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Gestione dell’acqua, la relazione dei tecnici:
«Possibile il ricorso alla società mista»

SERVIZIO IDRICO - Domani a Macerata si riunirà l'assemblea dei sindaci dell'Aato3: saranno esposti i pareri dei consulenti e poi si voterà. La strada indicata è quella dell'originaria proposta, su cui si è discusso prima di quelle avanzate da Parcaroli e Ciarapica, basata su un recente pronuncia della Corte di Cassazione a sezioni unite

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acquedottodi Luca Patrassi

Una possibile soluzione sul fronte della gestione pubblica del servizio idrico in Aato 3. Ieri la commissione di tecnici ha definito l’esame dei progetti in campo evidenziando le possibili soluzioni e le criticità in vista dell’assemblea dei soci di Aato 3 convocata per  domani alle 11 nella sede di Piediripa. Sulla base di un recente pronuncia della Corte di Cassazione a sezioni unite, sarebbe possibile il ricorso a una società consortile mista aperta ai Comuni e alle società, quella di cui si discuteva all’inizio della contesa, prima delle due proposte avanzate dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e da quello di Civitanova Fabrizio Ciarapica. Sarebbe invece da far valutare al Ministero e all’autorità Garante per il mercato la possibilità della permanenza di un privato nella compagine azionaria di Astea nel caso si arrivi alla nuova società. Quanto alla  proposta Ciarapica e Gentilucci, le criticità si riferiscono ai lunghi tempi di realizzazione dei vari passaggi di incorporazione e di fusione previsti e alle responsabilità che rimarrebbero in capo ai sindaci. I tecnici hanno valutato in questi mesi le situazioni in campo e le possibili soluzioni: domani saranno i sindaci ad esprimersi dopo anni di rinvii e di scaricabarile.

Due le posizioni finora in campo: da un lato la proposta di un gruppo di sindaci guidati dal primo cittadino di Macerata Sandro Parcaroli (che rappresentano il 61% delle quote sociali) e dall’altro la proposta del sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica e dal presidente dell’Aato3 Alessandro Gentilucci. Parcaroli punta a una società che veda sì presenti tutti i Comuni ma che mantenga presenti le municipalizzate per non disperdere risorse umane e investimenti milionari. Mentre la proposta Ciarapica punta a una serie di fusioni ed incorporazioni che porti a una società che veda presenti e operativi soltanto i Comuni.

Domani  è in programma l’assemblea dei soci di Aato 3 che dovrebbe definire il percorso finale: saranno esposte le relazioni dei vari consulenti e poi si passerà al voto. C’è comunque persistente la vaga impressione che persistano le divisioni di sempre, tra i partiti e tra i vari municipi. Nessuno sembra  voler dare all’altro la possibilità di intestarsi l’eventuale risultato positivo del mantenimento della gestione pubblica della risorsa idrica, a meno che l’obiettivo non sia quello di chiudere le porte a un possibile accordo e dunque andare a gara affidando la gestione dell’acqua a un privato. Sembra che anche nei giorni scorsi il governatore della Regione Francesco Acquaroli abbia espresso a chiare lettere ai diretti interessati la sua posizione e quella dell’amministrazione: il mantenimento della gestione pubblica della risorsa idrica.

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