Pendolare dello spaccio condannato a due anni e 8 mesi. L’uomo era finito in manette ieri dopo essere stato fermato dalla polizia alla stazione di Civitanova. Il modo di agire, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, per spacciare è di prendere il treno con la bici, scendere alle varie stazioni, incontrare rapidamente i clienti muovendosi con la bici e poi ripartire verso la successiva stazione. Ieri mattina il 34enne tunisino Nasreddine Mejri, richiedente asilo politico, è stato fermato dalla polizia. Era appena sceso alla stazione di Civitanova (arrivava con un treno partito da Pescara) e con sè aveva una bici.
Addosso aveva 62 dosi di eroina (circa 30 grammi)aveva con sé mille euro, in banconote da venti, ritenute provento di spacci. Oggi è comparso al tribunale di Macerata per la convalida dell’arresto. Non ha parlato ma si è limitato a chiedere scusa. Poi, convalidato l’arresto, è stato celebrato il processo con rito abbreviato. A sostenere l’accusa il pm Francesca D’Arienzo mentre l’imputato è difeso dall’avvocato Emanuele Senesi. Il giudice Federico Simonelli ha condannato l’imputato a 2 anni e 8 mesi, secondo quanto chiesto dal pm, senza sospensione della pena. Il giudice ha inoltre disposto, sempre come chiesto dall’accusa, di disporre il divieto di ritorno nelle Marche e l’espulsione una volta scontata la pena.
(Gian. Gin.)
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