Una delle immagini del video
Botte fra due ragazze minorenni, il video al vaglio della scuola e dei genitori. La presidente dell’ordine degli psicologi delle Marche Katia Marilungo lancia l’allarme: «Si tratta di una vera e propria violenza, quello che viene diffuso online rimane per sempre: la vita virtuale è vita reale».
La presidente Katia Marilungo
Ha creato scalpore, preoccupazione la diffusione di un video nel quale si vedono due ragazzine minorenni che si picchiano sotto al Varco sul mare a Civitanova. Attorno a fare il tifo, in cerchio un gruppetto di coetanei che hanno assistito alla scena incitando il combattimento, quasi fosse una gara o un appuntamento ad hoc per venire alle mani. Il video, dalla cerchia di amici e ragazzini è finito presto anche nelle mani di alcuni genitori che hanno riconosciuto alcuni dei minori presenti. Il filmato è arrivato anche nelle mani delle coordinatrici del plesso scolastico dove molti di questi ragazzi e ragazze frequentano la scuola media ed è circolato anche fra le insegnanti. Comportamenti simili sono sempre più frequenti fra i giovanissimi, da qui l’appello della presidente dell’Ordine degli psicologi: «Il fatto che le protagoniste siano due ragazze minorenni crea molto più scalpore -ha commentato Marilugno – e a rendere ancora più grave l’episodio è l’incitamento ricevuto dai coetanei, che non hanno perso occasione di riprendere il tutto. Episodi del genere sono sempre più frequenti tra gli adolescenti, con l’aggravante della diffusione online di contenuti violenti. Il cyberbullismo è un reato molto grave e spesso i ragazzi non si rendono conto della gravità delle loro azioni. Quello che si compie nella dimensione online porta con sé conseguenze sociali, relazionali e in questo caso anche legali. Dobbiamo lavorare di più su questi temi, aiutando i giovani nella gestione delle emozioni e dei propri impulsi personali. Una vera e propria educazione alle relazioni e al comportamento sociale».
(l. b.)
Ragazzine si picchiano, i coetanei le riprendono: il video diventa virale
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