Recanati, lotta all’ultimo voto
Un ballottaggio per “equilibristi”

ELEZIONI - Antonio Bravi e Simone Simonacci separati da 200 voti. Graziano Bravi (Pd) e i suoi 3mila voti (25,5%) potranno essere decisivi il 9 giugno. I 5Stelle con Stefano Gurini si fermano al 7,8%. Massimiliano Grufi (Udc) al 7,6. Le dichiarazioni dei protagonisti

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Antonio Bravi con la sua squadra

di Laura Boccanera

Poco più di 200 voti di scarto separano Antonio Bravi da Simone Simonacci. Una sfida all’ultimo voto quella che si attende per il prossimo 9 giugno. E’ ballottaggio al comune di Recanati dove per tutto il pomeriggio i risultati delle sezioni elettorali hanno tenuto col fiato sospeso i vari schieramenti.

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Simone Simonacci con alcuni candidati delle sue liste

Una rincorsa dopo l’altra, fatta di rimonte e di testa a testa. Complice anche la lentezza e qualche problemino ai seggi, (alle 21 i dati ancora non sono ancora quelli definitivi e le sezioni scrutinate ufficiali appena 12 su 19) dove le schede sono state conteggiate anche diverse volte, solo in tarda serata lo scenario si è mostrato con maggiore chiarezza. Dipanata la nebbia (non solo elettorale, ma anche metereologica che ha pervaso Recanati dal pomeriggio) la sfida ora è fra il centrodestra di Simone Simonacci e la continuità rappresentata dall’ex vicesindaco Antonio Bravi. I dati ufficiosi danno in testa Antonio Bravi con il 30,5% (circa 3640 voti) seguito da Simone Simonacci con il 28,7% e 3428 voti. Distacco di circa 400 voti per l’altro Bravi, Graziano, appoggiato dal Pd che si ferma al 25,5% e 3052 voti. Dati che dovranno essere confermati dai responsi ufficiali, ma che fotografano una situazione ancora tutta da giocare. Due le considerazioni sul voto: da un lato l’inversione di tendenza rispetto alle elezioni europee dove anche a Recanati ha ottenuto il 36,05 %. La Lega dunque a livello locale non tira la volata al suo candidato che però non è sorpreso dal risultato: «siamo molto soddisfatti considerato che avevamo 61 candidati contro i 98, lo scarto è di pochi voti e siamo pronti per ballottaggio. Aspettiamo il conteggio definitivo per vedere anche i risultati delle singole liste. Però è normale uno scarto fra elezioni Europee e elezioni comunali. Affrontavamo oltretutto un’amministrazione uscente forte e radicata con 10 anni di politica. E’ vero potevamo sperare in qualcosa di più, ma non molto di più». Dall’altro lato invece l’analisi sul centrosinistra che a Recanati si presentava spaccato fra il Pd che ha proposto un suo candidato Graziano Bravi, in antitesi alla candidatura fatta di tutte civiche con la quale si è proposto Antonio Bravi, candidatura sostenuta dal sindaco uscente Francesco Fiordomo. E se all’inizio dello scrutinio delle schede il risultato delle urne profilava in testa Simonacci con un testa a testa fra i due “Bravi”, col passare delle ore lo scenario si è modificato ribaltando completamente la situazione e lasciando al terzo posto Graziano Bravi. Soddisfazione invece per Antonio Bravi e la sua squadra composta anche da molti amministratori dell’ultima giunta.

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Graziano Bravi

Un vantaggio, seppur di pochi voti, che dà speranza e ottimismo: «Speravamo e ci aspettavamo di andare al ballottaggio – il commento a caldo di Antonio Bravi che ha atteso in comune l’esito dello scrutinio – e volevamo correre questa partita. Il risultato di ieri delle Europee contrasta con quello di oggi, e per fortuna gli elettori hanno saputo distinguere. A livello locale hanno valutato persone e progetti. Rappresentiamo la continuità e lavoreremo per unire».

E ora la sfida diventa davvero complessa perchè le dinamiche in gioco sono molteplici. Anzitutto c’è Graziano Bravi (Pd) che porta in dote un bacino di 3000 voti. Voti che però sono trasversali e abbracciano una forbice ampia che va dal centrodestra al centro sinistra. Come pure Massimiliano Grufi (Udc) che sebbene col 7,6% (circa 903 voti) in una maggioranza così risicata potrebbe fare la differenza. I due ballottanti pertanto iniziano le “campagne acquisti”: Oggi è la giornata della soddisfazione – aggiunge Bravi – da domani lavoreremo per allargare la base di oggi, parlando con le persone, non abbiamo vinto nulla, la finale si gioca fra 15 giorni, avremo modo di confrontarci con tutte le forze con le quali possiamo condividere progetti e idee». Dello stesso avviso Simonacci che cerca però di pescare fra i meandri delle liste di centrodestra: «Adesso dobbiamo rifocalizzarci – dice il candidato di centrodestra – e poi faremo il punto con la squadra. Sicuramente sono state elezioni particolari con liste di centrodestra trasversali ai candidati. Chiaramente il nostro interlocutore è il centrodestra sparso un pò ovunque». E Graziano Bravi, seppure in parte deluso per il risultato, ora potrebbe essere l’ago della bilancia: «Sono contento di quello che abbiamo creato, un pò meno per il risultato, è ovvio – commenta – per il ballottaggio ora vedremo, aspettiamo di capire anche i risultati delle singole liste, comunque sicuramente mi incontrerò con tutti i capi lista e decideremo come dialogare». Male il Movimento 5 stelle che con il candidato Stefano Gurini si ferma al 7,8% pari a  927 voti circa. Perde elettori non solo in relazione al risultato delle europee (a Recanati il 17,82%), ma anche a confronto col dato delle amministrative del 2014 quando era al 9,97%.

Recanati al ballottaggio, sfida tra Antonio Bravi e Simone Simonacci



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