Civitanova Glamour, lo sponsor è un night
Indignazione social:
«Ma non bastavano le porno palme?»

POLEMICHE dopo la serata di moda per una grande manifesto pubblicitario davanti palazzo Sforza. L'assessore Gabellieri: «Sono molto dispiaciuta e chiedo scusa alla cittadinanza, ma non è una cosa avallata dal Comune. L'evento è stato organizzato da un'agenzia moda, che di sicuro non lavorerà più a Civitanova. Non si dovevano permettere di farlo»

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La pubblicità del Top davanti palazzo Sforza

 

di Laura Boccanera

Serata di moda, spettacolo e bellezza, sul led wall spunta la pubblicità del night. Ha lasciato basiti e indignati la presenza di un grosso manifesto pubblicitario del Top, noto night club di Civitanova, già finito nel mirino per una pubblicità sessista che “offriva” in promozione drink e ragazza a 10 euro. Una nota stonata che non è passata inosservata a quanti ieri sera hanno assistito alla sfilata di moda organizzata dal comune sotto il nome di “Civitanova Glamour”. Infuriata con gli organizzatori l’assessore Maika Gabellieri: «Non si dovevano permettere»

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L’assessore Maika Gabellieri col sindaco Fabrizio Ciarapica

Ma ad offuscare la serata che proponeva in passerella le produzioni artigianali del made in Civitanova proprio quel cartellone con la ragazza in bikini come “sponsor” serata e un allusivo “Viva la vida”. E l’indignazione si è scatenata sui social: il consigliere regionale Francesco Micucci interviene con un post mentre la serata era in svolgimento: «Palazzo Sforza: la casa dei civitanovesi – dice Micucci –  perché arrivare a svilirlo in questo modo? Non bastavano le porno palme? “Quousque tandem” sindaco Ciarapica? Doveva essere una serata all’insegna della moda, è diventata una serata da nightclub. Vergognatevi». Duro intervento anche da parte dell’ex presidente dei Teatri di Civitanova Rosetta Martellini: «Il glamour è una figata – ironizza per poi invece stoccare una reprimenda per il solito parallelismo fra donna e sesso –  Una innocua sfilata di moda, o almeno questo avrebbe dovuto essere. Ma per niente glamour uno degli sponsor della serata: un night che si promuove non solo con l’immagine più classica del corpo femminile, procace, denudato, a disposizione della libidine più greve e ovviamente senza testa. Il grande pannello pubblicitario davanti al palazzo comunale, a cornice della sfilata, a sostegno dell’arte italiana più famosa al mondo; quel made in Italy che tanto e giustamente sbandieriamo sponsorizzato dall’emblema della cultura retrograda infarcita di stereotipi. Non solo ci è toccato tollerarla in questi anni questa becera pubblicità, posta alla fine della superstrada, ma ora invece di adoperarsi per farla rimuovere gli hanno concesso persino il posto d’onore, nella piazza principale, davanti al Comune. Quasi a voler istituzionalizzare l’esclusiva funzione sessuale della donna. Per precisare “Civitanova glamour” è la città dove il vice sindaco scrive impunemente insulti sessisti, omofobi, razzisti verso il mondo intero. “Civitanova glamour” è la città umiliata dal mondo per le porno palme. Dove si nega anche l’evidenza e, con la stessa sfacciataggine sdoganata da ministri decaduti, si fa bella mostra di sé in cima a una ruspa per demolire un cesso. Un’amministrazione così glamour che chiude le fontane per non far lavare chi una casa non ce l’ha e si riempie la bocca con la parola decoro e poi è incapace di rispettare nella forma più elementare le donne. Provo nausea, disgusto, schifo. Qualcuno si sente ancora rappresentato da loro?».

civitanova-glamourInterviene anche il consigliere di opposizione, la democrat Mirella Franco che si rivolge direttamente all’assessore Maika Gabellieri: «Assessore Maika Gabellieri, è questo il modo in cui si intende rappresentare Civitanova  nella serata glamour? A tutto c’è un limite, anche alla poca propensione a vergognarsi. Con questo si è davvero toccato il livello più basso possibile. Alle donne della maggioranza chiedo: non avete proprio niente da dire in merito?». Intanto l’assessore Maika Gabellieri si dice stupita che sia potuta accadere una cosa del genere, con riferimento allo sponsor allusivo. «Sono molto dispiaciuta e chiedo scusa alla cittadinanza, ma non è una cosa avallata dal Comune – spiega – L’evento è stato organizzato da un’agenzia moda e non ci siamo preoccupati degli sponsor. Quando ce ne siamo accorti abbiamo cercato di oscurare subito l’immagine. Di sicuro c’è che questa è la prima e è l’ultima volta che questa agenzia lavora con Civitanova. Una cosa del genere non si dovevano permettere di farla».



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