di Monia Orazi
Sono sfollati la maggior parte degli avvocati di Camerino, circa un centinaio coloro che avevano lo studio in quella che è la zona rossa della città, completamente inaccessibile. Molti hanno perso anche l’abitazione, alcuni professionisti si stanno attrezzando per riaprire provvisoriamente altrove, dopo aver recuperato i primi ed indispensabili beni. Tra gli sfollati c’è Fabio Sargenti, avvocato con lo studio a due passi da piazza Cavour: “Dopo una prima fase di tristezza assoluta dopo quello che stava succedendo, è salito piano piano un sentimento di ripartenza, seppur tra un miliardo di difficoltà. Sono alla Contram a dare una mano per tutto quello che serve, anche perché obiettivamente tutto il resto non mi è possibile, essendo privo di documentazione ed attrezzatura necessaria per attività professionale. Penso che anche aiutare qui in azienda in altre problematiche, che non c’entrano nulla con aspetti legali, sia un modo per ripartire tutti insieme e per dire che non molliamo e andiamo avanti”.
Un’intera classe professionale era già stata “colpita” tre anni fa dalla soppressione del tribunale, ora è arrivato il terremoto a mettere in ulteriore difficoltà gli avvocati, ricorda Sargenti: “Purtroppo a Camerino il terremoto sotto quel profilo ha colpito duramente perché la gran parte degli studi professionali dei colleghi ed il mio si trova in piena zona rossa, nel centro storico, divenuta di fatto inaccessibile. Con mille problematiche per il recupero di documenti e fascicoli, ciò che riguarda l’attività che quotidianamente portiamo avanti. Sotto questo profilo il nostro ordine di Macerata si sta muovendo nelle opportune sedi. Auspichiamo una collaborazione con gli organi giudicanti, indispensabile finché non arriverà un provvedimento legislativo ad hoc”.
In un colpo solo il terremoto ha tolto a Camerino il presidio del carcere e anche gli uffici del giudice di pace sono inagibili, per cui le udienze sono state rinviate a data da destinarsi. Nel 1997 fu emanato un provvedimento legislativo che sospendeva i termini delle udienze, al momento non c’è ancora nulla, gli avvocati devono regolarmente pagare, rispettando come tutti gli altri, tasse e scadenze. Nonostante il momento difficile Sargenti guarda avanti: “Un passo alla volta, rientrare in zona rossa, sarà difficile e ci vorrà tempo, sarebbe opportuno ricominciare in appositi moduli nelle immediate vicinanze del centro storico. Quello significherebbe far ripartire le attività economiche che confidavano nella giustizia, nel nostro operato per risolvere le problematiche. Penso a tante situazioni per recuperare crediti e cause in corso, risolvere pratiche per far ripartire aziende ed attività sotto quel profilo. Invito tutti a non mollare e a credere che la ripresa possa essere possibile, anche più forte di prima”.
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«Hanc Hesiodus Iovis et Themidis filiam dicit; Aratus autem Astraei et Aurorae filiam existimari, quae eodem tempore fuerit cum aurea saecula hominum, et eorum principem fuisse demonstrat. Quam propter diligentiam et aequitatem Iustitiam appellatam; neque illo tempore ab hominibus exteras nationes bello lacessitas esse, neque navigio quemquam usum, sed agris colendis vitam agere consuesse. Sed post eorum obitum qui sint nati, eos minus officiosos, magis avaros coepisse fieri, quare minus Iustitiam inter homines fuisse conversatam. Denique causam pervenisse usque eo, dum diceretur aeneum genus hominum natum. Itaque iam non potuisse pati amplius et ad sidera evolasse.»