Il Camerino festeggia la vittoria del campionato
di Sara Santacchi
Il terremoto distrugge, lo sport ricostruisce. E’ una vittoria che può essere giudicata un’impresa quella che ha portato il Camerino sul tetto del girone C di Prima categoria, a godersi la vittoria del campionato. E’ Promozione. Il successo di ieri per 2-0 sul Muccia negli ultimi 90 minuti ha regalato alla squadra di Santoni la corona di regina del torneo e il sogno di tornare nel campionato abbandonato tre anni fa. In mezzo un anno difficilissimo, con una bestia nera di nome terremoto che ha complicato tutto, ha distrutto le case di tanti giocatori, modificato il calendario, messo a dura prova dal più piccolo al più grande dei calciatori. Ciò che non è mai mancata è la speranza e Camerino è stato più forte. L’allenatore Giuseppe Santoni ripercorre le tappe di una stagione indimenticabile, vissuta intensamente: lo fa con la voce ancora rotta dalla commozione, ma la fierezza di chi ce l’ha fatta. Di chi sa di aver compiuto un’impresa e di chi vuole solo festeggiare perché questo è il momento di godersi uno straordinario successo firmato da uomini prima ancora che giocatori. «Diciamo che quasi ancora non ci credo – dice il tecnico – Sono arrivato l’estate scorsa, non sapevamo neanche se avremmo fatto la Prima o la Seconda categoria. Eravamo in dubbio, poi il ripescaggio e la sicurezza di affrontare questo torneo in cui speravamo di fare bene cercando di arrivare ai play off. Mai avrei pensato di vincere. Siamo una squadra giovane come piace a me, ma con tanta grinta e voglia di fare».
Poi quel 26 ottobre. Come avete fatto ad andare avanti?
«E’ stata durissima. Tanti di noi si sono ritrovati senza una casa. Alcuni ragazzi sono finiti sulla costa e venivano a Camerino col pulmino, da Porto San’Elpidio e Porto Potenza. Altri dormivano nelle brandine del palazzetto dello sport, io stesso con mio figlio più piccolo siamo in un container. Ripensandoci non so neanche io come abbiamo fatto ad andare avanti, è stata durissima».
Quando l’arbitro ha fischiato la fine a Muccia cosa ha pensato?
«Sono stato travolto da una grandissima commozione. Il Muccia non perdeva in quel campo da tre anni quindi abbiamo fatto una vera impresa. E’ stata una partita molto corretta dentro e fuori. Considerando che sul quel campo ho anche vinto il primo campionato da allenatore, per me è un po’ come chiudere il cerchio. Vorrei sottolineare che Muccia ha fatto un grandissimo campionato. Quella di sabato è stata una partita che ha dimostrato che grande potere possa avere il calcio e lo sport, oltre tutte le difficoltà visto che si affrontavano due realtà che il terremoto ha travolto».
Cosa intende per chiudere il cerchio, non starà mica pensando di chiudere la sua carriera da allenatore?
«Adesso non voglio pensarci, dobbiamo goderci questo momento e una vittoria bellissima».
Avete mai pensato di mollare tutto?
«Confesso che lo abbiamo pensato. Alcuni momenti sono stati veramente difficilissimi. La società ci è stata sempre vicina. Sicuramente l’unione ha fatto la forza. Ci siamo compattati e il terremoto che stavamo vivendo ci ha aiutato a tirare fuori ancora di più l’orgoglio di Camerino, città ferita ma viva più che mai».
A chi dedica questa vittoria?
«Prima di tutto a noi perché siamo una delle squadre più giovani del torneo e per tanti ragazzi della squadra del ’95, ’96, ’98 non è stato facile affrontare certe pressioni inevitabili quando vedi che puoi raggiungere l’obiettivo. Alla mia famiglia che mi ha sostenuto tantissimo e mia mamma che penso mi abbia dato un grande aiuto, anche se non c’è più. Ora ci andiamo a giocare le finali regionali, ma per noi sarà una festa».
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Bravi
Congratulazioni giovani che non mollano! Rinascita del cuore!
SEI IN GRANDE MISTER OLTRE CHE UN GRANDE UOMO.COMPLIMENTI!!!!
Complimenti….