Il rettore John McCourt con l’imprenditore Riccardo Illy
di Alessandra Pierini (foto Fabio Falcioni, video Gabriele Censi)
«Noi dichiariamo ufficialmente aperto il 734° anno accademico dell’Università degli studi di Macerata». La formula di rito, pronunciata dal rettore di Unimc John McCourt, usando come richiesto il plurale maiestatis, ha concluso la cerimonia inaugurale. Una edizione dal titolo “Conoscenze, creatività, crescita. Il ruolo evolutivo dell’Università”, particolarmente orientata a una visione economica del futuro e del futuro dell’università, dettata anche dall’ospite speciale Riccardo Illy «imprenditore- così lo ha presentato il rettore – politico che ha saputo trovare la formula giusta per rilanciare Trieste e scrittore».
La lectio magistralis di Riccardo Illy
Nel teatro Lauro Rossi gremito e particolarmente surriscaldato (i docenti nelle loro tuniche e tradizionali abiti hanno chiesto acqua servita nelle borracce d’ateneo e non hanno potuto fare a meno di sventolarsi per tutta la durata della cerimonia), Illy si è rivolto proprio agli atenei e alla loro organizzazione al termine della sua lectio magistralis: «La collaborazione fra imprese e Università è ancora poco sviluppata e questo rappresenta un freno allo sviluppo della nostra economia in termini di opportunità perse. Lo sforzo lo dovrebbero fare le imprese rivolgendosi agli Atenei quando si presentano necessità di risorse umane e di formazione qualificate ma anche quando hanno la necessità di innovare. Le Università ampliando l’offerta formativa con quella rivolta agli imprenditori e sviluppandone o approfondendone una specifica per l’aggiornamento delle conoscenze in tutte le materie, anche quelle per le quali non esistono obblighi di legge. Sommando l’intuito imprenditoriale degli “animal spirit” italiani alla conoscenza formale e approfondita di cui le Università sono custodi si ottengono effetti sinergici straordinari».
La platea gremita del teatro Lauro Rossi
L’imprenditore è giunto alle sue conclusioni dopo aver affrontato i temi dell’intelligenza artificiale («I suoi limiti potrebbero riportare in auge la mediazione dei giornalisti»), («I suoi limiti potrebbero riportare in auge la mediazione dei giornalisti»), dello sviluppo di imprese digitali («Oggi vi è una concentrazione di ricchezza nelle mani di poche persone che ci ha riportato al medio-evo. Il fenomeno dell’ineguaglianza sta raggiungendo il limite dell’insostenibilità»), di terza rivoluzione, quella energetica («Oggi le mini-centrali nucleari, sviluppate grazie agli studi del premio Nobel Carlo Rubbia e promosse dal suo ex collaboratore Stefano Buono, promettono di contribuire al compimento della rivoluzione energetica») e di distruzione creativa («Chiudono le imprese obsolete che non hanno saputo reinventarsi adattandosi alle nuove tecnologie e aprono quelle nuove che le cavalcano. Spesso nell’applicare le nuove tecnologie l’intero settore viene rivisitato») fino alle difficoltà nel passaggio generazionale nelle microimprese.
Il rettore John McCourt ha ribadito l’importanza delle discipline umanistiche: «Questi laureati sono sempre più ricercati perché capaci di risolvere problemi». Per quanto riguarda l’Università di Macerata: «Dobbiamo stare attenti – ha detto – perché piccolo non è necessariamente bello, può essere vulnerabile, per questo servirebbe un piano comune per gli atenei della zona ». Sottolineando l’aumento del 7% delle immatricolazioni, McCourt ha chiesto l’aiuto dei privati per aumentare i posti letto disponibili per gli universitari. Poi ha denunciato «l’attacco senza precedenti delle università telematiche, fabbriche depersonalizzanti di lauree, completamente diverse da ciò che è l’università» per annunciare l’avvio di un nuovo corso di laurea magistrale in Archeologia e sviluppo dei territori chiedendo l’apporto da parte di tutti per far crescere l’ateneo.
Ha quindi parlato della criticità che l’Europa si troverà a breve ad affrontare, il crollo delle nascite. «L’inverno demografico c’è già – ha ribadito il rettore McCourt -. Le scuole stanno chiudendo classi e sezioni, e le università cominceranno a sentire il calo nel numero di diciottenni pronti ad iscriversi. Già in Italia abbiamo una quota di laureati pericolosamente bassa. Eppure il mondo è pieno di giovani. I 144 milioni di nati del 2012 saranno, a livello mondiale, la coorte di nascita più grande mai vista nella storia dell’umanità. Se riuscissimo ad attrare più studenti dall’Africa, dall’Asia, diventerebbero in tal modo protagonisti in patria e ambasciatori del Made in Italy, o meglio dell’Educated in Italy».
La cerimonia si è aperta dopo l’arrivo del corteo degli accademici sfilato in corso della Repubblica dove erano attesi da uno striscione del Collettivo Depangher, striscione di protesta contro la commistione tra università e aziende. Dopo i saluti del sindaco di Macerata Sandro Parcaroli che ha parlato degli studenti come di punto di forza per l’intero territorio, è stata la volta del commissario europeo Paolo Gentiloni Silveri che si è rivolto direttamente agli studenti: «L’economia poggia sempre più sulla conoscenza, il problema è sempre più la mancanza di competenze specialistiche. Investire nel capitale umano è fondamentale . Sarete voi studenti a costruire il futuro, il futuro non va delegato». Assenti invece la sottosegretaria Lucia Albano e il vice presidente della Regione Filippo Saltamartini, sebbene i loro interventi fossero previsti.
Dario D’Urso
E’ stato Dario D’Urso, rappresentante di studenti e studentesse, a condividere il loro punto di vista criticando un sistema in cui «Il diritto allo studio è appeso al filo delle contribuzioni e l’Università non è al centro delle politiche del Paese. Come studenti e rappresentanti non vogliamo più vedere colleghi che si sentono costretti a mentire sull’andamento della propria carriera, che anche solo scherzando parlano costantemente di rinuncia agli studi, che si sentono coperti di vergogna e, soprattutto, che arrivano alla scelta di togliersi la vita».
Sono intervenuti anche il direttore generale Domenico Panetta e il rappresentante degli studenti internazionali Phuc Van Nguyen.
Il sindaco Sandro Parcaroli
Il direttore Domenico Panetta
Phuc Van Nguyen
Il video messaggio di Paolo Gentiloni
L’onorevole Irene Manzi
Lo striscione del collettivo Depangher
Nella città della Romcaffè, si invita il sig. Illy... mah!! Cmq, chi vorrebbe le aziende lontane dall'Università, non ha ancora capito come funziona il mondo. Forse spera di fare lo studente a vita con i soldi di papà... Le aziende casomai, hanno il problema esattamente opposto, di trovarsi a che fare con gente laureata che però è cresciuta solo sui libri e non ha mai avuto la possibilità di confrontarsi con la vita vera. La ricetta? più stage in azienda e meno chiacchiere teoriche.
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Esatto: le Università “telematiche” sono fabbriche “depersonalizzanti”. Queste si moltiplicano aggravando l’analfabetismo di fondo e generalizzato, rientrando nel quadro di “un popolo di informatisissimi idioti” come sostiene nella sua monografia recente Franco Ferrarotti.
Hanno misurato le loro vite con cucchiaini di Illy caffè…
Conoscenze e creatività seguendo l’esempio dei nostri grandi protettori americani:
https://twitter.com/TheInsiderPaper/status/1754711395654840652
ER MAESTRO DE LI SIGNORINI
Ma cquer maestro è un gran omo seccante
Cor dì ssempre a sti bbravi siggnorini:
“Raponzoli, studiate li latini,
Invesce de ruzzà ccór cavarcante.
Fijji, le cose da sapé ssò ttante,
C’un omo che le studia, ar fin de fini,
Più ss’arrampica su ppe’ li rampini
E ppiù arriva a ccapì dd’èsse iggnorante.„
Ma sto discorzo che jje tiè l’abbate
Fa ttanta bbreccia ne li su’ scolari
Come si jje discessi nun studiate.
Defatti, co’ sta predica curiosa,
Nun è più mmejjo de restà ssomari
Pe’ ccrede d’èsse ar monno quarche ccosa?
26 dicembre 1846