«Cocomeri e uova contro i portoni,
servono controlli per fermare i vandali»
I residenti lanciano una raccolta firme

CIVITANOVA - Parte dal borgo marinaro una serie di richieste per scongiurare un autunno di disturbo e degrado. «Siamo stati presi di mira per tre intere settimane, il Comune intervenga»

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Un cocomero lanciato contro il portone di un residente

 

di Laura Boccanera

Presi di mira per tre settimane da vandali e disturbatori con cocomeri lanciati contro il portone di casa, uova sbattute sull’uscio e lasciate a marcire al sole di agosto e poi bottiglie lanciate sul terrazzo e intimidazioni verbali.

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Le uova lanciate contro la porta di un’abitazione

E’ la cronaca dal borgo marinaro dove i residenti stremati dalle ragazzate moleste e dai comportamenti vandalici hanno iniziato una raccolta firme per chiedere ulteriori interventi di controllo e contrasto alle intemperanze di giovani e giovanissimi e delinquenti comuni. La raccolta firme è partita da una residente, Melania Piratoni, dopo aver subito atti vandalici e il tentativo di furto del motorino. Un’escalation che è partita con la fine del lockdown a maggio quando orde di giovani si radunavano nelle vie secondarie dietro Corso Umberto I dal pomeriggio fino a notte inoltrata. Schiamazzi, dispetti, persone che giravano con mazze e che danneggiavano le auto saltandoci sopra. E poi ancora senza tetto che dormono sui gradini dei portoni delle abitazioni. Tutti episodi documentati da video, foto e testimonianze e anche denunciato alle forze dell’ordine, ma senza alcun tipo di riscontro. E per l’ennesima volta i residenti cercano di far sentire la propria voce, soprattutto in vista dell’arrivo dell’autunno quando spopolandosi il lungomare le vie del centro torneranno ad essere ritrovo di giovani, ma anche di disturbatori molesti. «Nella petizione chiediamo al sindaco di aumentare i controlli nei momenti di massima affluenza – spiega la Piratoni – allo scopo di avere un’azione deterrente rispetto a comportamenti illeciti, molesti e a episodi vandalici che si verificano anche a causa dell’inerzia di controlli. Chiediamo maggiore illuminazione e maggiori telecamere».

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Una senzatetto che dorme sui gradini di un’altra abitazione

Ma c’è anche chi le telecamere le ha acquistate autonomamente chiedendo le autorizzazioni per l’installazione perché letteralmente presi di mira. Ragazzate e goliardate che hanno assunto però la dimensione di una persecuzione per le vittime di queste attenzioni moleste che oggi intervengono ma volendo preservare l’anonimato temendo ulteriori ripercussioni. «Per tre intere settimane, da fine luglio ad inizio agosto, ci hanno tirato addosso cocomeri e uova. Una volta hanno frantumato sull’uscio un cocomero intero – racconta sfinito un residente – oltre alla noia di dover ripulire la sensazione è stata proprio quella di essere presi di mira. Abbiamo installato a nostre spese delle telecamere perché ogni volta che abbiamo fatto denuncia pur essendoci nel nostro tratto delle telecamere pubbliche, ogni denuncia è caduta nel vuoto. Abbiamo vissuto un’estate con bottiglie lanciate sul terrazzo, urla e schiamazzi e se per caso uno di noi era costretto a uscire sul balcone veniva etichettato e intimidito verbalmente da questi molestatori e maleducati». La raccolta firme è disponibile presso alcune attività commerciali della zona come bar del Corso e bottega Malatini.



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