di Monia Orazi
In questi giorni nella zona dove si trovano camper e roulotte, nel rione Settempeda la vita scorre lenta tra neve e gelo. Le stufe dentro le roulotte restano quasi sempre accese, i bambini giocano all’aperto, ben coperti e sorvegliati dagli adulti, nel grande spiazzale di terra dove si trovano una ventina di roulotte, a cui nelle ultime ore se ne sono aggiunte altre, per la paura delle scosse sismiche. Ormai sono una trentina le persone senza casa che vivono stabilmente qui. Tra i “fondatori” del campo ci sono appassionati camperisti che nelle prime ore si sono dati da fare per allestire pozzetti, allacci e quello che serve a dotare di energia camper e roulotte. Ci sono due container blu della Protezione civile che fungono da bagni e docce. Per il resto gli sfollati si arrangiano come possono, hanno posizionato delle verande improvvisate con gazebo fuori dagli ingressi, per evitare di bagnarsi subito appena escono di casa. Hanno tappezzato una parte del campo con fondi di imballaggi in legno per evitare il fango. All’ingresso c’è ancora un piccolo alberello di Natale. In uno spazio tra le roulotte è nata una piazza improvvisata, c’è chi si incontra a fare due chiacchiere. Servirebbe un container o una tensostruttura come luogo di ritrovo collettivo, per ripararsi dal freddo. Sarebbe utile soprattutto in questi mesi invernali e per permettere a bambini ed anziani di stare insieme in un luogo riparato e coperto.
Anche la chiesa di Santa Maria della Pieve, inagibile, è ora “ospitata” in due tensostrutture bianche, dove il sacerdote dice messa. In questi giorni di black out l’Azienda San Severino Marche (Assem) ha lavorato sodo perché alle roulotte non mancasse mai energia elettrica, “latitante” soltanto per qualche ora nella notte tra martedì e mercoledì, per via del grande guasto riscontrato ai cavi dell’alta tensione in Valnerina. Nelle ultime ore si sono aggiunti nuovi camper, o sono rientrati alcuni cittadini impauriti che pur avendo la casa agibile, hanno preferito dormire fuori per la paura delle nuove scosse. Alcuni di loro hanno trovato l’attacco della corrente per le roulotte con il lucchetto, qualcuno si è attaccato dai vicini, altri hanno chiamato i dipendenti Assem per farlo riaprire e scaldarsi per la notte. Ad alcuni dei terremotati “residenti” nel campo sia quello accanto alla chiesa che quello accanto alla provinciale, sono stati attaccati i contatori da parte dell’Assem, per il conteggio dei consumi di energia elettrica, sinora sostenuti dal Comune per via dell’emergenza. Hanno pagato l’allaccio una ventina di euro, poi dovranno pagare i consumi di energia elettrica ed una cifra forfettaria per l’acqua, altrimenti rischiano di perdere il contributo di autonoma sistemazione loro riconosciuto, se risulta che hanno il sostegno del Comune. Tutti gli altri residenti nei centri del cratere, anche chi ha casa agibile, non pagheranno le bollette per sei mesi (leggi l’articolo). In questi due mesi e mezzo di vita “da campeggio”, ai terremotati non è mancata la solidarietà da ogni parte d’Italia (leggi l’articolo), con tanti aiuti fatti pervenire grazie all’opera instancabile di una privata cittadina, Francesca Forconi, che tanto si sta adoperando per loro e che il gruppo di sfollati vuole ringraziare di cuore.
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Che vergogna !!!!!
che schifo….. solo al.comune ?? qualcuno già ad agosto disse ..tranquilli non vi lasceremo soli …