di Federica Nardi
La festa della Liberazione spaccata in due a Visso. Da una parte la cerimonia dell’amministrazione davanti al municipio, dall’altra, alla stessa ora, quella dell’Anpi provinciale che aveva scelto il comune montano per la deposizione della corona d’alloro alla memoria di Nando Galletti. Una cerimonia che rischiava anche di saltare perché il Comune non rispondeva alle comunicazioni dell’Anpi, inviate a partire da febbraio.
La scelta di festeggiare il 25 aprile a Visso nasceva dalla volontà di riaccendere i riflettori nel cratere dove è in atto, come hanno detto sindaci e associazioni e sindacati presenti stamattina, una vera e propria “nuova resistenza”.
Ma il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini (che è anche senatore della Lega), nelle ultime settimane ha organizzato invece un’altra manifestazione, alla memoria di tutte le vittime, nello stesso posto previsto dall’Anpi, che quindi ha dovuto spostare all’ultimo minuto (la comunicazione ufficiale della Prefettura è del tardo pomeriggio di ieri) il ritrovo ai giardini Nando Galletti. Molto criticata l’assenza di Pazzaglini al ritrovo provinciale, che si è svolto, in linea d’aria, a pochi metri da quello organizzato dell’amministrazione.
«Un fatto gravissimo – dice Romano Carancini, sindaco di Macerata – Pazzaglini si è messo in una condizione di conflitto istituzionale che coinvolge altri sindaci del territorio. C’erano sindaci di ogni appartenenza, compreso ad esempio il rappresentante di quello di Potenza Picena. Dimostra quanto si può appartenere a un partito e allo stesso tempo alla precondizione dei valori costituzionali. Pazzaglini – spiega Carancini – si è rifiutato per due mesi e mezzo prima di autorizzare e poi infine di rappresentare la sua comunità a una festa che è di tutti».
Per Pazzaglini non c’è polemica che tenga. «Non c’è l’ho con nessuno né tantomeno con il 25 aprile – spiega il sindaco – dato che ho anche organizzato una cerimonia. Dico solo no alle ipocrisie per cui questa festa dovrebbe appartenere a un colore politico». Pazzaglini alla cerimonia davanti alla sede provvisoria del municipio ha letto un intervento in memoria delle «troppe vittime innocenti che anche la liberazione ha causato – ha detto Pazzaglini -. Vittime civili delle ritorsioni, delle violenze, che hanno sofferto per la brutalità di tutti gli eserciti, quello di occupazione, quello di liberazione, quello irregolare della resistenza. Dichiaro la mia vicinanza alle comunità di quella gran parte del territorio nazionale che hanno subito gli orrori della violenza su giovani, adulti, anziani di entrambi i sessi ad opera delle truppe marocchine a servizio dei francesi e di tutti gli altri criminali, anche italiani, lasciati liberi di agire. Famiglie distrutte, persone demolite nel corpo o nello spirito da carnefici che non riesco e non riuscirò mai a chiamare liberatori». Daniel Taddei, segretario provinciale della Cgil ha ricordato l’impegno dopo le segnalazioni di sfruttamento e irregolarità nei cantieri delle sae. «Bisogna tenere alta la memoria e i valori della lotta partigiana, incarnati nella Costituzione – ha detto Taddei -. L’altro impegno è scovare i nuovi fascismi. Si annidano dove c’è l’ingiustizia. Questo territorio sta resistendo anche al di là delle proprie possibilità perché dopo due anni dalla prima scossa l’esasperazione delle persone è arrivata al massimo. Grave che venga quotidianamente strumentalizzata. Grave l’assenza dell’amministrazione di Visso».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Effetto Lega! Quando si vota si dovrebbero prevedere gli effetti collaterali come per le medicine,potrebbero risolvervi il problema ma causarvene altri.