L’avvocato Gabriele Cofanelli
La Corte di Cassazione annulla la condanna di Fernando Laggetta, finito sotto accusa nella veste. all’epoca dei fatti, di sottufficiale della Guardia di Finanza (era in servizio a Civitanova). Gli veniva contestata l’induzione indebita a dare o promettere utilità e che in pratica si sostanziava nell’aver richiesto, nel corso di una indagine fiscale condotta dalla Finanza, una somma di denaro ed altre apparecchiature quali un tablet Apple ed un iPhone Apple al fine di agevolare la posizione di un medico che era destinatario della verifica tributaria. Il fatto risale a novembre e dicembre 2013.
Laggetta era stato condannato dal tribunale di Macerata a un anno e sei mesi (assolto il collega che era finito imputato insieme a lui), sentenza confermata in appello. Laggetta aveva dato l’incarico di procedere ad un ricorso in Cassazione ad un collegio difensivo composto dagli avvocati Gabriele Cofanelli, Massimiliano Cofanelli e Alfredo Gaito (docente di Procedura penale all’università La Sapienza di Roma). «La Corte di cassazione ha quindi rideterminato la vicenda posta alla sua attenzione giungendo ad una pronuncia di annullamento senza rinvio essendo oramai decorsi i termini processuali di prescrizione e ferme restando le statuizioni civilistiche in favore della costituita parte civile» spiegano i legali.
L’avvocato Massimiliano Cofanelli
L’avvocato Cofanelli ha espresso la più completa soddisfazione per l’esito finale di una vicenda che aveva coinvolto il proprio assistito e che, processualmente parlando, «appariva di particolare difficoltà in quanto, trattandosi di una così definita doppia conforme di condanna, per superare il vaglio di ammissibilità e quindi il riesame della vicenda giudiziale, necessitava di una serie di argomentazioni che in linea di diritto avrebbero potuto scardinare i due precedenti giudizi. Argomentazioni che con ogni evidenza la Corte di Cassazione ha di certo apprezzato». «Questa vicenda mi ha cambiato e stravolto la vita, impartendomi delle enormi lezioni: ho perso il lavoro, la famiglia ed entrambi i genitori – ha detto Laggetta -. Da militare e uomo delle istituzioni ho sempre voluto rendere conto alla mia coscienza e non perdere mai la fiducia nella giustizia, nemmeno dopo due sentenze di condanna e 5 anni di sospensione dall’impiego. Oggi, ormai a 10 anni dai fatti, posso ritornare a sentirmi un uomo libero che ha recuperato in pieno la sua dignità ed affermare che la giustizia ha i suoi tempi ma alla fine fa il suo corso. Un doveroso e sentito grazie al mio collegio di difesa, avvocati Gabriele e Massimiliano Cofanelli in particolare, che, unitamente allo studio del professor Gaito a Roma, hanno permesso di continuare a credere di poter giocare una ultima chance in punta di diritto per sovvertire un destino già scritto».
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