L’area delle casermette di Torre del Parco dove sorgerà il deposito dei beni culturali
Via libera dal comune di Camerino e dalla Regione alla trasformazione del deposito militare delle Casermette, a Torre del Parco di Camerino, in un «importante polo scientifico e tecnologico per i Beni culturali, un centro di riferimento sul territorio sia per lo svolgimento di attività di restauro, sia come polo culturale di studio e ricerca, didattico ed espositivo, in grado di far nascere nuove opportunità lavorative e di scambio culturale e di creare una filiera per le diverse attività legate al recupero dei beni culturali, quali la diagnostica, il monitoraggio, il restauro, la catalogazione e la gestione», come si legge nel protocollo d’intesa, approvato dalle giunte comunale e regionale. Dovrà poi essere sottoscritto con l’agenzia del Demanio proprietaria dell’area di 55mila metri quadrati con 27 edifici, università di Camerino, ministeri dei beni culturali e dell’istruzione. Sarà il demanio ad avviare i lavori di riqualificazione, per cui sono stati stanziati complessivamente quattro milioni di euro, di cui uno e mezzo nel 2018, due milioni e mezzo per il 2019. Nel 2008 la zona ex deposito militare, che in passato ha ospitato anche prigionieri di guerra, era stata dichiarata di interesse storico-architettonico. E’ rimasta abbandonata per diversi decenni, dall’esterno si vede che i primi edifici hanno problemi al tetto. Sarà concessa al Comune per 19 anni, addirittura gratuitamente se l’ente darà a sua volta gratis la caserma della Polstrada e i locali dell’archivio di Stato in via Venanzi, per cui incassa da altre due amministrazioni pubbliche un canone annuo rispettivamente di 14mila e 26mila euro.
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