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Pestaggio e rapina,
chieste condanne per oltre 25 anni

IN TRIBUNALE - Pene da 5 anni a 5 anni e 7 mesi per gli imputati che devono rispondere di un episodio che risale all'ottobre del 2014. Due le persone che sarebbero state picchiate e alle quali sarebbe stata portata via l'auto

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Il procuratore Giovanni Giorgio (primo sulla destra) nel corso della conferenza stampa per gli arresti dei tre fratelli Cicciù e dell'albanese Ndrevataj

Il procuratore Giovanni Giorgio e il capo della squadra mobile Alessandro Albini nel corso della conferenza stampa all’epoca degli arresti dei tre fratelli Cicciù e dell’albanese Ndrevataj

 

Oltre venticinque anni: questo quanto chiesto complessivamente dal pm Micaela Piredda per le cinque persone imputate, a vario titolo, al tribunale di Macerata per una vicenda che riguardava il presunto pestaggio e la rapina di due uomini fuori da un bar di Porto Potenza (leggi l’articolo). I fatti risalgono alla fine di ottobre del 2014. Oggi in tribunale il pm ha tenuto la sua requisitoria con richieste di condanna che vanno dai 5 anni ai 5 anni e 7 mesi. Nel dettaglio ha chiesto 5 anni e 6 mesi per i fratelli Domenico e Antonio Cicciù e 5 anni e 4 mesi per il terzo fratello, Cataldo, mentre per l’albanese Kristian Ndrevataj ha chiesto 5 anni e 7 mesi mentre per Salvatore Tringale la richiesta del pm è stata di 5 anni. Il processo è poi stato rinviato alla prossima settimana per le arringhe dei difensori (gli avvocati Gian Luigi Boschi, Giancarlo Giulianelli e Donato Attanasio). I fratelli Cicciù e gli altri due imputati, secondo l’accusa, avrebbero incontrato un giovane sui 30 anni in un bar che si trova lungo la statale, a Porto Potenza e che con loro aveva un debito da saldare. Sarebbero usciti dal bar tutti insieme e raggiunta una zona poco illuminata il giovane sarebbe stato picchiato. Nel frattempo, prosegue l’accusa, si sarebbero fatti raggiungere da un altro giovane, sempre sui 30 anni, e avrebbero picchiato anche lui. Alla fine avrebbero portato via le auto ad entrambi, per poi restituirle. A vario titolo vengono contestati agli imputati i reati di rapina aggravata, lesioni pluriaggravate, minacce, detenzione di un coltello.

(Gian. Gin.)



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