Cinquant’anni di sacerdozio per don Luigi Taliani. Il direttore dell’Ufficio comunicazioni della diocesi di Macerata e assistente diocesano di Azione Cattolica è stato ordinato sacerdote il 27 settembre 1969. La comunità festeggia l’anniversario al cinema Excelsior, con la visione di un collage di spezzoni di film e un dibattito sul tema Il prete nel cinema, sotto la guida del prof. Andrea Verdecchia. Domani, alle 18,30, nella chiesa dell’Immacolata, solenne concelebrazione presieduta dal vescovo, mons. Nazzareno Marconi.
In questo giorno speciale i componenti dell’Azione Cattolica Diocesana lo omaggiano con una lettera in cui ricordano: «Ti abbiamo conosciuto, molti noi di Azione cattolica, all’inizio degli anni 70 sui banchi di scuola e nella parrocchia di Santa Croce e fu subito amore a prima vista. Mai, prima, avevamo fatto l’ora di religione discutendo e riflettendo sulla vita. E la scuola l’hai frequentata e amata fino alla pensione, ma che emozione, e che invidia, ogni volta che ancora oggi ti vediamo in mezzo ai ragazzi della Fuci a discutere, ragionare, pregare, viaggiare come 45 anni fa.
E poi la parrocchia e l’Azione Cattolica! Che mondo nuovo, grande e bello ci facevi scoprire. E per scoprirlo non era necessario neanche andare troppo lontano. Come quel giovane poeta di Recanati, che trovò l’infinito nell’orto dietro casa, a noi bastava salire sulla tua mitica 600 verdina, piena di libri di riviste di fogli ciclostilati che emanavano odore d’inchiostro e di un magnetofono, quello con le due bobine grandi, dalle quali uscivano musica e parole che parlavano degli ultimi e degli esclusi». E sulla scia della memoria proseguono: «
E i nostri campi scuola a Castel Sant’Angelo sul Nera a Montemonaco a Montefalcone e sì i luoghi del terribile terremoto! Ricordi quante domande ti ponevamo la sera con lo sguardo rivolto alle stelle “Ma esiste davvero Dio? E cosa è la verità? E la libertà? E vale di più un teologo o Madre Teresa?” E tu avevi sempre una parola semplice, chiara e convincente, mai dogmatica. E ancora oggi – come allora – continui ad accompagnarci ogni anno a Spello nel nostro camposcuola estivo. E poi la parrocchia, l’Azione cattolica dei ragazzi, gli educatori, la passione, l’entusiasmo, l’impegno dei laici nella chiesa, la formazione settimanale, il Vangelo, il costante richiamo a guardare l’essenziale, a cercare il Signore nell’ascolto della sua Parola e nelle relazioni con le persone. Quante volte ce lo avrai detto che: “Solo l’incontro con Cristo può riempire la nostra vita”?E poi evocavi sempre quella splendida immagine (non tua) del cristiano con il giornale in mezzo alla Bibbia che fu, per te, quasi una profezia.». E concludono: «Caro amico prezioso, fratello maggiore, padre nella fede e “assistente sempre presente”, cosa dirti ancora se non grazie, semplicemente, grazie, grazie per averci educato a una fede adulta e non bigotta, grazie per averci educato a un pensiero libero, grazie per averci avvicinato a una Chiesa credibile non dedita al potere ma al dialogo e al servizio in particolare verso chi fa più fatica a camminare».
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