di Laura Boccanera
Aveva il numero 8 Attilio Pierini, lo stesso che indossò Kobe Bryant per la prima volta con la maglia dell’Nba. Ma non è stato solo l’amore per il parquet del campo da basket ad unire le vite del campione americano e del talento marchigiano. Il destino ha voluto per loro anche la stessa fine, una morte violenta e prematura. Un dramma che ha scosso tantissime comunità, quelle in cui Attilio Pierini ha giocato, quelle in cui è vissuto, e le tante persone che ha incontrato. In questa annata segnata dal Covid giocava con la Virtus basket Civitanova. Ma gli anni migliori li ha vissuti quando giocava nel Basket Recanati. E oggi al centro estivo del minibasket della città leopardiana è stato esposto un cartello che lo ricorda e che in tanti hanno firmato. “Un uomo, un giocatore, un capitano – si legge -. La nostra stella per sempre”. C’è stato anche un momento di raccoglimento per ricordare Attilio, morto ieri a 39 anni in un incidente stradale avvenuto lungo l’autostrada A24 in provincia di Teramo, a circa un chilometro dal traforo del Gran Sasso. Il cestista era in auto insieme alla moglie quando, in un tratto a doppio senso di marcia, per via di lavori, si è schiantato con un tir. Un impatto violentissimo che non ha lasciato scampo al giocatore. Grave la moglie, Francesca Polli, 33 anni, che è stata soccorsa con l’eliambulanza e trasportata all’ospedale di Teramo. Un incidente che ha scosso la provincia di Macerata, dove l’ex capitano del team di Recanati era molto conosciuto.
«Per i bambini e per il mondo del basket recanatese lui era Attilio, un idolo» lo ricorda commossa, Carla Ambrogi, allenatrice del basket camp che questa mattina ha voluto ricordare con un minuto di silenzio l’amato campione: «per noi stamattina è stata durissima. I bimbi più piccoli non lo conoscevano, ma quelli che frequentano le medie sì. Era amato da tutti, sempre presente, sempre disponibile per le foto, gli autografi, con i piccoli ci sapeva proprio fare e loro lo adoravano – racconta – non siamo riusciti stamane a fare finta di niente. Ieri apprendere la notizia è stato uno choc e stamattina abbiamo spiegato che non riuscivamo a mettere la musica e cantare come sempre. Abbiamo però fatto un momento di silenzio e appeso la maglia. Per tutti i ragazzini abbiamo fatto fare le t-shirt col numero 8 e le indosseremo al funerale. Per i ragazzi del basket Attilio era un idolo. E’ stato a Recanati per 15 anni, il capitano della squadra, quello che ti faceva vincere la partita all’ultimo secondo. E c’è stato sempre, dalla serie C alla serie A2, tutto ruotava attorno a lui. I bambini litigavano per stare con lui, qui era Attilio, non Pierini. Pur essendo il figlio del presidente ha sempre avuto un comportamento esemplare, tranquillo, sorridente, un esempio». In tantissimi oggi hanno raggiunto Teramo per essere vicini alla famiglia e anche per sapere delle condizioni di Francesca, la moglie, ricoverata in ospedale dopo l’incidente. Lei è romana e la coppia era diretta proprio nella Capitale.
La pagina Facebook della società sportiva della Rossella Basket di Civitanova dove ora Attilio giocava è stata presa d’assalto dai ricordi di quanti si emozionavano con i suoi lanci e con i suoi modi di fare garbati, da ragazzo per bene, ma anche dai tanti avversari contro cui aveva giocato e che gli riconoscono una lealtà fuori dalla norma. La foto di copertina è dedicata a lui “Per sempre Attilio, “Attila” come veniva soprannominato per la potenza della sua forza sul campo. E poi #8, quel numero che il destino gli ha impresso sulle spalle. Due settimane fa l’ultimo incontro col presidente della Virtus Civitanova, Sergio Mandorlini: «dovrò ricordarlo con quel sorriso che ci siamo scambiati in quell’occasione – afferma – gli avevo detto che per noi era la punta di diamante della squadra e che avremmo voluto averlo anche per la prossima stagione. Mi colpì molto la risposta piena di riconoscenza verso la squadra e il team. Per noi sarebbe stato il terzo anno con Attilio e aveva ancora tanta voglia di darsi. Mi disse che tra infortuni e strappi aveva giocato sì e no un anno con noi e era felice di essere riconfermato a Civitanova. Per noi rappresentava tutto».
«Una bravissima persona, dentro e fuori dal campo. In un anno per me difficile non ha mancato di farmi sentire la sua vicinanza. Era un giocatore eccezionale, ma il suo profilo umano e morale era anche più spiccato – lo ricorda Massimiliano Domizioli, suo ex allenatore alla Virtus Civitanova, incredulo per l’accaduto -. Ho avuto la notizia ieri – continua – un amico comune mi ha scritto un messaggio parlandomi di un incidente. Non immaginavo fosse una cosa così grave. Poi ho iniziato a leggere le notizie sull’incidente in A24, fino alla notizia della sua morte. Quando qualcuno muore spesso si legge nei ricordi qualcuno che afferma che il defunto “era una brava persona”, ma in questo caso non è un modo di dire. Attilio era davvero una bella persona. Positivo, amico di tutti, riservato. La notizia della sua morte fa riflettere su quanto sia sottile il filo che ci lega alla vita. E oggi ci ritroviamo a parlare di lui al passato». Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, ha rivolto un messaggio ai familiari: «Ho appreso con sgomento e dolore della tragica scomparsa di Attilio Pierini, un ragazzo, un atleta esempio di bravura, professionalità e tenacia – ha sottolineato Ciarapica -. Esprimo sincero cordoglio, mio personale e di tutta l’amministrazione comunale, alla sua famiglia e alla Virtus Basket Civitanova squadra in cui ha giocato negli ultimi anni. Ciao campione, ci mancherai». Non è ancora stata fissata la data per i funerali. Il corpo del cestista è ancora a disposizione della magistratura e non potrà essere trasferita prima di venerdì. Si sta predisponendo un ampio spazio aperto, forse il campetto dei salesiani a Porto Recanati, capace di contenere tutti coloro che vorranno dare un estremo saluto al campione, l’ultimo tiro di “Attila”.
Schianto contro un tir in A24: morto il cestista Attilio Pierini
Una tragedia che mi riporta indietro con la mente al 1996 quando un altro bravo cestista marchigiano morì anche lui con un incidente. Trattasi di Fabio Principi, di Potenza Picena, cittadina anch'essa della provincia di Macerata.
Ciao capitano
R.I.P Attilio
R.i.p.
R.I.P.
R.i.p
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