Sanità, la Uil all’attacco:
“La Cisl ha permesso alla direzione
di fare e disfare a piacimento”

L'INTERVENTO - Maurizio Piccioni è critico con i colleghi: "Si lamentano che non ci sono più le relazioni sindacali ma furono loro a sfiduciare il coordinatore delle Rsu". Poi sull'Area vasta 3: "Chi dirige tende a farsi le regole a proprio conto"

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Maurizio Piccioni e Marcello Evangelista

 

La Uil va all’attacco sulla questione sanità: cominciando con una critica ai colleghi della Cisl che avevano lamentato due cose in sostanza: che la direzione dell’Area Vasta stia andando avanti da sola e che siano venute meno le relazioni sindacali (leggi l’articolo). Lamentele ritenute singolari dalla Uil Fpl, perché «i lavoratori della sanità maceratese sanno perfettamente, né se lo scordano, che da più di un anno ormai in area Vasta 3 non esiste la Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) perché proprio la Cisl, esattamente un anno fa, sfiduciando lei per prima con futili argomenti e solo perché scomodo, il proprio coordinatore della Rsu Marcello Evangelista (allora Cisl, attualmente componente segreteria con delega Sanità, ndr), ha permesso alla direzione di fare e disfare ogni cosa a proprio piacimento, ignorando le posizioni e le critiche espresse dai sindacati stessi» dice Maurizio Piccioni, segretario generale Uil Fpl Macerata. «La direzione dell’Area vasta 3 ha effettivamente per lo più privilegiato un confronto sindacale di sola facciata che ha prodotto ben pochi accordi e quei pochi neanche rispettati tutti fino in fondo – continua Piccioni –. Ci riferiamo all’accordo sulla produttività dell’Area comparto dove non è stato più pagato come previsto un acconto pari al 25% e il saldo degli incentivi 2016, all’accordo sugli scorrimenti di fascia dove ancora inspiegabilmente debbono essere liquidati gli arretrati agli aventi diritto dal gennaio 2016, per non parlare dello straordinario del 2015 e 2016 autorizzato, lavorato e ancora non pagato. Una direzione che, in completa controtendenza e in perfetto anacronismo rispetto ad uno scenario normativo che sta cambiando per recuperare e valorizzare nuovamente la contrattazione aziendale pesantemente penalizzata dalla legge Brunetta, oggi ha deciso di adottare, in quasi perfetta solitudine, due regolamenti che peraltro sta applicando anche con discutibile trasparenza». E ancora, Piccioni parla di una «direzione che tenderebbe piuttosto a farsi le regole per proprio conto, in qualche caso forse anche con poca coerenza rispetto ai dettami contrattuali come per i requisiti d’accesso che ha previsto nel regolamento per le posizioni organizzative e coordinamenti. Una direzione che oggi accusa i sindacati (parlando in generale) perché chiederebbero privilegi e poi avanza lei per prima la proposta, dalla Uil fermamente contestata, di rinnovare un impianto di posizioni organizzative e coordinamenti che costa quasi 400mila euro all’anno perché vorrebbe lasciare tutto come prima nonostante le riorganizzazioni fatte tanto decantate. Una direzione – continua Piccioni – che di fatto fa spallucce mentre la Uil Fpl chiede di sapere come intende regolarsi con gli oltre 50 colleghi che all’epoca, mentre tutti quelli che erano in graduatoria dal 2013 aspettavano fiduciosi il loro turno, sono stati spostati da una Unità operativa all’altra dell’Area vasta 3 pur non essendo essi in posizione utile in nessuna graduatoria di merito. Ora, davanti a tutto questo, noi come tanti altri colleghi senza paraocchi, ci domandiamo se tutti questi coordinamenti e posizioni organizzative servono davvero in Area vasta 3 e se tanti di questi, come quei colleghi che sono stati spostati in barba al regolamento allora vigente prevaricando chi era in graduatoria, in realtà non siano proprio essi l’espressione tangibile di quei privilegi da cui la direzione a parole dice di voler prendere le distanze ma che in effetti sta avallando ben volentieri».



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