di Monia Orazi
Per tre giorni, dal 3 al 5 agosto, si rinnova l’appuntamento con il Montelago Celtic Festival, che quest’anno taglia il traguardo del ventennale dalla prima storica edizione. Protagonista sarà come sempre l’altopiano di Colfiorito e di Taverne di Serravalle di Chienti, su cui si stanno materializzando in queste ore tutte le strutture necessarie a far vivere tre giorni di festa al popolo di Montelago, migliaia di persone che arrivano da ogni parte d’Italia e da numerosi paesi europei, che si riconosce nella celebrazione della cultura celtica, contaminandosi con l’amore per la natura e la ricerca culturale di storie delle antiche civiltà, spaziando dalla cultura druidica, alla storia dell’Appennino, agli antichi popoli europei.
Vasto il programma della città nomade, che sorge per pochi giorni dal nulla, rinnovando se stessa ogni anno, con l’obiettivo di offrire sempre un’esperienza indimenticabile. E’ sempre il cuore delle Marche ad aver dato il nome al festival, nato sull’altopiano di Montelago a Sefro, dove poi non si è potuto più tenere per motivi legati alla tutela del delicato equilibrio ambientale della zona, approdando alla fortunata localizzazione di Taverne, dove non mancano gli spazi per tutte le numerose attività giornaliere e notturne, oltre al campeggio ed ai servizi di ristoro e accoglienza collegati.
Vastissimo il programma, ad ogni ora del giorno ci sono attività in programma, tra musica, laboratori, letteratura, artigianato, jam session, sport, gastronomia, gaming, trekking, giochi celtici e tanto altro. Ci si può persino sposare, con il suggestivo rito del matrimonio celtico, il popolo di Montelago è ormai formato da persone di diverse età, dai nostalgici over 40 che seguono il festival fin dalle primissime edizioni, ad appassionati di cultura celtica anche più avanti negli anni e da tantissimi giovani, oltre a famiglie con bambini. Ormai è quasi terminato il conto alla rovescia, da giovedì al mattino iniziano tutte le attività culturali e pratiche, il via dalla Tenda Tolkien alle nove del mattino, alle 15 il via ai concerti, quasi senza soluzione di continuità sino all’alba del sei agosto.
Svetta da diversi anni sull’altopiano tra Marche ed Umbria l’arpa della rinascita, omaggio che gli organizzatori del festival hanno voluto fare come buon auspicio per la ricostruzione delle terre devastate dal sisma. Via alle danze da giovedì 3 agosto nel pomeriggio, aspettando la notte con l’apertura straordinaria del main stage dove arriva il folk medievale dei Percival e a seguire, per la prima volta a Montelago, l’inventore del baroquecore, il francese Igorrr. Tre palchi, 28 concerti, con le band più influenti d’Europa del genere folk celtico fra le quali i Faun, dalla Svezia Lena Jonsson Trio vincitrice dello Swedish Grammy nel 2022, la band celtic punk tedesca Fiddler’s Green, sempre dalla Germania i Corvus Corax, e poi il dub scozzese degli An Dannsa Dub. Ma anche Massimo Giuntini & the Willos, Bardomagno, il trio franco-mongolo-bulgaro Violons Barbares, i Celkilt, The Sidh, i bretoni Plantec e i portoghesi Albaluna, chiamati ad aprire la Notte Celtica del sabato con una produzione internazionale firmata Montelago Orchestra, a sancire il gemellaggio tra il Comune di Serravalle di Chienti e il Municipio di Torres Vedras in Portogallo.
Raddoppiati gli ospiti della Tenda Tolkien, il luogo del sapere dove esplorare il mito, la montagna e le sottoculture. Tema di quest’anno Menzogna e Sortilegio, per un calendario serrato con i protagonisti della scena letteraria, fra i quali: Vanni Santoni, Orso Tosco, Laura Pugno, Nicoletta Vallorani, Matteo Grilli, Wu Ming 1, Mariano Tomatis, Maria Gaia Belli, Loredana Lipperini, Roberto Arduini, Edoardo Rialti, Stefano Giorgianni, Giorgiomaria Cornelio, Cesare Catà, Lucia Tancredi.
Torna The Riddle Pit, il padiglione dedicato alle attività di gaming, dove giocatori esperti e neofiti si confrontano in sessioni di gioco di ruolo, sfidandosi in tornei di Magic: the Gathering, Bang! e Yu-Gi-Oh! o partecipando ai workshop e provando nuovi giochi in apposite sessioni dimostrative. Non mancano i matrimoni celtici (in poche ore sold-out), rievocazioni, spettacoli col fuoco, visite guidate alla scoperta del territorio, anche a cavallo, e tanto sport.
Quattro mega tensostrutture garantiscono ombra e relax, più di 8mila kit per la raccolta differenziata distribuiti gratuitamente all’ingresso e depositati in 47 punti di raccolta, 25 mila piatti e stoviglie biodegradabili, un ospedale da campo che assicura assistenza h24 insieme alle decine di associazioni di pronto soccorso, 90 stand di produttori artigianali con ben 23 aziende agricole locali coinvolte mettono in mostra (e nel palato) la tradizione enogastronomica marchigiana: macelleria, fruttivendolo, fornaio, salumiere, birre artigianali e vini.
Montelago Celtic Festival è un evento firmato La Catasta e organizzato in collaborazione con Regione Marche, Provincia di Macerata, Comune di Serravalle di Chienti, Cosmari, Contram, Università di Camerino, Protezione Civile e Croce Rossa.
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I Celti? Okay… Ma perchè non i Piceni, che evavano una civiltà superiore a quella etrusca, celebrati per le armi, esportate in tutta l’Europa dell’epoca, per i ricchi manufatti e i carri in bronzo da battaglia. Un personaggio piceno se ne fece interrare sette nella sua tomba. Era come se si fosse messo sette Ferrari nel sepolcro.
E perchè non i Carolingi, con le loro sontuose vesti e le loro musiche?
Sono convinto che il Celtic Festival sia stato ideato e organizzato da gente di fuori. Noi Maceratesi abbiamo ricchezze che non riusciamo a vedere a causa della nostra miopia mentale.