Foto d’archivio
«Il caso di Tubercolosi è sotto controllo delle autorità competenti, locali e sanitarie, ed è necessaria la collaborazione dei genitori e del personale della scuola media per la corretta comunicazione del caso». Sono le parole del sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili e di Alberto Tibaldi, direttore del dipartimento Prevenzione dell’Area Vasta 3 dopo il caso di Tbc riscontrato su una ragazzina di 11 anni della scuola media Lorenzo Lotto, ora ricoverata al Salesi. Esclusi al momento altri casi, riscontrate solo due positività tra le 50 persone sottoposte al test Mantoux. «L’esame preliminare più diffuso per la ricerca dell’infezione tubercolare è il test della tubercolina (Mantoux) – spiegano Tibaldi e Gentili – La reazione positiva a questo test indica che il sistema immunitario è già venuto a contatto con il batterio della tubercolosi ma non è indice di presenza di malattia. Qualora il test Mantoux sia positivo, si procede con gli approfondimenti diagnostici: radiografia del torace e visita pneumologica. In questa prima fase, il test Mantoux ha coinvolto una cinquantina di persone del presidio scolastico rilevando due positività che sono state avviate alla diagnostica di approfondimento. Sono ancora in corso gli accertamenti epidemiologici dei contatti a rischio. Nei prossimi giorni il test della Mantoux verrà esteso a tutti gli alunni, gli insegnanti e personale Ata della scuola media del plesso “Lorenzo Lotto”».
Andrea Gentili
Intanto il primo cittadino ha organizzato un incontro in Comune con la presenza del personale medico del Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 3, il dirigente scolastico Iacucci Edoardo, il rappresentante del Consiglio d’Istituto Christan Gismondi, i rappresentanti dei Servizi sociali, al fine di organizzare le attività sanitarie di prevenzione e la corretta comunicazione conseguente al “caso indice” di tubercolosi polmonare. Mentre il personale medico di Igiene sanità pubblica ha incontrato giovedì scorso, all’Istituto comprensivo Lorenzo Lotto, i genitori dei compagni di classe della paziente che hanno potuto chiedere tutte le informazioni sulla malattia e sulla sua trasmissione. «E’ importante sapere che la tubercolosi è una malattia infettiva che, nelle forme a localizzazione polmonare, può essere contagiosa e trasmettersi da persona a persona per via respiratoria – sottolineano Tibaldi e Gentili – La trasmissione necessita comunque di un contatto stretto e molto prolungato con il malato, in uno spazio chiuso e confinato. La malattia si manifesta con sintomi che sono: tosse di lunga durata resistente alle comuni terapie, febbricola persistente, malessere generale, stanchezza, dimagrimento, brividi e sudorazione notturna. Oggi la tubercolosi è curabile con l’assunzione di una terapia antibiotica adeguata. Il servizio di Igiene e sanità pubblica si è attivato tempestivamente con le misure di prevenzione per l’individuazione dei contatti a rischio, lo svolgimento degli accertamenti sanitari necessari, la sorveglianza sanitaria dei contatti e la comunicazione alle famiglie coinvolte. L’attività di prevenzione sono supportate dalla direzione sanitaria, dai medici dei distretti sanitari, dalle unità operative di Radiologia e della Pneumologia dei presidi ospedalieri dell’Area Vasta 3, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. Nei contatti più a rischio sono stati attivati protocolli sanitari di prevenzione che prevedono, per i bambini di età inferiore a 15 anni, il test Mantoux e l’esame radiologico in parallelo». E’ stata organizzata una seduta straordinaria di consiglio d’Istituto, prevista per il 17 gennaio alle 19 con la presenza della dottoressa Franca Laici (direttore Isp-Area Vasta3) al fine di fornire le necessarie informazioni in merito al protocollo operativo.
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