Al centro, Stefano Migliorelli, coordinatore della Lega Nord Macerata
Una regione penalizzata che non può essere indipendente nella gestione della ricostruzione post sisma. E’ quanto sostiene Stefano Migliorelli, coordinatore della Lega Nord Macerata. Migliorelli, in riferimento all’incontro organizzato dalla lista Pensare Macerata sabato scorso all’asilo Ricci sui temi del futuro delle zone terremotate. Migliorelli chiede a Cesare Spuri, direttore dell’ufficio per la ricostruzione, «i motivi per cui non ha sottolineato le anomalie della legge che ha convertito i decreti emessi in urgenza e dell’ultimo decreto del 9 febbraio, rispetto alla gestione della ricostruzione così come eseguita nei casi precedenti e che andranno a caratterizzare negativamente la ricostruzione stessa». Anomalie che, secondo il coordinatore della Lega, avranno «forti ripercussioni sui tempi ed anche sulla identità culturale di paesi e città del Maceratese».
«Essenzialmente – spiega l’attivista – si critica la scelta legislativa di indicare quali soggetti attuatori non comuni e diocesi come invece fatto in tutte le ricostruzioni precedenti, bensì i ministeri, accentrando così ogni decisione. In pratica le decisioni sui progettisti e sulle imprese da incaricare saranno prese dai ministeri e soltanto “subite” dal nostro territorio». Secondo Migliorelli, le Marche sarebbero dunque dipendenti da enti esterni alla regione, rallentando il processo di interventi necessari all’emergenza post sisma. Il coordinatore porta come esempio il problema legato alla mancanza di tensostrutture nell’entroterra per riparare gli animali dal freddo. «La Regione Marche – sostiene – ha dovuto prendere atto che la ditta indicata dalla Regione Lazio ha eseguito lavori con gravi ritardi e inadempienze giungendo alla risoluzione del contratto a seguito delle protesti dei nostri allevatori. Appare evidente che se la gara di appalto fosse stata gestita dalla nostra Regione non si sarebbe incorsi in un così grave problema». Il leader della Lega Nord Macerata è critico in tante altre decisioni del governo. «Se dei parrocchiani decidessero con proprie donazioni di iniziare lavori di ripristino di una chiesa – sottolinea Migliorelli – sarebbero impediti nella loro volontà, pena la perdita delle provvidenze statali. Ad essi sarebbe consentito solo donare i propri risparmi tramite il ministero indicato quale soggetto attuatore della legge in discussione». Infine Migliorelli, ricordando che venerdì 17 vari gruppi del consiglio regionale si recheranno a Muccia per discutere della ricostruzione, ammette che è obbligato a ribadire che «il commissario Vasco Errani per il “suo” territorio non ha fatto scelte di tal tipo (il coordinatore si riferisce al terremoto in Emilia del 2012 ndr). Soggetti attuatori per i beni culturali e per le infrastrutture erano diocesi, comuni ed enti locali. Il 68 per cento dei lavori sono stati eseguiti da imprese della sua Emilia Romagna ed ingegneri e tecnici di quella terra hanno ben operato conoscendone le caratteristiche identitarie e culturali. Bene commissario Errani – conclude Migliorelli -, noi marchigiani non siamo da meno».
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