Il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Roberto Mancini e il rettore John McCourt
Un dipartimento che guarda da sempre alle frontiere dell’internazionalizzazione e dell’attualità quello di Studi Umanistici dell’Università di Macerata. Sono stati pubblicati in questi giorni i bandi di ammissione per i percorsi italo-francesi a doppio titolo in lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale e in Scienze filosofiche: le lauree, conseguite con un anno di studio in Italia e uno in Francia, avranno valore legale anche oltralpe grazie ad accordi con l’Istituto cattolico di Tolosa e con l’Università di Clermont Auvergne.
Il cortile di Palazzo Ugolini, sede del Dipartimento di Studi umanistici
Il dipartimento, diretto da Roberto Mancini, rinnova la propria offerta formativa. Il corso di laurea triennale in Mediazione linguistica diventa “Mediazione linguistica per l’impresa internazionale e i media digitali” e declina in un’ottica più orientata al marketing, alla promozione d’impresa nonché alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale lo studio delle lingue straniere, europee ed extra-europee, alle quali si aggiunge anche la lingua dei segni italiana (Lis). Il corso, insieme a quello in Lingue e culture straniere, rappresenta uno dei due pilastri del Dipartimento e, a tre anni dalla laurea, vede occupati 8 laureati su 10, secondo l’ultima indagine di Alma laurea.
L’altro pilastro è rappresentato dai corsi in Filosofia, Lettere e Storia, discipline classiche che a Macerata si aprono a nuove potenzialità, come quelle espresse dalle nuove tecnologie in diversi settori, dalla gestione dei beni culturali all’editoria e all’archiviazione digitale. I corsi in filosofia hanno raggiunto livelli di eccellenza all’interno delle valutazioni degli studenti e dei laureati (dati Alma laurea 2022), che hanno apprezzato in particolare il rapporto con i docenti, tanto che la totalità degli iscritti alla laurea magistrale in scienze filosofiche si iscriverebbe allo stesso corso.
Il corso in Storia e archeologia per l’innovazione offre agli studenti laboratori per utilizzare fonti, banche dati e strumenti storici presenti in rete ai fini della ricerca storica. Per il loro apporto fondamentale al sapere e alla formazione umanistica sono valorizzati anche il linguaggio cinematografico e dell’audiovisivo, la cultura teatrale, gli studi musicali, le arti figurative e la tradizione storico artistica. Alcuni corsi offrono anche servizi aggiuntivi di didattica a distanza (e-learning) per consentire una migliore preparazione anche a chi non può frequentare in presenza. La spinta all’internazionalizzazione è rafforzata anche dalla possibilità di esperienze di studio anche in Stati extra europei come Cina, Australia o Canada.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ottima iniziativa, ma la estenderei alla lingua inglese, vero veicolo comunicativo nei rapporti sia accademici che commerciali.
Si riuscirà mai ad istituire a Macerata la facoltà di Ingegneria, facoltà del passato, del presente e del futuro?