. Ma se vuoi vincere, minimo devi mettere una persona credibile, nuova con idee fresche e non un residuo di tutto quello che ha rappresentato la brutta sonata alle regionali prima e alle nazionali poi dove qualche bella promessa della Meloni ha convinto quelli che l’hanno votata visto che è notorio che il votante tipico italiano che non è quello chiaramente che ha già mandato nel peggiore dei posti come elemento di scarto a tutti ma il beccaccione sempre pronto a dire che quelli di prima avevano governato male come quelli di adesso che lo fanno anche peggio oltre ad essere fisicamente impresentabili per la notoria antipatia che trasudano e le continue falsità su cui ancora si mantengono. Detto questo, parlare di Ciarapica come regista, uno che salta da un partito all’altro (aveva provato anche da sindaco con la Lega per poi credo essere stato o allontanato o spedito senza ricevuta di ritorno e con spese a carico del destinatario nel tentativo di diventare governatore al posto di Acquaroli dopo aver acquisito una grande esperienza nella vendita di bibite e affini. Comunque una sola cosa si può essere sicuri a Civitanova, che il sindaco partito da chissà dove adesso è stato battezzato in Forza Italia e a lui si rifà, pardon ,a Lei. Si può continuare a parlare per ore sul tipo ma il tempo stringe e devo andare a fare la spesa. Dire che non è stata una scelta partitica ma democratica è un nuovo sproposito da incorniciare con tutti quelli che ha e continua a dire, forte oramai della sua posizione che neanche “un giudice a Berlino “scuoterebbe. Da sottolineare le dichiarazioni dello Sciabichetti però non mi si chieda il perché, va chiesto a lui che ancora insiste nel perdurare la lotta per la sua causa che sicuramente, almeno per me direi quasi le stesse parole di Conte con una piccola differenza: “Renzi fa perdere voti, Sciabichetti in virtù di quanto dimostrato nella sua carriera politica non li farebbe prendere”. Ci faccio caso adesso, un po’ mi sono riportato all’apertura del commento. Come diceva Giovanni il cavallaro:” Stavolta ci siamo salvati, non siamo finiti nella mer..ma nella monnezza.”
Domenico Bevilacqua, secondo te per cosa eleggiamo le persone?
Michele Rossi: le eleggono affinché si arricchiscano il più possibile alle spalle di una massa di inconsapevoli convinti che buttare un pezzo di carta segnato a matita dentro ad uno scatolone di cartone sia sufficiente per dirsi cittadini.