di Michele Carbonari
Regna il caos più totale in casa Civitanovese. Contraddizioni ed imbarazzo hanno caratterizzato queste ultime ore. L’unica cosa certa è il ritorno in panchina di mister Davide De Filippis, separatosi dal club rossoblu dopo il pareggio interno contro l’Aurora Treia. L’1-1 del ritorno contro i ragazzi di Passarini (leggi l’articolo) segna un altro crocevia. L’ormai ex tecnico Pennacchietti dichiara che dopo la partita di Treia è tornato in pullman con la squadra e che solamente ieri abbia chiesto un confronto con la società (leggi l’articolo), senza mai parlare di dimissioni. Il presidente Profili invece afferma che il tecnico di Porto San Giorgio «ha rassegnato le dimissioni sabato pomeriggio a fine gara». Poi il direttore generale Di Meo, fuori regione da giovedì, ieri sera ha specificato che il mister era ancora Pennacchietti e che in questi casi serve un incontro faccia a faccia.
Ma ancora una volta è il massimo dirigente rossoblu a dare una versione diversa. «La decisione di accettare le dimissioni è stata presa stanotte. Io non ero presente, credo che Di Meo abbia parlato telefonicamente con il mister, secondo me non si sono incontrati». Infine il capitolo spogliatoio. Questa mattina, in una nota, il capitano Miramontes afferma che «lo spogliatoio della Civitanovese è unito, non accettiamo che qualcuno metta in dubbio la nostra professionalità». Pronta la risposta del presidente Profili: «I giocatori devono sudare questa maglia, devono prendersi le loro responsabilità, cosa che fino ad ora non hanno fatto». A questo proposito interviene anche il dg Di Meo: «Io non ho elementi e dati che mi possano far pensare ad uno spogliatoio spaccato. In campo è normale che ci siano discussioni, soprattutto quando i risultati non arrivano. Non mi risulta che i giocatori facciano uno vita sregolata fuori dal rettangolo di gioco. Anche perchè la società sarebbe intervenuta, per noi la disciplina e il rispetto per la città sono al primo posto». In tutto questo il ritorno di Davide De Filippis che, parole del patron, «non vedeva l’ora di tornare». Questa è l’attuale situazione in riva all’Adriatico, nell’anno del centenario che si sta rivelando una delle stagioni più tribolate della storia calcistica rossoblu. Raramente si assiste ad un travaglio del genere.
Il presidente Mauro Profili, alla seconda stagione al timone del club, spiega. «Abbiamo deciso di accettare le dimissioni di Pennacchietti, che le ha rassegnate sabato pomeriggio dopo la partita di Treia. Le abbiamo accettate stanotte. Io questa mattina sono a Roma, quindi ieri non ero presente. Credo che Di Meo abbia chiamato al telefono Pennacchietti, non credo si siano incontrati. Tengo a precisare che Pennacchietti non ha nessuna colpa. Anzi, massima stima nei suoi confronti – dice Profili, che poi attacca i giocatori -. Sono loro che devono svegliarsi e iniziare a lavorare. Fanno i calciatori dalla mattina alla sera. Questo è un messaggio rivolto allo spogliatoio. I ragazzi devono sudare questa maglia, fino ad ora non l’hanno fatto. Devono prendersi le loro responsabilità. Questa è una cosa che va avanti da un po’ di tempo, anche prima dell’arrivo di Pennacchietti. Io in mezzo al campo sento una fiera, questa cosa deve finire – conclude il massimo dirigente rossoblu -. Sicuramente anche noi come società abbiamo tante cose da rimproverarci. Abbiamo scelto De Filippis, che non vedeva l’ora di ritornare». In ultimo, attraverso un comunicato, capitan Matias Miramontes precisa la situazione che riguarda i giocatori: «Lo spogliatoio della Civitanovese è unito e rema tutto dalla stessa parte. Purtroppo i risultati non stanno arrivando. Ci alleniamo dando il cento per cento da agosto e non accettiamo che qualcuno metta in dubbio la nostra professionalità. La speranza è che i risultati inizino a sorriderci. Per fare in modo che ciò accada continueremo a dare il nostro massimo fino al termine della stagione seguendo i dettami del mister».
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