La protagonista assoluta, una delle più importanti ed antiche testimonianze dell’architettura romanica nelle Marche, l’abbazia di San Claudio di Corridonia, durante le festività del patrono, patrocinate dal Comune, ha aperto il magnifico portale per ospitare la prima cena romana e medievale organizzata dall’associazione parrocchiale Abbazia San Claudio. Un tuffo nel passato in una location dall’aspetto imponente, ma perfettamente coerente ed integrata al paesaggio.
«Ambientazioni, musiche, danze e cena tipica in costume – ha dichiarato una delle organizzatrici, Isabella Frattari – sono state scelte con oculatezza. Abbiamo voluto ricordare un luogo ricco di storia, una storia documentata a partire dall’XI secolo nell’Archivio storico di Fermo. Luogo che fin dall’antichità godeva di tanti privilegi, oltre che naturalistici, anche logistici e commerciali, situata sull’incrocio di importanti vie di comunicazione, con castello e presidio particolarmente adatto per organizzarvi fiere campestri e mercati». L’associazione ringrazia quanti hanno collaborato per la buona riuscita dell’evento. «Eventi come questi – ha dichiarato l’assessore a Istruzione e Turismo Monica Sagretti – mettono in luce le bellezze e la storia custodita nel nostro territorio, feste che si basano su vicende e fatti realmente accaduti. Un modo per conoscere e condividere una pagina importante del passato e che descrive le nostre radici. Un’identità fatta di valori, tratti culturali e spirituali che rappresentano la nostra comunità, fondamentali per la costruzione del presente e la delineazione del futuro».
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Nulla da aggiungere, se non per confermare l’opinione espressa da una delle organizzatrici della rievocazione dell’XI secolo, ambientata nella chiesa superiore dell’Abbazia di San Claudio, Isabella Frattari, e dell’assessore al Turismo del Comune di Corridonia, Monica Sagretti.
La novità è che improvvisamente a San Claudio è esplosa la voglia di guardarsi indietro. Al di là di Carlo Magno, che secondo il professor Carnevali era qui di casa (Aquisgrana), questa zona, come tutto il Piceno, era governata e amministrata dai Carolingi, succeduti ai Longobardi. Proprio da qui iniziò il Sacro Romano Impero. Ossia quella casata imperiale che ha formato per prima l’Europa unita…
Siamo prima del Mille. L’Università di Camerino ha trovato in San Claudio e in altre chiese carolingie dei mattoni confezionati secondo le misure bizantine. Quindi, l’abbazia di San Claudio potrebbe essere stata costruita prima del Mille. Torniamo alla rievocazione storica…
Nulla da dire… Ottimo il vitto secondo quell’epoca. Notevoli le esibizioni degli armigeri in costume guerresco dell’700. Quindi dell’Alto Medioevo, nell’epoca longobarda. Il gruppo di Montegranaro – “Fortebraccio Veregrense” – ha saputo rendere reale la crudezza dei duelli dell’epoca.
Veramente convincenti, con la loro passione, le gentili donzelle maceratesi di “Quam Pulchra Es”, che si sono esibite in una danza codificata nel XV secolo.
Infine, come non citare i musicanti del famoso Gruppo Jubal, formatosi nel 1997.
Per concludere, ci si augura che questa manifestazione si possa riproporre nei prossimi anni. In effetti, ha sollevato un lembo della Storia per vedere cosa c’è sotto, per recuperare la propria identità e – non è poco – sfruttare la Storia per gli interessi turistici di oggi, della zona e del Maceratese. Quindi, il fatto è politico.