I componenti della lista “Per Cingoli” con Alessandro Maccioni sindaco sono Marco Angelucci, Debora Cirioni, Lucia Ciattaglia, Albano Cocilova, Raffaele Consalvi, Floriana Crescimbeni, Francesco Ippoliti, Giancarlo Rosetti, Claudia Spadoni, Annamaria Tittarelli, Massimiliano Tittarelli e Mirko Tobaldi.
di Leonardo Giorgi
«Dobbiamo essere non più il Balcone delle Marche, ma il Superattico delle Marche. Dobbiamo essere i primi della lista quando si parla di servizi e di turismo in provincia». Infrastrutture, piscina coperta, sanità, ripopolamento, decoro urbano, tutela dell’Alberghiero. Alessandro Maccioni si presenta così al pubblico presente oggi pomeriggio all’Arena delle luci di Cingoli per l’inizio della campagna elettorale dove sfiderà l’uscente Michele Vittori. Insieme a lui tutti i componenti della lista “Per Cingoli”, uniti, secondo l’ex direttore dell’Area vasta 3, non dalle origini politiche (che come rivelato vanno dal Pd a Fratelli d’Italia) ma dalle intenzioni: «Mi chiedono in tanti – sottolinea Maccioni – l’identità politica di questa lista. È molto semplice. Noi siamo quelli che vogliono fare quelle cose che negli ultimi 15 anni (ndr i tre mandati della squadra Saltamartini) non sono state mai fatte. Soprattutto, noi amiamo Cingoli. È un paese fantastico che va valorizzato, molto. Abbiamo coesione completa sui punti del nostro programma». Prima di delineare i dieci pilastri della sua proposta elettorale, ribadendo più volte le intenzioni «amministrative» e non politiche di chi fa parte della lista, Maccioni racconta il momento in cui si è convinto di scendere in campo.
L’intervento di Alessandro Maccioni
«Una delle cose che mi hanno convinto a scendere in campo è stato il convegno che Vittori ha organizzato in apertura della campagna elettorale. Ha chiamato l’evento “Quale futuro per Cingoli?” (leggi l’articolo). Speravo di aver letto male – commenta Maccioni -, speravo ci fosse un punto esclamativo più che un punto interrogativo. Invece no, lo hanno davvero chiesto alle persone. Noi vi faremo vedere il futuro secondo noi. Saltamartini ieri ha detto di essere temuto dalle grandi città (leggi l’articolo). Non so se sia vero. Noi sicuramente non lo temiamo. Noi siamo qua per vincere e fare delle cose concrete, mai fatte. Lo slogan di Vittori e Saltamartini è la continuità. Ecco, altri 5 anni di niente. Parlano della bravura nell’aver messo soldi da parte, ma la verità è che un amministratore deve spendere per dare tariffe efficienti, per finanziare scuole e asili, per abbassare la Tari che è in rialzo nonostante la discarica presente nel nostro territorio. Noi vogliamo una Cingoli dinamica, come quella degli anni Sessanta e Settanta, piena di persone e di iniziative. Gli investimenti privati sull’acquisto dell’hotel Balcone delle Marche è un grande punto di inizio. Dov’è andata a finire quella Cingoli amministrata da persone illuminate come Giorgi e Paparelli? Cingoli – aggiunge – deve essere di tutti, non si può più dividere il popolo in fazioni. Basta con queste divisioni, con le vendette personali. Basta. Siamo un paese sceso sotto i 10mila abitanti, ma di che parliamo? Per fare tutto questo ci vuole una cosa: la squadra. E io la squadra ce l’ho. Persone con le quali mi diverto e con cui c’è voglia di fare, senza puzza sotto il naso».
Il primo punto del programma descritto da Maccioni riguarda la casa di riposo. «La grande idea dell’amministrazione degli ultimi 15 anni è stata quella di progettare una casa di riposo vicino al poligono di tiro. Poi dicono che metteranno le barriere per il rumore, che comunque farà sentire tutto lo stesso. Dobbiamo smetterla di consumare il suolo, abbiamo già molte strutture da rivitalizzare. E poi il Comune per primo ha dimostrato che il posto non è adatto alla casa di riposo. Se la fai lì, dove organizzi una cosa come il parco dei dinosauri (ndr un parco itinerante a tema dinosauri che in questo periodo è di tappa a Cingoli)? Inoltre, la gestione della casa di riposo va riportata all’interno del comune di Cingoli. Sennç che ci sta a fare il Comune? L’acqua non la gestisce, i rifiuti non lo gestisce, la casa di riposo viene affidata a terzi. Tutto questo dovrebbe essere ordinaria amministrazione».
Sulla sanità, altro punto del programma, Maccioni sottolinea che «è un settore complicato, dove girano tanti soldi, dove è difficile trattare con una classe forte come quella dei medici. Lo so benissimo dalla mia esperienza. Noi prendiamo atto del lavoro fatto da Saltamartini, benissimo. Ma è quattro anni che non vediamo niente. Non è tutta colpa sua probabilmente, ma quattro anni sono tanti. In sanità bisogna essere veloci, altrimenti i soldi non arrivano mai e si rimane indietro. Da me e da noi avrà sempre la massima collaborazione, perché noi non siamo nomi e cognomi, ma siamo istituzioni e tra istituzioni ci deve sempre essere rispetto».
Prima di parlare delle opere da realizzare e sistemare nel territorio di Cingoli, Maccioni afferma che quella di Saltamartini sui mutui «è una favoletta. Non abbiamo pagato più le rate dei mutui per via del terremoto. Ma se usi quei milioni destinati al mutuo messo in pausa per chissá cosa, il mutuo aumenta. Noi siamo pronti ad affrontare tutti quei mutui e ad abbattere le tariffe dei servizi. Così facendo possiamo attirare famiglie, anche da Jesi, dove dopo che aprirà il nuovo stabilimento Amazon non si troverà più casa».
Maccioni si impegna a risolvere la questione mercato coperto. «Perchè abbattere una struttura relativamente nuova solo per farlo uguale e metterci il Centro operativo comunale (Coc), quando bastano 100-150 metri quadrati? Lì è un contesto delicato, con un parco per i bambini, i viali, gli alberi e, soprattutto, i commercianti, costretti a rifare investimenti per andare a lavorare in strutture provvisorie. Lì deve rimanere così. E noi, una volta eletti, dieci giorni dopo riapriremo il centro per gli anziani. È irrispettoso non avere una struttura al chiuso per gli anziani. Non è degno di una società civile». Sul decoro urbano: «I bagni pubblici fanno schifo. Come possiamo obbligare i turisti ad andare in posti del genere? Dobbiamo dimostrare anche da queste cose di essere il borgo più bello d’Italia. E poi l’ascensore che porta alla piazzetta dei carabinieri? È sempre chiuso. Mi dà l’idea di quelle case dove si faceva una bella sala dove non ci si mangiava. L’ascensore va riattivato, con manutenzione e telecamere».
Sul lato sportivo assicura sulla possibilità di costruire una piscina coperta a Cingoli, e non solo. «Faremo finalmente la piscina nella nostra cittadella dello sport, che è il quartiere di San Giuseppe. Oggi si possono realizzare a costi contenuti, magari facendo una comunità energetica, cosa di cui non parla nessuno, e risparmiando nella gestione. Dobbiamo assolutamente costruire la copertura di almeno un campo di calcetto per decongestionare l’attività del palazzetto dello sport, sia qui che a Grottaccia, dove andrà coperto anche il campo di padel. Anche questo si tratta di ordinaria amministrazione».
Prima di concludere l’intervento sottolineando l’importanza per di avere un rappresentante «originario di Cingoli» in Acquambiente e in Cosmari, Maccioni riflette sulla struttura più importante del Superattico delle Marche, l’istituto alberghiero Varnelli. «Si parla della costruzione del nuovo Alberghiero dal 2017, nel 2024 ancora non abbiamo un progetto esecutivo. Il mio sospetto, conoscendo chi amministra in Provincia e in altri comuni, è che qualcuno stia provando a sfilarcelo con la scusa che non abbiamo un progetto. È vero che il progetto deve farlo la Provincia, ma io andrei giù tutti i giorni e chiamerei Parcaroli alle 3 di notte per averlo. Come si dice a Cingoli, è ora scossa».
I componenti della lista Per Cingoli con Alessandro Maccioni sindaco sono Marco Angelucci, Debora Cirioni, Lucia Ciattaglia, Albano Cocilova, Raffaele Consalvi, Floriana Crescimbeni, Francesco Ippoliti, Giancarlo Rosetti, Claudia Spadoni, Annamaria Tittarelli, Massimiliano Tittarelli e Mirko Tobaldi.
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Fratelli d’Italia: «Mai con il Pd, chi sosterrà Maccioni è fuori dal partito»
ttps://www.cronachemaceratesi.it/2024/05/08/maccioni-canidato-sindaco-cingoli/1854945/
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Amazon che discorso! Altro che Kennedy a Berlino, Ghandi sulla marcia del sale, Marco Antonio per Cesare, Churchill su Wiskyes e sigari. Quel punto interrogativo da sostituire coll’esclamativo è da Nobel per la letteratura. Il Comune che ci sta a fare! Bella espressione, potente e dalla facile risposta, basta andare a Civitanova. Non hai trascurato niente e fatto promesse che hanno quasi del poetico come quella di riportare indietro Cingoli nel tempo che fu tra i Beatles e i Rolling Stones, ma anche Villa, Modugno e Morandi. Comunque attento, Belvederesi c’è e ti guarda. Intanto ti presto questi: !!!!!!!!!! Con un martello e l’ausilio del fuoco ed un incudine puoi trasformarli in saette.
A volte leggendo di politica vengono prepotentemente in mente personaggi come il Barone di Münchhausen.
“…È il personaggio a cui si è ispirato Rudolf Erich Raspe per il protagonista del romanzo Le avventure del barone di Münchhausen. Il vero barone era infatti divenuto famoso per i suoi inverosimili racconti: tra questi, un viaggio sulla Luna, un viaggio a cavallo di una palla di cannone e il suo uscire incolume dalle sabbie mobili tirandosi fuori per i propri capelli…”
(da Wikipedia)