Le 15 gare arbitrate in Serie A da Juan Luca Sacchi nell’ultima stagione (fonte Transfermarket)
di Matteo Zallocco
Dal debutto di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma a Inter-Lazio, è stata una stagione ricca di soddisfazioni per Juan Luca Sacchi. L’arbitro di Macerata, 40 anni a ottobre, ha diretto 15 partite in Serie A, 4 in B e due in Coppa Italia (Lazio-Genoa agli Ottavi e Juve-Frosinone ai Quarti).
Juan Luca Sacchi durante un match
Mentre le squadre si preparano per i raduni, il mondo arbitrale ha iniziato a programmare l’anno sportivo 2024/25, ufficialmente iniziato il 1° luglio. Una riunione fiume del Comitato nazionale ha determinato promozioni e bocciature fra i fischietti italiani. Gianluca Rocchi è stato confermato designatore. La nuova stagione di Juan Luca Sacchi inizierà il 4 agosto con il raduno di Cascia. Intanto si gode un po’ di mare a Porto Recanati con la moglie Caterina e la figlia Benedetta di 4 anni, in attesa della nascita a settembre del secondogenito.
Ne è passato di tempo dal debutto in A in quel Chievo-Atalanta del 24 maggio 2015. In totale Sacchi ha diretto 55 partite in Serie A, 119 in B e 13 in Coppa Italia. L’ultima è stata la sua miglior stagione, quale i ricordi più belli e quali i meno belli?
«E’ stata una stagione positiva perché ho avuto l’opportunità di fare ancora tanta esperienza, di crescere sotto tutti i punti di vista, grazie soprattutto alla fiducia del mio designatore Gianluca Rocchi che per noi è come un allenatore. I ricordi più belli quando finisce una stagione sono legati principalmente ai momenti di preparazione alla gara e a quelli dopo le partite, soprattutto quando hai lavorato bene. O anche quando vengono amici o familiari allo stadio e durante il riscaldamento un semplice saluto ti aiuta a caricarti positivamente. Poi, sicuramente, uno dei ricordi più toccanti è legato allo stadio di Bergamo, quando poco prima di scendere in campo per arbitrare Atalanta Fiorentina, abbiamo ricevuto la notizia che la partita era stata rimandata per il malore accorso a Joe Barone. A volte ci sono cose che vanno ben oltre una partita di calcio».
Juan Luca Sacchi con la famiglia
Hai iniziato ad arbitrare tardi, a 19 anni, ma la tua carriera è stata subito in ascesa.
«Fino a 19 anni giocavo in 1a categoria. Ho arbitrato la mia prima partita a Urbisaglia, campionato Giovanissimi su un campo di terra. L’esperienza più entusiasmante è quando si ha la fortuna e bravura di passare dall’Eccellenza regionale alla serie D, la prima categoria nazionale per un arbitro. Si inizia a girare l’Italia, tutta, si conoscono paesi, posti, persone, culture diverse, esperienze uniche che ti porti dietro per sempre. .
Sacchi premiato da Guido Andrenelli, presidente della Figc Macerata
L’evoluzione della figura dell’arbitro in questi anni?
«In questi anni siamo passati dall’arbitrare con gli auricolari al var e il movimento è in continua evoluzione. Fondamentale è sapersi adeguare al cambiamento, come nella vita d’altronde, non dimenticando però mai la figura dell’arbitro e l’importanza della sua centralità, la forza di decidere e di arbitrare, la voglia di lavorare per capire quali sono le cose da migliorare, il saper leggere le situazioni e capire che l’arbitro è chiamato a dare linearità al gioco e giustizia delle situazioni tecniche sapendo che i protagonisti veri rimangono i calciatori in campo».
Il calciatore più forte che hai visto sul campo?
«Ho avuto la fortuna in questi anni di arbitrare e vedere con i miei occhi calciatori fortissimi, campioni passati per il nostro campionato e ancora presenti. Non saprei dirne uno in particolare, ma quello che accumuna tutti è sicuramente la cultura del lavoro, del sacrificio, la fame di voler migliorare, di arrivare ad affermarsi, come d’altronde deve essere per un arbitro. Il ricordo più bello è per Astori, un bravissimo ragazzo, di un’educazione esemplare, un campione vero, un esempio per tutti».
Il consiglio generale dell’Aia Macerata: secondo a destra il presidente Gilberto Sacchi, padre di Juan Luca
L’errore più grave che hai fatto e l’episodio dove ti sei detto “bravo Juan Luca”.
«Per un arbitro, più si sale di categoria, e più gli errori diventano ”gravi” perché ci sono giornali, televisioni, social che li esaltano. Gli errori fanno parte di un percorso di crescita che inevitabilmente ci sono. La bravura e la forza è quella di capire perché si è commesso un errore, e trarne beneficio per non ripeterlo. La fortuna per uno sportivo è quella che c’è sempre la partita dopo per dimostrare di aver capito e essere diventato ancora più bravo dopo l’errore commesso. Poi ci vuole anche un pizzico di fortuna in ogni partita e in ogni situazione, ma l’errore fa parte del gioco perché siamo esseri umani e rialzarsi dopo una caduta è la forza che deve accompagnare ogni arbitro, ogni sportivo».
In vacanza con gli amici
Obiettivi per il futuro?
«L’obiettivo è quello di continuare a lavorare e migliorare sempre di più. L’esperienza matura di anno in anno, tutti gli episodi e ogni situazione è importante per crescere e diventare sempre più affidabile per ogni partita. Dare un servizio al calcio che sia di eccellenza tecnica e comportamentale, per raggiungere la massima credibilità che questo mondo richiede».
Primo a sinistra Gabriele Sacchi, fratello di Juan Luca (primo a destra)
Il movimento arbitrale maceratese, guidato da tuo padre Gilberto, è in crescita.
«Siamo arrivati ormai quasi a 300 associati, un numero storico per la nostra sezione, ed ogni anno abbiamo pronti almeno un paio di arbitri tra ragazzi e ragazze da proporre a livello nazionale. Dietro a questi numeri c’è un lavoro immenso di persone capitanate da Gilberto Sacchi che, spinte da una passione indefinita, dedicano il loro tempo a far crescere uomini e donne che diventeranno col tempo grandi arbitri. Inoltre si formano anche grandi atleti, aspetto fondamentale per raggiungere obiettivi importanti; ho la fortuna di avere al mio fianco Giuliano Compagnucci, il nostro preparatore, con il quale ogni settimana ci alleniamo per migliorare le nostre prestazioni atletiche, al polo nazionale di Montecassiano, quando non siamo a Coverciano. La sezione di Macerata ha sempre espresso eccellenze a livello nazionale e internazionale tra arbitri e dirigenti, dai mitici Cesare Jonni e Maurizio Mattei, a Renato Picchio e Giorgio Sancricca, Oberdan Pantana, Nicola Nicoletti, Roberto Romagnoli e Katia Senesi, ex assistente internazionale in campo e negli ultimi anni dirigente, prima donna eletta al comitato nazionale dell’Aia, tutt’ora in carica. Ci sono tutti i ragazzi e ragazze che militano in serie D e tutti gli osservatori e gli arbitri del calcio a 5. Ci sarebbe da citare anche tutti i ragazzi e ragazze che portano avanti i campionati provinciali e quelli regionali e tutto il consiglio direttivo sezionale, che fa della nostra sezione una famiglia fortissima. Poi ci sono Marco Monaldi con il quale ho condiviso diverse gare insieme, mio fratello Gabriele che arbitra in serie C e in c come quarto uomo, insieme ad altri due bravi assistenti come Daljit Sing ed Emanuele Bracaccini. Il mio sogno, anzi deve essere un obiettivo per tutti, è ritrovarsi insieme in una gara di Serie A».
Complimenti Gianluca!!!
Un ragazzo che fa grande il nostro paese.Bravo
Bella e brava persona !
Fantastica persona . Rimani sempre così. IN BOCCA AL LUPO
Grande Gianlu!!!!
In bocca al lupo Juan Luca
Un caro saluto a lui e tutta la splendida famiglia
Devi fare sempre ciò che ritieni corretto,anche se queste decisioni possono ledere certe squadre.
Nazzareno Santinelli .. giustissimo!!
Gianluca Grande arbitro...Grande persona Complimenti
Grande arbitro.. Grande persona
Grande Gianlu!
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Bravo Juan Luca e un saluto a tuo padre Gilberto.
Secondo me se dovesse continuare in questo modo arbitrera’ le partite internazionali in CHAMPIONS L.
Secondo me se dovesse continuare in questo modo cioe’ xche’ e’ molto bravo xche’ parla con chiarezza con tutti i giocatori in campo prima di prendere una decisione drastica chi un violento fallo ad un avversario, lo rivedremo molto presto ad arbitrare anche in un EUROPEO o in MONDIALE xchè e’ l’erede naturale di ORSATO che sta’ andando in pensione.