Spaccata al centro Wind,
il 35enne al giudice:
«Collaboro col clan dei Casalesi»

CIVITANOVA - L'albanese Alban Ajazi starà agli arresti domiciliari. Oggi ha dato la sua versione sull'episodio che lo ha portato in manette e sugli atti vandalici contro la farmacia Angelini e il bar Infinity (per i quali è stato denunciato)

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Il negozio Wind 3-Tim

 

Arresto convalidato e starà ai domiciliari il 35enne albanese Alban Ajazi che era stato arrestato ieri con l’accusa di aver tentato un furto al centro Wind 3- Tim, di Civitanova, in largo San Francesco di Sales. L’uomo, denunciato la scorsa settimana anche per gli atti vandalici diretti contro la farmacia Angelini di Civitanova e il bar Infinity, dove ha preso a sassate la vetrina, ha voluto fornire al giudice la sua versione. «Sono un collaboratore del clan dei Casalesi» ha esordito, aggiungendo «la cosa del bar e di Angelini mi è stata ordinata da loro, così come il danneggiamento al centro Wind». Danneggiamento e non tentato furto, sarebbe la linea della difesa, ma l’accusa ritiene che le immagini delle telecamere su quanto accaduto mostrino altro. L’uomo, spaccata la vetrina, ha infilato la mano, sostiene l’accusa (pm Francesca D’Arienzo) per pigiare il pulsante apriporta del negozio. Una azione che era stata interrotta dall’intervento della polizia. Subito sono poi scattate le indagini e grazie ad un’importante lavoro in sinergia tra polizia e carabinieri si è arrivati all’arresto del 35enne. 

Nel corso dell’udienza, che si è svolta in mattinata al tribunale di Macerata, davanti al giudice Andrea Belli, l’uomo ha spiegato come ha agito, ha detto di avere piegato le telecamere per non farsi riprendere, di avere tagliato i fili, preso un mattone per rompere la vetrata, portato dei guanti. Il pm ha chiesto la misura cautelare in carcere. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari, rinviando poi l’udienza al 14 settembre. Il 35enne è assistito dall’avvocato Francesca Sbriccoli.

(Gian. Gin.)

 

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