Da sinistra Mario Consoli, Edda Negri Mussolini e l’organizzatore dell’incontro dell’associazione Aries
di Laura Boccanera
«Mia nonna è stata per me una grande donna, al di là del fatto che fosse la moglie di Benito Mussolini». E’ una nipote grata alla nonna che l’ha cresciuta e che le ha formato carattere e valori Edda Negri Mussolini, per lei quel non dimenticare rappresenta solo sua nonna. E nella presentazione che ha fatto ieri sera alla Biblioteca Zavatti di Civitanova lei non l’ha ribadito, ma con le sue parole l’ha reso palese. Termina senza problemi o proteste la giornata che ha visto protagonista nel pomeriggio una manifestazione antifascista in risposta agli organizzatori della presentazione del libro “Donna Rachele, mia nonna (leggi)“. Imponente anche per la serata culturale il dispiegamento di forze dell’ordine che hanno blindato il quadrilatero attorno alla biblioteca chiudendo completamente al traffico la circolazione e bloccando l’accesso anche dietro l’ex casa Balilla perfino ai pedoni con le transenne. Il tutto per una cinquantina di presenti, molti dei quali però giunti da fuori città per la presentazione. Tra gli spettatori anche gli assessori Maika Gabellieri, il vicesindaco Fausto Troiani e l’assessore alla sicurezza Giuseppe Cognigni. La presentazione ha suscitato un vespaio nelle settimane scorse soprattutto per l’utilizzo della frase “per non dimenticare” e proprio su questo, prima del racconto familiare della scrittrice, si soffermano organizzatori e amministrazione: «Do il mio benvenuto da parte dell’amministrazione – ha detto l’assessore alla cultura Maika Gabellieri – ho comprato il libro e sicuramente lo leggerò. Non si può essere indifferenti al clamore suscitato da questa presentazione. Ha fatto discutere il modo in cui è stato sponsorizzato, ma personalmente in quel “per non dimenticare” io ho pensato al ricordo personale di una donna, moglie di un personaggio particolare e che avrà sofferto e dovuto sopportare molte cose». Più espliciti invece gli organizzatori dell’associazione Aries: «abbiamo pensato a questa serata come ad un momento di condivisione di una pagina di storia familiare, ma poi i soliti sciacalli se ne sono occupati per dare sfogo ai loro bassi istinti. Ci spiace che abbiano cercato di arroventare il clima e esasperare gli animi e rovinare un ricordo familiare e intimo».
Il racconto della Negri è preceduto da un excursus di Mario Consoli che riprende in parte le polemiche e va poi oltre asserendo che «la storia del fascismo e della Resistenza, così come scritta nei libri di storia è fatta quasi ed esclusivamente di fake news come si dice oggi. Nella costituzione non si cita mai l’antifascismo e la parola fascismo è solo nella dodicesima disposizione transitoria in appendice». E poi dopo quasi un’ora il racconto della Negri, di una nonna che l’ha cresciuta alla morte della madre, quando lei aveva solo 4 anni e mezzo e avvenuta il 25 aprile del 1968 «le date nella nostra vita si accavallano, non credo che sia un caso». E il racconto si fa davvero familiare, di una vita passata in una condizione economica non agiata «nonna non ha avuto la pensione per molti anni e nonno non aveva un’indennità per il suo ruolo», della sofferenza per la morte di un figlio, del rigore in casa, ma anche di una unione partita come scandalosa, una convivenza e una figlia fuori dal matrimonio. L’autrice ha ricercato anche documenti e fonti che avvalorassero i racconti familiari attraverso l’archivio di Stato. «Ho fatto 150 presentazioni da quando 2 anni fa ho scritto il libro – dice – in aule consiliari e in altri posti, con amministrazioni di destra e di sinistra. Io questo libro l’ho scritto per parlare di mia nonna, una donna che pochi conoscono, si parla sempre delle amanti del nonno, della Sarfatti, della Petacci, di mia nonna no, ma è stata una grande donna».
Marcia antifascista, Civitanova blindata «No alla propaganda su Mussolini» (FOTO)
Per avere detto questo 40 anni fa mi sono presa un sacco di manganellate dalla polizia....la cosa più triste è che mi tocca ripeterlo.
Ed è vero come lo era anche tuo nonno
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È bello che gli assessori alla cultura comprino libri e che manifestino anche la ferma intenzione di leggerli.
Sì, però dire lo leggerò è un po’ vago, un politico serio fissa delle scadenze, come ha fatto Renzi all’inizio del suo governo: a marzo la riforma del lavoro, ad aprile quella della PA, a maggio quella del fisco…
Uscire dal vago precisando renzianamente il mese della decisione irrevocabile parrebbe in questo caso insufficiente, bisognerebbe forse spingersi ad indicare l’ora segnata dal destino per dar luogo alla lettura.
Una gran donna sa scegliere i suoi uomini.