di Gianluca Ginella
«Ho iniziato a spacciare perché avevo difficoltà economiche, sapendo dei miei problemi mi avevano avvicinato in uno dei locali dove avevo lavorato chiedendomi di vendere ad una clientela selezionata». Questo ha detto Mario Azzurro, 39 anni, durante l’udienza di convalida dell’arresto che si è svolta questa mattina al tribunale di Macerata. Il giovane resta agli arresti domiciliari.
Il pm ha insistito nel chiedere di modificare la misura con una in carcere. Azzurro, incensurato originario di Napoli, residente a Civitanova, ha un curriculum in cui compaiono lavori da cameriere e direttore di sala.
Però da cinque o sei mesi si era messo a spacciare cocaina. Il motivo, ha detto al giudice Giovanni Manzoni nel corso della convalida dell’arresto, è che aveva dei problemi economici e non aveva lavoro. Così è stato agganciato da persone che gli hanno proposto di spacciare cocaina a clienti vip. E infatti nella rubrica del cellulare del 39enne, che è al vaglio dei carabinieri, compaiono nomi di imprenditori conosciuti e di professionisti che da lui compravano la cocaina. Azzurro riceveva la droga e si occupava di consegnare a domicilio la droga, in case e appartamenti della Civitanova bene.
Le mosse del giovane però non sono sfuggite ai carabinieri. I militari del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata hanno avviato una indagine in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Civitanova. Poi giovedì della scorsa settimana hanno fermato Azzurro. Con sé aveva 5 grammi di cocaina, già divisi in dosi. A casa aveva altri 360 grammi di polvere bianca che avrebbe fruttato, una volta venduta, sui 35mila euro. Azzurro è difeso dagli avvocati Alberto Feliziani e Luciano Pacioni. Oggi il 39enne ha risposto alle domande del giudice nel corso dell’udienza di convalida. La difesa ha discusso a lungo con l’accusa per evitare un aggravamento della misura. Il giudice Manzoni ha convalidato l’arresto e confermato i domiciliari per il partenopeo.
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Ma la gente che per essere alla moda si fa di coca,continua ad essere della civitanova-bene o simplicemente dei tossici?…
immagino della prima ipotesi.. visto il paese dove viviamo..
Egregio signor Paolucci, chiunque si fa di coca (che è la droga dei deboli, pare proprio..) è un tossico; dopo lo può essere più o meno, e cioè avere differenti livelli di tossicità (bassa-si fa per dire- media, medio alta, alta, altissima, dopodiché c’è il suicidio, ma non quello assistito..). Quindi che si faccia di coca un povero cristo, che magari chissà quali problemi non riesce ad accettare o a risolvere, o un “vippete” alla moda (anche qui, alla moda, si fa per dire..), un arricchito, un “tamarro” od un “viveur”, poco cambia, stai sempre bruciando il tuo cervello, anche se, quando ti fai, credi di essere un padreterno (e qui che viene fuori il fatto che la coca è la droga dei deboli, chi sa affrontare una vita dura e lo ha fatto da sempre, in genere non ha bisogno di coca, tutt’al più di un po’ di coca-cola..). Civitanova, pare che, da questo punto di osservazione, stia già un pezzo avanti, anche se mi auguro che ciò sia poco vero, ma, ahimè, sembra proprio che per mostrarsi o apparire o essere considerato un “vippete” che sa vivere (sigh..), quello sia un passo necessario e fondamentale.. Poveri noi. Co ca Ca co.. gv
Gv
colga il mio pizzico di ironia…
Sp
colto e condiviso. gv