Il pubblico presente all’incontro
di Monia Orazi
Accessibilità dei Sibillini e dell’intera regione per non restare tagliati fuori dai grandi mercati, grazie alle infrastrutture ed all’aeroporto e valorizzazione dei luoghi per renderli attrattivi sotto tutti gli aspetti. E’ questa la “ricetta” della Regione Marche e del commissario alla ricostruzione Guido Castelli che ieri sono intervenuti a Visso all’incontro organizzato dal Parco dei Sibillini, per parlare del recupero dei rifugi di Arquata del Tronto, Cupi di Visso e del rifugio di Tribbio di Fiastra, insieme ad una strategia di rilancio turistico del territorio.
L’intervento di Andrea Spaterna
«Il turismo è un volano per la rigenerazione sociale ed economica del territorio – ha detto il presidente del Parco Andrea Spaterna – i rifugi hanno portato avanti la valorizzazione di prodotti e di attività compatibili con il contesto ambientale. Siamo il primo parco ad esserci dotati di uno strumento di pianificazione turistica sostenibile. Non è vero che il parco è un limite, in realtà il recupero dei rifugi potrebbe non apparire una necessità ma è fondamentale per restituire una dimensione socio economica irrinunciabile al territorio. Su 40 progetti con i fondi del Pnnr abbiamo dato il nullaosta a 39, l’anno scorso abbiamo trattato oltre 1200 pratiche del terremoto», ha sottolineato Spaterna. Il sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi è tornato a chiedere l’impegno per creare nuovi posti di lavoro e «strutture che permettano di far fermare la gente altrimenti il turismo resterà mordi e fuggi». L’arcivescovo Francesco Massara dopo aver sottolineato l’approvazione del progetto esecutivo del santuario di Macereto e quindi la prossima partenza del cantiere ed i positivi numeri del museo Marec di San Severino con 10.000 presenze ha detto: «Il santuario di Macereto è un importante polo per il turismo religioso ed economico per la zona, serve un lavoro di squadra. Più tempo impiegheremo a ricostruire più rischiamo la desertificazione della montagna».
L’intervento di Guido Castelli
Il presidente dell’Unione montana Alessandro Gentilucci ha sottolineato l’aspetto di cercare una strategia per il rilancio del territorio: «Dobbiamo ricostruire le prime case per far uscire dall’emergenza i nostri concittadini, ma il più grande albergo diffuso sono le seconde case che faranno da volano al turismo e le strutture ricettive. La strategia di sviluppo turistico del territorio deve partire dagli operatori che investono qui. Vanno stabilite deroghe per la ricostruzione pubblica, non ci può essere la stessa procedura sia qui, che per Milano e Roma». Domenico Ciaffaroni della giunta dell’ente Parco ha parlato del brand Destinazione Sibillini che unisce 9 comuni. È toccato poi al commissario alla ricostruzione Guido Castelli tracciare le linee guida dell’operazione di recupero dei rifugi: «Ci sono tanti elementi da mettere a sistema, abbiamo voluto inserire il recupero di questi rifugi in un quadro più ampio, in modo da recuperare la potenzialità turistica del territorio. Dobbiamo intercettare il Giubileo del 2025 e l’ottavo centenario della morte di San Francesco, organizzando con logica manageriale le risorse da gestire. Il personale va formato adeguatamente e pagato il giusto, per questo sarà fatta a Castelraimondo una scuola di alta formazione. Quando saranno rinnovate le convenzioni con Enel per i bacini artificiali andrà fatto un ragionamento sulle compensazioni per i territori».
L’ingegner Marco Trovarelli dell’Ufficio speciale ricostruzione ha parlato dell’attuazione delle ordinanze speciali: «Abbiamo creato un anno fa una struttura con personale dedicato, abbiamo già impostato 30 milioni di euro di lavoro, a fine mandato saremo l’ufficio più importante dal punto di vista tecnico. Insisto sul concetto di sobrietà per tutti nelle opere pubbliche e anche private, a partire dalla fase progettuale. I progetti per il recupero dei rifugi saranno importanti per l’economia e per tutto il territorio, i lavori sono tanti, i professionisti pochi, fanno le cose in breve tempo e si rischiano prodotti scadenti. Sindaci voi dovete pretendere qualità e il meglio dei progetti, a Visso, Ussita, Pieve Torina e altri comuni ci sono opere importanti, va messa la qualità adesso». È stato poi l’ingegner Giuseppe Laureti a fornire i dettagli del recupero dei tre rifugi per cui è stata affidata la progettazione. I costi indicativi sono stimati in 1.900.000 euro per Colle Le Cese (Arquata) e 2.015.000 euro per quello di Cupi. Il rifugio di Tribbio, invece, è stato inserito nel programma straordinario di rigenerazione urbana approvato con l’ordinanza 137/2023 per un importo di 1.500.000 euro.
A concludere l’incontro il presidente regionale Francesco Acquaroli: «La ricostruzione – ha detto – deve riuscire ad interpretare il valore del territorio. Le Marche stanno perdendo identità e competitività, senza questo faremo una ricostruzione fine a se stessa. Dobbiamo dare forza ai territori, per questo dobbiamo avere progetti vincenti che valorizzano l’esclusività di queste terre. Puntiamo sul rendere accessibile non solo l’entroterra ma l’intera regione, altrimenti i grandi mercati non ci trovano. La Pedemontana è la spina dorsale dell’entroterra, sta arrivando a cantiere. L’aeroporto con i nuovi voli da ottobre per Roma, Milano e Napoli diventerà uno degli hub più attrattivi dell’Adriatico. La cascina in Toscana è un brand, le nostre case coloniche no, non riesco a capirlo. Con i nostri borghi dobbiamo immaginare che le Langhe oggi sono uno dei posti più belli e più irraggiungibili nel mondo, sono ricercatissime. Quarant’anni fa erano territori semi abbandonati, desertificati con gente che scappava. Questo fenomeno dobbiamo costruirlo nelle Marche, con una sola strada per raggiungere l’eccellenza. Quello che oggi per noi è il borgo, qualcosa di non utile, invece di degradarlo deve diventare l’elemento che fa la differenza, per rendere attrattive le Marche. Non dobbiamo sentirci figli di un dio minore, abbiamo la nostra storia e la nostra ricchezza. I rifugi ed il grande anello dei Sibillini devono formare un circuito di eccellenza, la gente viene qui se possiamo loro offrire qualcosa di utile, vanno sostenuti progetti che diano gli strumenti per far diventare trainante questo territorio».
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