Mikol Torretti con la lista La Montecosaro che vogliamo
di Laura Boccanera
Finirà 50 anni poco dopo le elezioni e per regalo ha scelto di candidarsi sindaco di Montecosaro. Mikol Torretti, avvocato, originario di Casette d’Ete ma dal 2020 residente nel centro storico di Montecosaro, paese di nascita della mamma e dove il nonno Antonio Cerquetti ha lavorato per una vita, come guardia comunale, quando ancora la polizia municipale si chiamava così.
Mikol Torretti
E’ per un legame di sangue e radici che Torretti ha scelto di vivere a Montecosaro e metterci la faccia in prima persona come candidato sindaco. E’ appoggiato dalla lista “La Montecosaro che vogliamo”, una civica che va oltre il Pd (che in lista è rappresentato da Paola Castricini, ex assessore e già segretario provinciale dem) e abbraccia anche orientamenti trasversali. Un esempio è lo stesso Torretti che, alla sua prima esperienza come candidato sindaco, alle ultime elezioni a Sant’Elpidio a Mare si è candidato come consigliere in una lista a sostegno del candidato sindaco di centrodestra Giovanni Martinelli.
«Dante nel mezzo del cammin della sua vita ha scritto la Divina Commedia, io ho deciso di candidarmi a sindaco», dice Torretti.
Sarà un Inferno, un Purgatorio o un Paradiso?
«Per indole cerco sempre di collocarmi nel mezzo – scherza – so che una campagna elettorale, con le responsabilità che ne derivano non è una cosa semplice, ma a quasi 50 anni ho deciso di mettermi in gioco, mettendoci la faccia. Non ho cercato una candidatura per avere un ruolo o darmi una collocazione. Ho la mia vita, sono un avvocato, se ho deciso di accettare è perché voglio mettere il mio impegno al servizio della collettività e dare un’impronta a Montecosaro, paese in cui ho scelto di vivere dal 2020, nel centro storico. Qui venivo da bambino perché è il paese di mia madre, ci passavamo intere giornate a trovare i nonni e anche da grande ho continuato a frequentarlo. Mio nonno Antonio Cerquetti è stato la prima guardia comunale, quella che sarebbe poi diventata la polizia municipale. Conosco le tradizioni e le storie di Montecosaro. La scelta di candidarmi è legata anche molto a questo legame profondo».
Una lista molto varia, composta per larga parte da volti nuovi fatta eccezione per la Castricini e per Fabrizio Coppari che ha già avuto un’esperienza come candidato consigliere, come nasce?
«La lista nasce prima da un movimento civico e poi si trasforma in un progetto politico. Ho conosciuto la lista andando ai primi incontri e ho trovato tutte persone che volevano fare qualcosa in prima persona per cambiare Montecosaro, per fare qualcosa di più. Siamo indipendenti e autonomi dai partiti, è una lista trasversale, che va oltre il Pd. Non ho chiesto a nessuno dei miei candidati per chi vota alle politiche, ci siamo ritrovati su una base di progettualità e di idee».
Che cosa vi differenzia dagli altri?
«La nostra diversità parte da un approccio differente verso i rapporti con i cittadini. Spesso dopo le elezioni si esaurisce quella spinta di confronto con la cittadinanza, ma noi abbiamo deciso invece di mantenerla viva e per questo nel programma abbiamo inserito una serie di iniziative che vanno a colmare quella lacuna di comunicazione che esiste fra palazzo e cittadini. Abbiamo pensato di istituire un front office per consentire ai cittadini di avere risposte immediate rispetto alle necessità e anche realizzare un ufficio di delegazione a Montecosaro Scalo. Per facilitare e promuovere la partecipazione dei cittadini abbiamo pensato di proporre i comitati di quartiere che avranno un ruolo di cerniera fra le richieste e le scelte dell’amministrazione».
A livello di programma quali sono due progetti da vedere realizzati nei prossimi 5 anni?
«Il primo è uno sportello Europa. Ce l’hanno molte città, soprattutto al nord e credo sia indispensabile per riuscire ad ottenere fondi europei, partecipare a bandi pubblici per avere finanziamenti. Il secondo aspetto è mettere mano all’urbanistica della città. Ci sono molte aree ex industriali che andrebbero modificate e valorizzate. In questo caso il pubblico deve farsi parte promotrice attiva: salvaguardando gli interessi dei privati, ma riuscendo anche a realizzare spazi pubblici a vantaggio della collettività. Penso ad esempio all’ex zuccherificio. Il comune deve essere parte attiva e non attore residuale rispetto alle richieste dei privati che vanno incoraggiate per la riqualificazione di aree, ma al contempo va garantito anche un interesse pubblico che sia funzionale allo sviluppo aggregativo di spazi di cui la città ha bisogno».
Ecco i candidati della lista “La Montecosaro che vogliamo”: Capezzani Mattia 35 anni laurea in economia e commercio imprenditore designer, Castricini Paola 47 anni amministrativa sanità privata, Cerasuolo Noemi Sofia 19 anni studentessa, Cesanelli Alessandro 46 anni dipendente azienda privata, Fabrizio Coppari 57 anni imprenditore, Eleuteri Giorgio 68 anni informatico in pensione, Eusebi Riccardo 24 anni laurea in architettura designer disegnatore tecnico, Giusepponi Marcello 78 anni dipendente grande distribuzione in pensione, Iacoponi Emanuele 46 anni imprenditore artigiano, Ilari Laura 43 anni Laurea in economia e commercio commercialista, Marziali Omar 45 anni dipendente azienda privata, Serrani Leonella in Menichelli 60 anni dipendente azienda privata.
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