Le mamme di San Severino a Lorenzin:
“Pochi pediatri e servizi mancanti”

SANITA' - L'associazione Help durante un incontro riservato con il ministro della Salute ha presentato le carte per segnalare le discrepanze tra quanto previsto dall'Asur e le prestazioni effettivamente garantite nell'ospedale Bartolomeo Eustachio. La presidente Marcucci: "Confronto positivo, esaminerà con attenzione la situazione"

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L’incontro riservato tra l’associazione Help e il ministro Beatrice Lorenzin

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Cristina Marcucci delle mamme Help con il ministro Beatrice Lorenzin

 

di Monia Orazi

“Caro ministro Lorenzin, lei che è mamma e sensibile alle nostre problematiche, ci aiuti a tutelare la salute dei nostri bambini, potenziando i servizi di pediatria all’ospedale di San Severino”. Così Cristina Marcucci presidente dell’associazione delle mamme Help onlus si è rivolta al ministro Beatrice Lorenzin, durante l’incontro riservato insieme all’associazione nata in occasione della chiusura del punto nascita e del connesso reparto di pediatria. Le mamme dell’associazione hanno lasciato al ministro Lorenzin la documentazione sulle criticità da loro riscontrare a livello ospedaliero, già oggetto di due lettere di sollecitazione al presidente della Regione Luca Ceriscioli e ai vertici Asur, riguardo la mancata attuazione della delibera 959 dell’agosto 2016, che prevedeva l’attivazione di una serie di servizi. Secondo il monitoraggio fatto dall’associazione delle mamme infatti non tutti i servizi previsti sono attivi. “Per noi è importante l’attivazione di un buon ambulatorio pediatrico, perché ci sono soltanto due pediatri di libera scelta a fronte di molti piccoli pazienti – rileva Marcucci – l’ambulatorio pediatrico è stato disponibile soltanto per otto ore settimanali, mentre era stato garantito per diciotto ore settimanali distribuite su sei giorni, inoltre è stata rilevata la carenza di pediatri ospedalieri. Speriamo che il ministro, che si è dimostrata sensibile ed attenta quando ci abbiamo parlato, ascolti le nostre necessità e possa darci un riscontro positivo”. Le mamme hanno valutato positivamente l’incontro. “La nostra associazione ha avuto modo di parlarci e lasciare del materiale su cui approfondire la situazione del nostro ospedale. Abbiamo spiegato la chiusura dei due reparti e le conseguenze negative per noi mamme, a lei che mi diceva aver due gemelli di 23 mesi, quindi sensibile alle tematiche – prosegue Marcucci – ho avuto l’opportunità di rappresentare la situazione attuale del nostro ospedale e di quello di Macerata, spiegando che prima di chiudere i reparti non sono stati ampliati i riceventi. Le ho fatto capire il disagio che viviamo quotidianamente noi mamme vista anche la situazione stradale del nostro territorio. Ha detto che avrebbe esaminato con attenzione la situazione e approfondito poi successivamente”.

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