Aperture nei giorni festivi, Confartigianato apre un tavolo di discussione con gli operatori per chiedere la revisione del regolamento. Una decisione arrivata dopo un incontro fra Confartigianato imprese Macerata e il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica. Al centro la questione delle chiusure festive delle attività di acconciatura che nei giorni scorsi hanno destato obiezioni e discussioni tra gli operatori dopo le 5 multe comminate ad altrettanti parrucchieri. Presenti all’incontro per la Confartigianato Eleonora D’Angelantonio, responsabile provinciale benessere, Daniele Zucchini, presidente provinciale Acconciatori, e Mariano Bartolini, Responsabile della sede di Civitanova, assistiti dal legale dell’associazione, Enea Olimpi. «Il nostro obiettivo primario – dice Eleonora D’Angelantonio – è quello di tutelare le imprese del settore rispettando sia le esigenze e le istanze di chi ritiene di voler riposare durante i festivi mantenendo chiuso il proprio negozio, sia di chi sceglie invece di tenere aperta la propria attività, in virtù’ del principio di libertà di impresa e della libera concorrenza. Al pari del prezzo e delle caratteristiche del servizio, l’orario di apertura dei negozi costituisce infatti una delle dimensioni rispetto alle quali può realizzarsi una concorrenza effettiva tra esercenti. Le restrizioni alla libertà degli operatori economici in materia di orari e di giornate di apertura e chiusura degli esercizi ostacolano pertanto il normale dispiegarsi della competitività, riducendo la possibilità degli operatori attivi di differenziare il servizio adattandolo alle caratteristiche della domanda e sono suscettibili di peggiorare le condizioni di offerta e la libertà di scelta per i consumatori. Per questi motivi – continua la responsabile – a breve convocheremo un incontro con tutti gli operatori del settore che esercitano la propria attività a Civitanova, per elaborare una proposta di aggiornamento del regolamento comunale che attualmente ha per oggetto l’assetto degli orari e delle giornate di apertura e chiusura delle attività di acconciatore ed estetista, che successivamente presenteremo al sindaco Ciarapica. Il quale peraltro, nel corso del nostro incontro, si è mostrato disponibile a discutere la questione mettendosi a disposizione degli operatori, ed a mettersi al lavoro insieme ai propri collaboratori per adeguare il regolamento comunale all’oggetto alle normative nazionali e comunitarie che evidenziano la necessità di assicurare agli operatori la libertà di iniziativa e di attività economica, sempre nell’interesse della collettività».
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non poteva che essere responsabile provinciale benessere!
E pensare che con il Giovane Stalin già da quando si faceva chiamare perché in clandestinità prima come Koba e poi come Ivanovic che dovrebbe essere come chiamarsi Mario da noi, parlavamo di portare il lavoro una volta vinta la rivoluzione ad otto ore per arrivare a giochi fatti a 7 ore e di 6 ore per i lavori insalubri e sotterranei. Si poi dopo dovrebbe essere cambiato qualcosa, ma gli anni passano e i ricordi si affievoliscono. Comunque come dice Poloni commentatore CM, contratti regolari e non capestri per i lavoratori con tutto quello che c’è da pagare in contributi festivi straordinari e poi si discute. Ma tempo fa non si parlava di tenere aperto tutti giorno e notte come negli Stati Uniti? Diamo un po’ di colore alla notte, non che alle tre devo essere costretto ad andare in qualche bisca, al nigghete clubbete o a vedere l’asta del pesce. Se mi viene voglia di acquistare un paio di calzini alle quattro di notte, son contento io, il dipendente tutto pagato e il proprietario. Abbiamo importato il rap, hallouin, i pantaloni con il cavallo che tocca per terra ( credo ) dagli Steits e che cavolo cominciamo ad importare un po’ di New York, Los Angeles e Las Vegas che taaltro ci vogliono ridurre pure l’orario d’apertura dei casinò locali dopo che si sono rifiutati non ricordo chi ma sicuramente delle bestie di non aprire i famosi quindici casinò supplementari di cui uno a S. Benedetto che da Civitanova o da Tulintì adesso che c’era la SS77 e l’autostrada con un lampo c’arrivavi. Se non avete una lira, andate a dormire e dateci spazio, fateci vivere, in fondo che vi chiediamo, solo la notte e il giorno è tutto vostro.
le tasse si pagano carissime, son cambiati i tempi.Lasciate in pace la gente che lavora!!!!!!!!!!!!!!!!! il governo non li lascia in pace,e’ un’azione di riflesso.Ci vuole un genio per capirlo? Ancora al medio evo…ma andate a girare a 150 km sopra ..