di Claudio Ricci
“Un futuro da guardare nella consapevolezza che siamo una zona a rischio ma che offre nella ricostruzione molte opportunità”. Nell’attesa di conoscere quali saranno i comuni inseriti nel famoso cratere (esteso dal Governo con ulteriori 68 centri) l’assessore ai Lavori pubblici Narciso Ricotta pensa al futuro di Macerata dopo il sisma. “Le nuove prospettive prevedono una ridesignazione degli spazi e dei luoghi, basti considerare le scuole – dice Ricotta – e anche del programma amministrativo. Il piano delle opere pubbliche andrà completamente rivisto. La tragedia del terremoto ha cambiato le priorità. Ora occorre ragionare su una prospettiva di rilancio e di ricrescita. Dovrà essere ammodernata l’edilizia pubblica e quella privata, nella consapevolezza che ci troviamo in una zona a rischio e dobbiamo attrezzarci per questo”.
Le aspettative sul decreto: misure mirate per il patrimonio pubblico e privato e la possibilità di assumere personale per gestire la fase della ricostruzione: “Pur non avendo crolli la nostra città ha subito molti danni su edifici pubblici e privati e mi aspetto da parte del governo una risposta adeguata. Più dell’inserimento nel cratere mi interessano le misure sulla ricostruzione e poter spendere i soldi vincolati dal patto di stabilità”. Fondamentali per Ricotta le nuove assunzioni: “Il decreto prevede 350 unità in più per tutti i centri colpiti dal sisma. Appronteremo un ufficio sisma che dovrà sbrigare le pratiche per il rimborso degli interventi sia dal punto di vista tecnico che amministrativo. Un’operazione che in questi giorni abbiamo assolto con le risorse attuali del Comune dovendo interrompere però l’ordinaria amministrazione. Entro 15 giorni i Comuni interessati dovranno fare richiesta alla Regione che distribuirà queste unità tenendo conto anche del ruolo di coordinamento dato dal decreto ai comuni capoluogo”
Intanto proseguono i sopralluoghi anche sugli edifici pubblici. L’amministrazione è in attesa delle schede Aedes sugli immobili di proprietà comunale che arriveranno domani mattina. Preoccupa lo stato del teatro Lauro Rossi. Sorvegliata speciale è la parete della sala Gigli che affaccia su piaggia della Torre che rimane chiusa per precauzione. E’ invece prevista per domani la riapertura di via Don Minzoni che era stata chiusa per un intervento (terminato ieri dai vigili del fuoco) ad una canna fumaria di palazzo Compagnoni Marefoschi.
In centro storico è tornato il Barattolo. Un segnale di ripresa della vita del cuore cittadino che unito alle lauree dei giorni scorsi (leggi l’articolo) sta svegliando Macerata dal trauma del sisma. Le bancarelle hanno attirato in centro un discreto numero di visitatori e appassionati del vintage e dell’usato anche se non sono mancate le polemiche tra gli ambulanti per via Don Minzoni ancora chiusa al traffico.
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BRAVO RICOTTA!!
Molto rooseveltiano, anche l’ennesimo new deal alla maceratese si preannuncia tutto da gustare.
Bravo signor Ricotta! Facciamo seguire i fatti adesso .prendiamo atto che solo con un nuovo tipo di edilizia si sconfigge sto mostro chiamato terremoto. Spazi ne abbiamo a iosa. Se c’è da abbattere palazzi ormai vecchi e pericolanti no problem.