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Morto Fernando Zucconi Galli Fonseca,
presidente emerito della Cassazione

CAMERINO - Aveva 96 anni e dopo il sisma del 2016 si era trasferito a Piacenza dove si è spento. Una carriera di successi la sua dove ha anche ricoperto l'incarico di primo presidente aggiunto della suprema corte. Il ricordo: «La sua grandezza di magistrato si misura in un curriculum di rarissimo pregio». Lascia i figli Giovanna, giornalista, e Federico

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Fernando Zucconi Galli Fonseca

di Monia Orazi

E’ morto l’ex magistrato Fernando Zucconi Galli Fonseca, presidente emerito della Corte di cassazione, di cui era stato procuratore generale dal 1985 al 1998 e primo presidente fino al 1999.

Nel 1968 era stato nominato consigliere giuridico del presidente della Repubblica somala, nel 1987 primo presidente aggiunto della Corte di cassazione. Nato a Camerino il 23 giugno del 1927 aveva 96 anni. Si è spento nella sua casa di Pianello in Val Tidone (Piacenza), dove si era trasferito dopo il sisma, che nel 2016, aveva reso inagibile la sua abitazione. Persino quando era il numero 1 della magistratura italiana, non mancava di tornare a Camerino ogni volta che poteva, tanto forte era il legame con la sua città natale, come conferma l’avvocato Giovanni Fedeli, che ricorda come tra le sue ultime battaglie c’è stata quella per salvare il tribunale di Camerino, ancora portata avanti con tenacia dal fratello Corrado.

Un curriculum professionale sterminato e di primo piano ai vertici della magistratura italiana, Zucconi è stato autore di numerose pubblicazioni. Lascia la figlia Giovanna, giornalista (moglie di Michele Serra, e autrice di “Che tempo che fa”), e Federico, e i nipoti Tommaso, Federico e Livia. Il nipote Tommaso Claudi è salito alla ribalta delle cronache per essere stato tra gli ultimi diplomatici ad abbandonare Kabul in guerra, cercando di salvare più persone possibili, a soli 31 anni.

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A sinistra Fernando Zucconi Galli Fonseca con l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

Il commiato a Pianello si terrà domani mattina alle 11, successivamente sarà annunciata dalla famiglia la data del commiato a Camerino, dove sarà sepolto.

Così lo ricorda l’avvocato Giuseppe De Rosa: «La grandezza di un magistrato come Ferdinando Zucconi si misura in un curriculum di rarissimo pregio. Egli ha infatti ricoperto incarichi via via di altissimo livello presso le Corti d’appello dell’Aquila e di Venezia, per poi approdare alla Suprema Corte di cassazione diventarne primo presidente, il massimo grado della magistratura italiana, dal 1999 al 2002. Quello che qualifica ancor più la sua carriera è che gli avanzamenti sono sempre avvenuti per concorso (e c’è da immaginare quale fosse il loro grado di difficoltà) e mai per scorrere di anzianità. Io l’ho conosciuto a per via di quelle quattro cose che mi diletto a scrivere per i giornali. Con lui parlavamo di storia, di cultura, di letteratura, raramente di diritto, soprattutto della sua città, Camerino. La amava profondamente e spesso si mostrava rammaricato perché ne avvertiva i sintomi inesorabili della decadenza. Il suo libro “Diario con variazioni. Ricordi di un giudice e utente di giustizia”, pubblicato per la prima volta nel 2018 e altre due volte riedito, è un intelligente e ironico zibaldone dove a ogni passaggio ti sorprendono prosa e poesia alternate. Ferdinando Zucconi è probabilmente l’ultimo grande personaggio di una Camerino che scolora».

 



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