di Gianluca Ginella
Novemila euro percepiti per fornire pasti agli sfollati finiscono sotto la lente della procura: denunciato il titolare dell’hotel Venus, di Civitanova, Stefano Mei consigliere comunale del Movimento 5 Stelle ed ex candidato sindaco. Mei dopo il sisma del 2016 ha fornito pasti e alloggio a decine e decine di terremotati percependo i relativi contributi. Nel corso di una indagine svolta dalla Guardia di finanza di Civitanova sono però emersi, tra le somme percepite, 9mila euro che, secondo gli inquirenti, coordinati dal pm Enrico Riccioni, Mei avrebbe incassato senza fornire i pasti. Per gli inquirenti quelle somme (comunque si tratta di una minima parte a fronte dei contribuiti percepiti per pasti e alloggio regolarmente forniti) sarebbero state ottenute indebitamente dall’albergatore civitanovese.
La Guardia di finanza ha preso in esame diversi mesi di contabilità relativa a centinaia di sfollati che sono stati ospitati all’hotel Velus. Nel corso delle indagini i finanzieri hanno sentito degli ospiti, individuati attraverso gli elenchi consegnati dalla Regione, che hanno permesso di individuare l’hotel Velus che ha richiesto ed ottenuto il rimborso per l’erogazione di oltre 500 pasti che però, sostengono gli inquirenti, non sarebbe mai avvenuta. La procura ha chiesto al Gip del tribunale di Macerata un sequestro preventivo finalizzato alla confisca della somma che sarebbe stata indebitamente percepita. Sotto sequestro sono finite due auto (una di proprietà e una in uso a Mei) e oltre mille euro.
«Le indagini sono in corso, siamo venuti a conoscenza del procedimento in seguito al sequestro – dicono i legali di Mei, gli avvocati Simone Santoro e Chiara Morresi -. Contestano all’hotel Velus e quindi al legale rappresentante Mei, di aver percepito parte di una quota oggetto del rapporto di convenzione per l’alloggio dei terremotati. Quello che contestano è una piccola parte rispetto a una mole di corrispettivi gestiti in maniera assolutamente corretta e regolare. La contestazione nasce da una interpretazione della convenzione con la Regione che secondo noi è da rivedere. Avrebbe dovuto scorporare cene e servizi che di volta in volta i suoi ospiti usufruito perché magari hanno cenato fuori perché invitati a cene di beneficenza, o perché andavano a mangiare in una locanda accanto (che lui comunque pagava per fornire questo servizio). Crediamo si potrà risolvere questo fraintendimento».
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Magari fosse solo questo…ce ne sono altri che hanno fatto la stessa cosa …..senza ritegno e senza controllo…per non parlare poi degli alloggi…ma nessuno.ripeto nessuno ha mai controllato….e lo posso confermare direttamente
non puo essere….questo è sicuramente l unico caso..come no