Salvatore Perricciolo
Una indagine per fatti avvenuti nell’arco di alcuni mesi del 2009 (da aprile a settembre) legata a presunte estorsioni a titolari di locali notturni della costa maceratese e fermana. E’ l’indagine sulla mafia della movida (ad alcuni imputati veniva contestata l’associazione mafiosa) giunta ieri in Cassazione dopo che in primo e secondo grado c’erano state 18 condanne (con alcune riduzioni di pena in secondo grado). Ieri i giudici della massima corte hanno confermato le condanne decise dalla Corte d’appello di Ancona, ad eccezione di due.
Riguardano Salvatore Perricciolo e Andrea Petrolati, per loro sono state annullate le condanne con rinvio alla Corte d’appello di Perugia per la determinazione della pena.
Salvatore Perricciolo, difeso dagli avvocati Gabriele Cofanelli, Francesco Tagliaferri e Alfredo Gaito (docente di procedura penale all’università La Sapienza di Roma) era stato condannato a 14 anni e 7 mesi. Petrolati, difeso dagli avvocati Giancarlo Giulianelli e Sergio Del Medico, era stato condannato in Appello, a 11 anni, 6 mesi e 15 giorni.
Il processo si reggeva sulle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, in particolare di Marco Schiavi (condannato all’ergastolo per la strage di Sambucheto). Diciotto gli imputati, a vario titolo. Le accuse andavano dalle estorsioni, all’incendio, allo spaccio di droga (in questo caso le accuse per i singoli episodi erano già cadute in primo grado al tribunale di Macerata), alla detenzione di armi. Tra le contestazioni quella di aver chiesto tra i 1.500 e i duemila euro mensili e fino a 4mila euro per la protezione a locali come lo Zen e il Le Gall di Porto San Giorgio, il night club Play di Porto Recanati e il Babaloo di Potenza Picena. Contestati anche incendi, come quello al CocoLoco di Porto San Giorgio. Altre contestazioni riguardavano la detenzione di armi.
Le difese hanno sempre contestato le accuse e sin dal primo grado avevano sollevato forti dubbi sulla veridicità di quanto affermato dai pentiti e la contestazione dell’associazione di stampo mafioso.
(redazione CM)
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