di Gabriele Censi (foto di Federico De Marco)
Impresa 4.0 e artigianato digitale, su questo tema l’area innovazione di Confartigianato ha fatto il punto con il consueto seminario di fine anno Make in Marke. Tante storie di successo con in comune una nuova idea di impresa che si coniuga con l’espressione “pensare digitale”, declinato dalla manifattura ai servizi, per vendere il caffè di una piccola torrefazione nel mondo grazie ad Amazon, per costruire case con una stampante 3d, fare una scarpa su misura in tre giorni e formare le nuove risorse umane per fare tutte queste cose. Oggi ci sono anche molteplici opportunità di investimento con gli strumenti delle agevolazioni fiscali e dei contributi a fondo perduto.
Per due giorni se ne è parlato al Cosmopolitan Hotel di Civitanova con il coordinamento di Giuseppe Ripani, responsabile dell’area di Confartigianato Macerata e la presenza del responsabile nazionale Confartigianato Digitale Paolo Manfredi: «Ne parliamo in un territorio in cui alcune produzioni tipiche del made in Italy trovano la loro declinazione migliore il su misura e la personalizzazione, non ci sono soluzioni standard per entrare in questo nuovo mercato, insieme possiamo trovare delle soluzioni, questo è il nostro ruolo fondamentale»
Andrea Giaconi, di Jef srl, ha illustrato gli strumenti pubblici per il sostegno degli investimenti in innovazione: «Dai nuovi bandi regionali per il finanziamento a fondo perduto alle misure per impresa 4.0, ricerca e sviluppo ed investimenti produttivi previsti nella nuova legge finanziaria 2019, ai fondi camerali per l’innovazione 4.0, l’iperammortamento, la Sabatini ter, crediti di imposta, oggi è un momento opportuno come pochi ce ne sono stati per investire in innovazione».
Giuseppe Vindigni, con la 3and srl, ha iniziato a formare figure professionali da inserire nell’indotto calzaturiero: «Per diffondere sul territorio le conoscenze le tecnologiche bisogna saperle utilizzare nel modo corretto, fino ad oggi abbiamo formato circa 200 persone e il 50% hanno trovato uno sbocco occupazionale»
Seguendo l’esempio offerto dalla natura, la vespa vasaia che si costruisce il nido con la terra che trova intorno al suo ambiente, Wasp costruisce case con terra e paglia e una stampante 3d . Lo ha raccontato Lapo Naldoni, ingegnere progettista di Wasp: «Non abbiamo più limiti alle dimensioni e alle fantasie degli architetti, una rivoluzione con la possibilità di avere una casa ad impatto zero»
Giovanni Re si definisce spacciatore di wow: «L’effetto wow è sempre alla porta, una giacca che attira l’attenzione è una presuazione, poi ci vuole coerenza sui contenuti con l’aspetto estetico, alla bellezza bisogna aggiungere l’istantaneità e l’unicità del prodotto»
Luca Carbonelli, è un imprenditore di seconda generazione che gestisce l’impresa di famiglia Torrefazione Carbonelli srl occupandosi della trasformazione digitale della stessa. Esperto di digital marketing ed Ecommerce, si occupa anche di consulenza strategica digitale per molte altre aziende operanti in diversi settori del manifatturiero e dei servizi: «Facciamo in modo che Amazon non sia visto solo come uno strumento di vendita, l’approccio deve venire sempre prima da un guardarsi allo specchio ed essere consapevoli dell’identità della propria azienda, capire chi siamo noi perché siamo noi che dobbiamo lavorare su Amazon, i più piccoli demandano a consulenti esterni ma questi debbono entrare dentro l’azienda e capirne le peculiarità». Significativa l’esperienza di Dis Shoes, Andrea Carpineti: «Abbiamo ascoltato il mercato e abbiamo portato il nostro prodotto, il configuratore di calzature, anche nei corner delle sartorie, l’obiettivo è innovare il distretto». E’ intervenuto anche Emilio Antinori, co-fondatore Design for Craft e product designer sul tema “Le nuove forme del design per la manifattura additiva. Arte, artigianato e industria”
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