La lista Treia 2030
di Luca Patrassi
Treia si prepara alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale e per l’elezione a sindaco. Due i candidati a primo cittadino, uno di questi è il sindaco uscente Franco Capponi, 65 anni, nato e residente a Treia, sposato, due figlie, diplomato in Agraria, da 34 anni funzionario della Regione Marche. Già fatto il sindaco di Treia per quattro mandati: dal 1995 al 2004 e nell’ultimo decennio. Capponi si presenterà da civico pur avendo alle spalle una lunga militanza partitica: ex Dc, Pdl, Forza Italia, eletto presidente della Provincia nel 2009 per il centrodestra, si era poi avvicinato ad Italia Viva di Renzi e recentemente ha aderito a Base Popolare, l’associazione politica dell’ex governatore Gian Mario Spacca. Guida la lista Treia 2030, civica appoggiata dal centrosinistra.
Franco Capponi
Si candida a sindaco per il terzo mandato consecutivo, ha già avuto diverse altre esperienze amministrative. Il suo lungo corso politico è più una garanzia di qualità o mancanza di rinnovamento?
«Aver svolto diverse funzioni amministrative mi permette oggi di aver un bagaglio di esperienza estremamente utile in un momento di forte complicazione amministrativa. Questo mi ha permesso ad esempio di aver accelerato la ricostruzione privata che a Treia ha raggiunto circa il 65% con oltre 450 casi di lesioni ad abitazioni e aver raggiunto l’80% di rientro delle famiglie nelle proprie case. L’esperienza e la capacità di coinvolgimento nelle diverse strategie della macchina amministrativa del Comune (estremamente motivata e che ringrazio per lo sforzo profuso) mi ha consentito di portare nel nostro territorio molti fondi pubblici: dalle misure infrastrutturali del PSR Marche, al GAL e soprattutto fondi del Pnrr per oltre 30 milioni. Per la ricostruzione post sisma abbiamo in corso la ricostruzione di scuole, del Palazzo comunale, delle palestre e molto altro ancora per oltre 60 milioni».
Cosa ha fatto per Treia in questi anni da sindaco?
«Ho portato il Comune ad un elevato livello di efficienza amministrativa e soprattutto ci siamo impegnati per non lasciare da solo o indietro nessuno. Ci siamo concentrati soprattutto sull’assistenza all’anziano con il potenziamento dei servizi della Cittadella dell’anziano con oltre 90 posti letto disponibili tra Residenza protetta gestita direttamente dal Comune, i reparti di Riabilitazione e lungodegenza dell’Ospedale di comunità di Treia, il reparto di riabilitazione dell’Inrca e i servizi di assistenza domiciliare ad altri 80 anziani. Oltre a questo la ricostruzione dei Poli scolastici ci permette di svolgere l’attività scolastica in assoluta sicurezza sismica e le nuove scuole saranno dei veri contenitori sociali perchè oltre le aule avremo a disposizione laboratori per la musica, per la lettura, per l’incontro con le famiglie, nuove palestre e potremmo svolgere servizi di assistenza, sostegno compiti, sostegno sociale ai giovani che hanno genitori che lavorano nei periodi estivi e nei pomeriggi. Abbiamo inoltre rinnovato e potenziato gli impianti sportivi per il calcio sia a Chiesanuova e Treia dato anche il grande impegno agonistico e di sostegno alla pratica sportiva di tantissimi giovani di tutte le società sportive (ne sono 4) del territorio. Da ultimo posso vantarmi di aver rivitalizzato tutte le aree del territorio, rurali e non, mettendo in atto un grande progetto di riqualificazione delle urbanizzazione delle Frazioni e di rifacimento di quasi tutto il sistema viario rurale (oltre 50 interventi per circa 120 Km. di strade) per coinvolgere tutti (noi abbiamo il 40% della popolazione in area rurale) in un progetto di sviluppo dell’agricoltura e del Biologico, dell’agriturismo in particolare che attraverso un turismo lento del bike, dei cammini e buonissima gastronomia) sta attirando tantissimi turisti dall’Italia e soprattutto dall’estero valorizzato ancor più dal brand “ borgo più bello d’Italia”».
La presentazione della lista
La cosa che le ha dato maggiore soddisfazione? Un lavoro, un riconoscimento, il contatto con qualcuno?
«Ho collaborato per oltre due anni nella cabina di coordinamento del sisma con il commissario Legnini che di fatto ha sbloccato al ricostruzione. Lo ringrazio di aver collaborato con i nostri Territori ed aver accolto alcuni suggerimenti e proposte (mie e di miei amici come quelli che da oltre dici anni partecipano al seminario di Symbola e che da anni si interessano dello sviluppo dell’economia green e dei sistemi agroambientali delle aree interne) che di fatto hanno sbloccato la ricostruzione (nessun atto di semplificazione era venuto dal commissario Farabollini) accogliendo il superamento della doppia conformità edilizia che bloccava l’80% degli interventi di ricostruzione” e la semplificazione introdotta con l’ordinanza 100 del 2020 che responsabilizzando i tecnici progettisti ha di fatto avviato la ricostruzione privata sino ad allora bloccata».
Cosa non è riuscito a fare?
«Un territorio come il nostro ha bisogno di collaborazione inter istituzionale e questa Provincia è assolutamente assente sul versante dello sviluppo e della collaborazione tra Enti. Per questo non c’è ancora un progetto per l’ammodernamento della Statale 361 della Val Potenza e della “Regina” rendendo pericoloso e caotico il traffico su questa vallata. Questo non siamo riusciti a farlo e tutto ciò risulta ancora un grave ostacolo allo sviluppo».
Al suo avversario, che ha ricoperto il ruolo di commissario alla ricostruzione postsisma, cosa manda a dire?
«Che purtroppo lui è sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato. Da commissario alla ricostruzione indicato dai 5 Stelle, anche perché i 5 Stelle non lo hanno supportato perché non hanno accettato il concetto di sanatoria di necessità degli edifici colpiti dal sisma nè la semplificazione di fatto sminuendo la figura del tecnico progettista, generando cosi un corto circuito che ha bloccato per oltre due anni la ricostruzione. Anche ora è fuori posto perché facendo la “foglia di fico” a Fratelli d’Italia a Treia, è sostenuto da questo partito che di fatto, abolendo o rendendo impraticabile la cumulabilità del contributo 110% alla ricostruzione e non adeguando ancora ad oggi il costo parametrico della ricostruzione privata, sta portando a un ulteriore blocco della ricostruzione privata».
Acqua e rifiuti. Il territorio provinciale sembra aver perso visione e capacità di fare squadra. Ognuno ha il suo campanile da difendere o vede colpe specifiche?
«La colpa è solo di alcuni partiti che hanno deciso di sostituirsi ai Comuni generando divisioni ed incomprensioni. Tutti siamo per l’acqua pubblica ma ciò pare non condiviso da chi è oggi al potere e tutti vogliamo una discarica ma nessuno vuole decidere sempre e solo per non disturbare il consenso. Alla fine però il consenso scenderà per tutti e i problemi rimarranno, compresi gli aumenti oggi del 40 % in tre anni per i rifiuti e domani vedremo che questo succederà anche per l’acqua».
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