Antonio Bravi dopo la sconfitta al ballottaggio
di Luca Patrassi
Dieci anni di guida Fiordomo, cinque di amministrazione Bravi nel segno sempre del centrosinistra. Oggi il clima nella sede del comitato elettorale di Antonio Bravi non era evidentemente dei migliori, ma appunto in ogni competizione c’è un vincitore e c’è uno sconfitto.
Ecco come il candidato sindaco del centrosistra legge il dato emerso dagli scrutini: «Il risultato è questo, faccio gli auguri di buon lavoro a Emanuele Pepa che ha vinto e sarà il sindaco dei prossimi cinque anni. La situazione non era semplice, avevamo uno svantaggio importante dopo il primo turno e quindi abbiamo provato a fare tutto quanto era possibile: siamo da questo punto di vista tranquilli, abbiamo fatto il massimo. I cittadini hanno sempre ragione, chiaro è che la sconfitta non è nel ballottaggio, la sconfitta è nella divisione che come sempre penalizza chi la fa e avvantaggia chi è dall’altra parte. Noi abbiamo fatto un grosso regalo alla destra in questo modo, dal punto di vista comunicativo abbiamo dato l’impressione di essere litigiosi e divisi. Un messaggio negativo che non avrei mai voluto dare, ho lavorato per il contrario, per unire. Ora fa parte del passato».
Emanuele Pepa stringe la mano ad un elettore
Emanuele Pepa
La somma dei voti di Bravi e Fiordomo non c’è stata alle urne: «Avevamo una sensazione positiva, nel nostro elettorato c’era l’idea di aver trovato una soluzione buona, però è chiaro che i giorni sono stati pochi per cambiare un risultato, uno svantaggio di 20 punti è sempre tanto. Algebricamente uno fa le somme, ma sappiamo che poi politicamente le dinamiche sono altre e anche in questo caso la percezione nella città che Pepa avesse vinto essendo arrivato vicino al 50% era diffusa, si faceva fatica a far capire che c’era la possibilità di un risultato diverso. Fa parte della politica, se giochi male all’inizio, poi fai fatica a recuperare nei supplementari».
Chantal Bomprezzi
La segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi vede il risvolto positivo del turno elettorale di ballottaggio nelle Marche: «A Recanati tra il primo e secondo turno una ritrovata unità non ha purtroppo consentito di riparare alle iniziali divisioni. A Urbino è stato fatto un ‘miracolo’, dopo 10 anni e con il sindaco uscente, una coalizione competitiva ha dato filo da torcere fino all’ultimo voto. Non disperdiamo l’esperienza di Scaramucci. Ad Osimo un ottimo lavoro della coalizione, già nelle ultime due elezioni il risultato è arrivato sul filo di lana. L’alleanza totale della destra, facendo sponda sulla Regione, gli ha permesso di sorpassarci al fotofinish. Erano tre sfide difficili e per questo ringrazio i nostri candidati Glorio, Bravi e Scaramucci e le loro squadre per il grande lavoro svolto. Queste elezioni – prosegue Bomprezzi – ci dimostrano che vinciamo dove andiamo uniti. Vinciamo dove il buon governo e l’unità ci permettono di essere competitivi. Per questo dobbiamo insistere su alleanze ampie, costruendo un grande centro-sinistra che arrivi fino alle forze più moderate. Le elezioni europee e amministrative ci indicano che ci sono tutte le condizioni per un’alternativa credibile, e i numeri del Pd lo confermano nel Paese e ancor più nelle Marche. In questo senso la Festa dell’Unità regionale sarà un appuntamento chiave per chiamare a raccolta la nostra comunità e rafforzare le nostre alleanze».
il pd nelle Marche si sta rivelando un disastro completo a causa delle sue divisioni interne
Alleanze ampie per far più numeri Ma non ve bastati manco quelli Autoanalisi bocciata
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Il centrodestra ringrazia Fiordomo.
Se i cittadini hanno sempre ragione è sbagliato (ossia si fa un ossimoro) dire anche che è stato fatto un regalo alle destre, occorre dire invece che le destre sono migliori. O no?